VIPERA AEMME

VIPERA AEMME - PERCHE' NO....


… E’ che sono sempre più convinta che in una storia importante le cose semplici siano le migliori. Qualcuno conoscendomi superficialmente potrebbe sorridere, immaginandomi piuttosto complicata, ma credo fermamente che le cose, anche se particolari o al contrario prive di un apparente gran significato, se vissute in maniera che tutto sia una piacevole normalità, rendono quella storia, quel rapporto, unica e speciale. Perché in fondo è di normalità che una storia importante ha bisogno: di sentire nell’altro, in chi ci sta accanto, tutto il quotidiano possibile reso particolare ed esclusivo proprio dal piacere di sentirsi vicino, complici, compagni di vita, di una vita fatta della condivisione delle cose di tutti i giorni. Non solo nei momenti più belli o più brutti, quelli che segnano le tappe di quel percorso, ma vedersi per il piacere di vedersi, cercarsi perché ad un certo punto della giornata si ha voglia di sentire quella voce e quella soltanto, magari per dirsi niente o poco più. Mi dicono: “Oddio e passate tutto il sabato insieme al mare? Come se chissà cosa si debba fare per stare bene o con chi. Per dimostrare cosa? In “Perché no” – dall’album “Una donna per amico”-  Lucio Battisti cantava un elenco di cose, le più semplici appunto, che sognava di fare con la donna che amava. Non c’era niente di esageratamente stuzzicante nel suo sogno di una vita da condividere con lei. Sognava di fare con lei cose banali come prendere gli opuscoli turistici della città e passare il giorno a visitar musei oppure spingere un carrello pieno sottobraccio  a lei, parlando di surgelati, rincarati. Cose non certo esaltanti, ma ciascuna poteva diventare singolare ed esclusiva e non rappresentare più la routine. Una ricerca della felicità che passa anche, credo soprattutto, nel saper cogliere ed apprezzare la bellezza, il piacere, nelle cose che tutti i giorni sono le assidue accompagnatrici della nostra vita. Se imparassimo ancora a stupirci per il chiarore di un’alba nuova! Le stesse cose, quelle apparentemente più insignificanti possono avere la forza di rendere unica quella storia per il resto della vita. Perdonatemi se sostengo che non ci sono uomini o donne, normali, che non abbiano desiderio di normalità, anche quando si tende a ribadire con fermezza il contrario: è solo una questione di incontri e poi si può rimanere per ore seduti ad un bar, chiacchierando e non accorgersi di tutto un mondo intorno.chevipera@libero.it