VIPERA AEMME

VIPERA AEMME - I BUDDA, MODELLI PER UN GIORNO


 A volte non capisco. Ci sono cose incomprensibili agli occhi – scherzo con una celebre frase di Saint-Exupéry–,  cose che non si sa per quale motivo, appunto, gli occhi siano costretti a vedere. Un signore, neanche tanto grande d’età,  alto più o meno un metro e ottanta o poco più. Ai piedi un paio di scarpe da passeggio, con calzini abbastanza visibili e che sarebbe meglio non vedere. Gambe villose, tipiche di uomo appartenuto alle caverne che si è alzato sulle due gambe da pochi anni. Pantaloni stile bermuda ad evidenziarle, ma fa caldo e la comodità è la regola. I miei occhi proseguono il loro percorso sul suo corpo: la camicia. Perché, mi domando, non comincia ad entrare nella testa di tutti che la moda non è un dictat, semmai una proposta, che va analizzata, interpretata e possibilmente testata su se stessi? Se fossimo costretti ad usare una divisa per tutta la vita ci ribelleremmo, pensando di vivere in un Paese dittatoriale. Da qualche anno sono di gran moda,  parlo della moda uomo, le camicie aderenti che, per sottolineare le fattezze di fisici da capogiro, hanno delle pences che partono dai fianchi e salgono stringendo maggiormente sul punto vita, per poi lasciare più spazio alla classica V del torace delineato di chi le indossa. Appunto: chi le indossa? Possibile che così in tanti pensano di poter indossare qualunque capo? E ciò che più sbalordisce e fa strabuzzare gli occhi è la taglia che si sceglie. Il signore da cui il mio sguardo non riusciva a staccarsi, aveva una di queste camicie aderentissime ed una pancia che non finiva mai. Ora, lascerei a chi legge la libertà di decidere se sia preferibile un uomo con una pancia grande e flaccida oppure se sia meglio quella che somigli a quella di una donna incinta agli ultimi mesi di gravidanza. Lui ce l’aveva così, simile ad un pallone gonfiato e teso, grande che partiva da sotto i pettorali e che si lasciava intravedere dalle insenature causate dai bottoni, che non si sa per quanto tempo ancora avrebbero resistito. E si, perché i bottoni allacciavano solo angoli di quella camicia che stretta com’era sembrava dovesse scoppiare e farli partire da un  momento all’altro  come proiettili in faccia a qualcuno. Una camicia dalla forma concava su un fisico convesso, per intenderci. Il guaio maggiore è che il signore che ha catalizzato la mia attenzione non è un caso isolato. Ma ci vuole tanto, uscendo di casa, a dare uno sguardo frettoloso allo specchio? E’ come una donna che scopre gambe storte o simili a salsicce, osando una improbabile mini gonna. L’effetto boomerang è assicurato. Ma non è detto, forse il signor Buddha ha immaginato, vista la mia - come dire – attenzione su di lui, di avere fatto una conquista, di aver fatto colpo. E allora, avrà ragione lui, diventa tutto relativo. chevipera@libero.it