VIPERA AEMME

VIPERA AEMME - LA VITA, CON UN SOGNO NEL CASSETTO


Leggo su face book. ” A 5 anni quando ci chiedevano cosa vuoi fare da grande noi rispondevamo l’astronauta, la ballerina, la principessa. A 10 anni alla stessa domanda rispondevamo la rock star, la cantante, l’attrice. Ma ora che siamo cresciuti – la ragazza che scrive è giovanissima e non ha ancora terminato le scuole medie – la domanda è più seria e presuppone una risposta altrettanto seria, noi rispondiamo: - e chi cavolo lo sa?" Questo non è il momento di prendere decisioni definitive – continua – e fa un elenco di cose che si possono fare, sbagli compresi, incitando i suoi coetanei all’errore. Alla sua età è tutto lecito, si ha il mondo in mano e si è convinti di sapersi fermare senza nessun tipo di problema entro il limite giusto, prima che l’errore diventi danno. Ok, ci siamo passati tutti e chi più chi meno, ha osato credersi onnipotente, capace di qualsiasi cosa, di raggiungere qualsiasi vetta. Ecco, la vetta è un sogno e mi chiedo: i nostri ragazzi sono ancora in grado, come a 5 anni, di sognare di fare la principessa, a 10 l’attrice famosa, a 15 magari la hostess, a venti l’avvocato? Vorrei sentirli parlare di ciò che sognano, di quello che ai loro occhi può essere un desiderio da perseguire e raggiungere. Noi abbiamo imparato che un sogno funziona fino a quando una realtà vera e qualche volta crudele ti viene a sbattere violentemente sulla faccia: lì il sogno si infrange e ci fa ritornare coi piedi per terra. Molti di noi hanno addirittura smesso di farlo e hanno così ceduto alle negatività della vita, accontentandosi del minimo indispensabile per non restare affossati dal quotidiano. Io ci provo ancora, non può farcela, penso, la cattiveria e il buio che spesso c’è intorno, sul mio continuare a sperare che anche i miei sogni si possano realizzare. A 15 anni un sogno bisogna averlo, non ci sono contratti da firmare per la vita, e quindi i sogni ci si può permettere di modificarli strada facendo, di ribaltarli, di accorgersi che in fondo  quello che abbiamo immaginato per tanto tempo non è esattamente quello che può farci felice. Quindi si può sognare e sbagliare sogno, ri-sognare e accorgersi che era un bluff, innamorarsi cento volte e trovare nel centunesimo ragazzo che si incontra quello che mancava a tutti gli altri. Questo è quanto concede la giovane età e non è per niente poco. Ma il sogno è imprescindibile, non si può restare a casa ore ed ore davanti ad un arido computer chattando magari con qualcuno che neanche si  conosce o peggio davanti ai video giochi. Un sogno, qualunque sia, porta entusiasmo, una vita gioiosa e in divenire. Con qualche tonfo, sicuramente, ma quello fa parte della vita. chevipera@libero.it