VIPERA AEMME

VIPERA AEMME - LE PSEUDO CONVERSIONI


Ancora mi tornano in mente le tre ragazze italiane che dopo un sermone del  leader libico Gheddafi decidono di abbracciare la religione islamica. Da sempre ho avuto rispetto per tutte le religioni ed anche per chi, una religione non ce l’ha, non ha fede. Il punto è che il dittatore Mu’ammar Gheddafi con poche parole riesce nell’intento di convertire anime alla sua religione durante l’incontro a Roma per sole donne. Anche questa sembra a dir poco una novità. Odora particolarmente di bluff, di offesa all’intelligenza di un intero Paese che non insorge, che guarda, che tollera, che forse non si rende conto da quale pulpito sia arrivata la predica. Sicuramente preferirei immaginare che si tratti di una manovra subdola e pubblicitaria – sia dell’indiscusso  capo di Tripoli che delle tre giovani donzelle che al suo gioco si sono prestate – piuttosto che credere nelle miracolose doti persuasive di  uno il cui curriculum pare tutt’altro che dedito alla fede e all’amore fra gli uomini.  Credo che il sentire religioso, il sentimento vero della fede – qualunque fede -sia altro. Pochi i prescelti folgorati sulla via di Damasco, a tutti gli altri un analisi seria e costante, uno studio di tutta una vita che lascerà spesso spazio all’ipotesi contraria. Con cadute e pentimenti. Questo vorrei dire a chi pensa che la fede sia un  giocattolo che si può usare a scopi diversi da quelli per cui dovrebbe esistere: un sentimento che si può modificare nel corso della vita, può esserci o no, ma la speculazione è cosa diversa, gretta ed offensiva, per quanti per una vita intera si pongono domande. Ma offende anche coloro che hanno certezze sull’esistenza o meno di “altro” dopo il passaggio terreno. Anche a coloro che non credono va dato rispetto, esattamente quello che non si può concedere a chi gioca, specula, si arricchisce utilizzando Bibbia, Vangelo o Corano che sia. “Il mio ragazzo è stato contento” – ha dichiarato una di loro – “ha detto che finalmente andrò in giro più coperta”. Frase che dubito abbia bisogno di spiegazioni o di commenti. La fede – e non chiunque la utilizza per farne un lavoro redditizio o trarne 5 minuti di notorietà - non si presterà mai a fare da spalla alle tre signorine fintamente convertite, ma neanche ai preti pedofili, né a quanti in nome di un Dio - che così non può esistere – intraprendono o hanno intrapreso guerre e tutto quanto ripudiato dai suoi stessi insegnamenti.  La fede – come nell’accezione del termine -può vivere in un cuore, non anche dentro a meschinità terrene.chevipera@libero.it