VIPERA AEMME

LA VIPERA - BIMBI COME FUCILI


di Alga MadìaGenitori irresponsabili. Figli in balìa di stupide e pericolose battaglie fra i loro genitori. Tanti i casi in cui si alza bandiera bianca, in cui due coniugi dichiarano fallimento e decidono ad un certo punto del loro percorso di vita insieme di interromperlo perché non corrisponde più – qualunque sia il motivo – a quelle che erano le aspettative iniziali, il motivo per cui lo avevano intrapreso, quel cammino comune. Tanto comune e condiviso fino al punto di mettere al mondo dei figli, apice di un sentimento tanto grande e profondo quanto l’impegno che, in nome di quell’amore, si erano presi. In genere liberamente, senza costrizioni di alcun genere. I rapporti nel corso di una vita si modificano, a volte maturando migliorano, aggiungono alla storia consapevolezza e stima, comunque si evolvono e cambiano di segno, altre diventano di difficile sopportazione e si concludono con una rottura, qualche volta grave ed insanabile. Fin qui ciascuno ha il metro per valutare la propria storia, le dinamiche intime e insondabili che da nessun altro potranno essere giudicate – salvo che non si tratti di “scienziati” che sanno entrare anche nella psicologia di una storia importante e che diventano nella presunzione di essere in grado di giudicare, patetici e, mi sia concesso di dire, veramente ridicoli, per quanto clamorosamente lontani dalla verità. Altro è il rapporto dei genitori, di entrambi i genitori con i propri figli che, buon senso vorrebbe, restassero inalterati come quando le cose fra i due andavano a gonfie vele. Troppi i casi di figli strumentalizzati per fini che sono lontani anni luce dall’amore che ciascuno dovrebbe avere per quei bimbi. Un amore che spesso il genitore cui è affidato il figlio dal Tribunale – quindi, ahimè, al 90% sono le mamme - si dimenticano di avere incominciando improvvisamente a considerare il papà come di serie B, centellinando i loro incontri.  Mamme spesso spinte dalla voglia di vendetta, di sopraffazione, motivate come spesso succede anche da meschini pensieri economici che utilizzano i propri figli come un semplice strumento di lotta contro l’uomo che non sarà più il compagno che si erano scelte, ma resterà per tutta la vita padre di quei figli che, per sempre resteranno, a loro volta, figli di entrambi. Non sono orfani quei bambini e credo che questi padri, salvo caso eccezionali e di inadeguata capacità a proteggerli – ma questa è un’altra storia ed esula da quello che è il buon senso - abbiano tutto il diritto di proseguire naturalmente il percorso di vita dei propri figli; esattamente, non di più non di meno, quanto la mamma o comunque, colui cui il giudice ha affidato i bambini. Credo che il Diritto di famiglia in questo argomento sia completamente inadeguato ai tempi ed abbia bisogno di una normativa nuova che sia rispettosa dei bambini e che vada nella direzione di cautelarli dalla seria incapacità di alcuni genitori di desiderare esclusivamente il bene dei loro figli. E questo bene  non può prescindere dalla possibilità di vivere la propria vita godendo dell’affetto di entrambi: pure del papà. Buon senso e amore per loro potrebbe addirittura non avere bisogno né di giudici né di carte bollate.-          chevipera@libero.it