VIPERA AEMME

Alga Madìa - di anonimo, di non si sa quando (sicuramente era la fine di un anno) e non si sa perchè....


Cominciava a far freddo in sala. Non era ordinario tutto questo. Lui pensava a quella volta che era entrato in chiesa. Era un pomeriggio d'inverno, pioveva. Lei lo aveva invitato senza dirlo, accadde tutto in modo ordinato, naturale. Era entrato, lei era raccolta nel banco di quinta ultima fila, raccolta con intensità. Prima di avvicinarsi l'aveva seguita di lontano, aveva pianto nel vederla, cosi.le toccò una spalla, lei lo guardò con occhi partecipati, quasi con un velo di lacrime.lui capì' che l'amava più dell'amore.La chiesa era muta, eppure era piena di voci. Lei indicò la croce e raccontò una storia. la storia di uno che non credeva, uno scettico. Lui era lì sulla croce retto da due fili, ma pareva volare. Non c'erano tanti altri segni, la chiesa era pulita. Lei non finì di raccontare la storia della croce, troppo sentiva quell'incontro. Lui non parlò, guardava i muri, il tetto di travi di legno, una capanna di un Dio che sarebbe stato umile e senza paramenti.L'avrebbe baciata per la carne che è la scelta del Dio che si è fatto carne. lei e lui si erano incontrati. incontrati, e lui scoprì la fede che era credere che tutto non sarebbe finito qui. e lei era la prova che c'era un'altra vita.