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RIVEDUTO E CORRETTO - UN AMORE CHE NON CONOSCE ETA'

Post n°160 pubblicato il 03 Dicembre 2010 da chevipera29

Di Alga Madìa

Lei è una donna di successo, di grande successo. Il talento l’ha accompagnata nel corso della sua carriera da rockstar italiana potenziandone la creatività, le scelte musicali. Nella sua vita non c’era spazio per altro, probabilmente. Di lei poco si sa, ma su tutto oggi risuona l’essere diventata mamma, all’età di 54 anni, quando per la maggior parte di noi è tempo, semmai, di diventare nonne. Il mondo si muove attraverso e con il sussidio di avvenimenti, fatti che accadono e che inevitabilmente ci modificano. Modificano le nostre aspettative, il nostro futuro (spesso) e tutto questo noi umani lo chiamiamo destino. Come se quando non siamo in grado di contrastarlo capiamo che è il momento di subirlo e lo lasciamo fare fino a  renderci snodati burattini dai fili mossi da non si sa chi. Non  ci ho mai creduto. L’uomo quando è forte riesce ad ottenere quello in cui crede sovvertendone completamente il finale. Questo deve essere successo a Gianna Nannini, quando ha deciso di diventare madre. Non ha pensato alla sua età, non ha pensato che quando la sua bambina avrà 20/25 anni lei ne avrà quasi ottanta. Forse si sarà voltata indietro e avrà sentito il bisogno di provare quella sensazione che qualcuno, con chissà quale ragionamento, ne ha fatto dono solo alla metà del genere umano. Quel sentimento di amore indefinibile, di simbiosi totale ( e reciproca) con quella creatura che da un momento all’altro mentre sei sudata, stanca, quando credi che le tue forze stiano per finire insieme alla sopportazione del dolore, qualcuno ti appoggia sulla pancia: un cucciolo, una miniatura di uomo che ti urla in un orecchio. Da quel momento la vita si trasforma. Quell’amore e solo quello per i figli, sarà il comune denominatore della vita. Niente concorrerà né distoglierà mai quel sentimento da quel bambino. Un grande bisogno d’amore, forse un po’ disperato quando gli anni sono così tanti, quando quell’amore enorme sarà l’unica offerta che si può fare a quel bimbo. Un compito duro, il suo, sicuramente più arduo di quello delle altre che diventano naturalmente madri tra i 25 e i 35 anni. Lei sarà madre e padre, sarà mamma e nonna, ma saprà diventare anche sua confidente, suo riferimento importante. Questa bambina annienterà tutto quello che fino a questo momento pareva importante. Renderà, agli occhi di quell’amore, tutto secondario e la sua mamma non conoscerà stanchezza, rinunce, rimpianti. Tutto questo in nome di un amore? Si, perché “amore” è un termine abusato, oltraggiato, sprecato e forse, proprio per evitare il rischio di contaminarlo, l’amore per un figlio meriterebbe di essere chiamato in un altro modo.

chevipera@libero.it

 
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