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L'anno che verrà

Post n°165 pubblicato il 29 Dicembre 2010 da chevipera29

C’è un momento per tutto nelle nostre giornate:  un momento per parlare, per agire, per ascoltare, per fare silenzio. Ecco, questi sono i giorni in cui si dovrebbe fare silenzio.

Abbiamo consegnato da poche ore Natale 2010 al passato, alla storia e adesso è tempo di bilanci: consuntivi e preventivi. Cosa avremmo voluto dal 2010, cosa avremmo preferito non ricevere in dono dall’anno che si sta per concludere? E dal 2011 cosa ci aspettiamo? Quali sono le richieste che stiamo per fare all’anno nuovo?

Che confusione: nel silenzio i pensieri si mescolano fra loro. Le cose belle come le onde del mare agitato si uniscono, si fondono con il male, con le esperienze negative che vorremmo dimenticare, che magari avremmo preferito non vivere.

Forse non esiste il buono e il cattivo. Leggo che in ognuno di noi ci sono entrambe le componenti. Forse le persone quando fanno del male non se ne rendono conto. Il mare forza 7 smuove la sabbia che è sotto, e il suo colore diventa indefinito, indefinibile.

Provo a ripetermi che il buono non esiste, non esiste il male. Allora logica vorrebbe che va tutto bene. Perché porsi domande, chi pensa invecchia e chi dice ciò che pensa è scocciante, infastidisce, come il grillo parlante.

Sarebbe bello non pensare, lasciare che le cose prendano il loro senso e la corrente sia l’unico moto che devono seguire. Perché remare contro, perché frapporsi in mezzo per modificarne  l’andamento? Tacere e ascoltare. Guardare e non parlare.

Sorrido: non saprò mai assecondare un destino che va diversamente da come credo sia giusto che vada. Sarò grillo parlante fin quando qualcuno con una sassata schiaccerà contro un muro.

Parlerò delle ingiustizie che vedo finché avrò voce e la mia penna inchiostro. L’anno che sta arrivando, fra un anno passerà e saremo ancora qua a cercare di capire cosa chiedere al prossimo e poi al prossimo ancora. Il mondo gira come deve, noi facciamo la nostra parte, senza paura, guardando la verità, con i nostri occhi, dritta negli occhi. Senza abbassare mai lo sguardo.

Non so se esiste il buono, sicuramente esiste la cattiveria. E a me il 2011 porterà ancora voglia di gridare al mondo delle ingiustizie, del male, delle falsità, del pressappochismo, di certe meschinità. Di tutte quelle cose che, ahinoi, questo nostro grande mondo, si porta addosso nel suo girare lento e inesorabile.

di Alga Madìa

 
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