Creato da chevipera29 il 07/04/2010
UN SEMAFORO ROSSO
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Se fossi un poeta dedicherei una poesia ad una parola: armonia. Non lo sono, ma credo contenga i significati più belli che si possano racchiudere dentro un unico termine.
La natura è armonia, il giorno esiste perché c’è la notte e il loro susseguirsi è lento, delicato, mai traumatico. Il passaggio tra un giorno e l’altro prevede tutte le sfumature di colore che si potrebbero ritrovare nella tavolozza del più grande pittore: al tramonto, all’alba.
L’armonia della natura disorienta chi è capace di coglierla, chi sa dedicare tempo alla vista della perfezione del creato: minuti preziosi che spesso vengono spesi per arrabbiarsi, per colpire l’avversario, per cercare di vincere a tutti i costi, in questo mondo di primi della classe, sgomitando e bluffando per essere i migliori agli occhi del prossimo.
Le fasi lunari, la terra che risponde pronta, attenta, puntuale. Le maree, le onde del mare che con qualunque forza paiono danzare e muoversi seguendo il ritmo di una valzer lento. I venti che disegnano i contorni delle dune nel deserto, che ne evidenziano i colori del rosso e dell’oro. Il grano che il vento sposta lentamente facendolo ondeggiare, ricordando il movimento dell’esile giunco.
Armonia sono i colori, il nostro imparare a mescolarli, abbinarli per dare un tocco personale a una casa, una camera, a noi stessi. Vestire di colori che fra loro facciano pendant con l’incarnato, nelle gradazioni che ricordano quelli della terra, del cielo, del mare … evitando il grave errore che ci faccia sembrare caduti in un’unica tanica di vernice.
Armonia è garbo nel parlare, nella gestualità, nello scrivere. Ho sempre pensato che un bravo scrittore non sia solo uno che ha ben studiato la grammatica al liceo e sappia usare la sintassi perfettamente, ma che sia una persona capace di assemblare parole in maniera armoniosa, appunto, fino a produrre in chi le legge emozione, riflessione, silenzio.
Ecco, anche il silenzio credo sia armonia: quando si abbandona la presunzione di primeggiare, di non sbagliare mai e si resta ad ascoltare la propria coscienza, il rumore delicato del respiro che accompagna i pensieri. Così, nell’incertezza di una decisione, di un giudizio affrettato e presuntuoso guardare il sole che si accommiata dal mondo regalando ancora una volta lo stupore di un tramonto solito, ma sempre nuovo, mentre un’armonia inaspettata pervade la mente e il cuore: immediatamente dopo ci si sente più liberi e la strada è descritta.
di Alga Madìa
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