Giorni d'ombra....

Giovedì notte...


Con un iTunes insolitamente benevolo, noto impassibile il groviglio dei miei pensieri. Fanno a cazzotti per farsi notare, è come se si fossero materializzati qui, di fronte a me, nella mia stanzetta stiro-yoga. Uno di loro ha colori tenui, pastello, è timido e si mette da una parte.gli altri sono un guazzabuglio di colori, una tavolozza intera lanciata contro un muro bianco. Ma uno su tutti sembra avere la meglio. E' di un rosso acceso, come la parete di casa mia,sembra abbia il fuoco dentro. Per cosa poi... Non è di certo uno di quei pensieri esistenziali, o di quelli prettamente pratici (tipo: è meglio ritirare la biancheria... o lasciarla in terrazzo ancora un po'... ) C'è chi lo chiamerebbe semplicemente una delle tante pare mentali che una ragazza, o donna può farsi...E' nato tutto con una aperitiv-conversazione, anzi no. E' iniziato tutto un po' di tempo fa. A volte mi sento spregiudicata nel fare aglialtri domande che per me sono intimissime. Per poi ritrovarmi  sciocca al rendermi conto che, fortunatamente, non siamo tutti uguali.Tutti coni nostri credo o non credo. Tant'è...Che cos'è, per te, il Blog?Spesso mi ritrovo a gironzolare per schede e blog, assonnata, pigra come unagatta sorniona che cerca qualcosa che possa attirare la sua attenzione.Rifuggo, non vogliatemene, da quelli tutto un glitter tutto foto smancerie.Ho avuto la fortuna però di imbattermi in blog che "creano dipendenza" sarà per la loro freschezza e per la loro impudica sincerità. E così miritrovo a pensare al mio, di blog. Come in tutte le cose ho iniziato per gioco... vediamo se riesco a tenere un diario. C'ho provato mille e mille volte, fin da bambina, ma non ci sono mai riuscita. E si che hos empre adorato scrivere. Fogli svolazzanti che riempivano cassetti disordinati e che ora sbordano da scatoloni abbandonati in garage (che m'hanno seguito in ogni trasloco). Un po' come per la mia vita, provo una sorta d'insofferenza nel vederli così legati, ingraffettati, l'uno all'altro, non sopporto le catene ne tanto meno le gabbie dorate. Il blog doveva servirmi da esercizio per mettere un po' di "ordine" fra le mie idee. Allora inizio a scrivere, parole su parole, Dio come le amo.Poi mi fermo, rileggo, correggo, e comincio a pensare. Scrivere è faticoso. Io personalmente sono dell'idea che si possa capire qualcosa di una persona da quello che scrive, da come lo scrive. E allora tutto assume una sfera più intima,e allora mi blocco. Quanti post mandati in frantumi e sostituiti da una canzone, una poesia... o altro, che potesse evidenziare il mio umore. Credo sia timidezza, non necessità di nascondersi dietro ad una maschera di mistero. Ogni tanto me lo rileggo, parto dall'inizio, da quel 23 febbraio. Ricordo ogni post. Le sensazioni di quei momenti. Penso a come sono cambiate le cose da allora. Mi piace. Chissà... magari anche questo post prenderà la via del cestino. O forse questa sera no.On Air