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LA SINISTRA SOCIALISTA

Post n°10 pubblicato il 24 Febbraio 2011 da ldsroma

Mi iscrissi alla FGSI che allora era sulle posizioni di Riccardo Lombardi. Era il 1973 (un anno prima del referendum suldivorzio).

Rimasi fino alla fine nel Psi, anche se alla fine degli anni 80 il partito non

lo riconoscevo più. Come non lo riconoscevano molti militanti socialisti.verità a sinistra mancò una valida alternativa alla politica craxiana.

Il PCI dopo Berlinguer non fu capace di elaborare proposte convincenti.

Giocò di rimessa nella speranza che si incrinasse il rapporto DC-PSI (D’Alema e Veltroni, già pensavano di dover sostituire il PSI nel rapporto con la DC).

L’unica vera opposizione nel PSI fu quella del “craxiano di sinistra” (peraltro molto lontano da Lombardi) Rino Formica.

Se il PSI e l’intera sinistra italiana avessero dato retta di più a Lombardi, le cose sarebbero andate diversamente.

Lombardi era un personaggio scomodo per il PSI e per il PCI. Perché era uno che

non amava i tatticismi fini a se stessi, il politicismo becero, i conformismi e

le distorsioni della propaganda, il dogmatismo ideologico.

Era un eterodosso nella politica e nella ideologia.

Nella sua visione confluiscono e si integrano perfettamente la concezione riformatrice e libertaria del socialismo di Rosselli, l’idea della transizione democratica al socialismo dell’Austro-Marxismo (Otto Bauer e Rudolf Hilferding), le suggestioni radicali e libertarie di Rosa Luxemburg, il pensiero economico della scuola post-keynesiana di Cambridge (Joan Robinson, Nicholas Kaldor) di cui era attento studioso, la critica socialista al comunismo realizzato del gruppo francese “Socialismo ou Barbarie” diretto da quello che è stato forse il più grande filosofo della politica della II metà del 900: Cornelius Castoriadis.

La sua lettura di Marx era totalmente fuori da schemi rigidi.

Egli rifiutava apertamente l’influenza hegeliana su Marx. Diceva spesso che bisognava liberare l’enorme potenziale critico del pensiero di Marx dalle maglie della dialettica e della filosofia della storia deterministica di Hegel.

Non a casocaso gli piacevano i Grundrisse : quei frammenti da cui viene fuori un Marx inesplorato che Lombardi interpretava liberamente.

In particolare gli piaceva l’intuizione lì contenuta della non-neutralità del progresso tecnologico; Riccardo diceva sempre che “non esistono catene di montaggio socialiste”.

Diceva che l’anima di Marx è la critica all’economia politica e critica all’ideologia

che può essere utilizzata per criticare il marxismo stesso.

 Uno che ragiona in tal modo è mal visto da chi ha una visione clericale dell’ideologia, dai sacerdoti immutabili dell’ortodossia.

Lombardi criticava apertamente il concetto di “democrazia progressiva” di Togliatti.

Lo riteneva una variante occidentale del concetto di “democrazia popolare” dell’est europeo.

Lo criticava perché impediva l’emergere di un pluralismo reale e libero nella società che veniva soffocata dall’azione totalizzante dei partito o del partito egemone.

Ragion per cui criticò il compromesso storico.

Lombardi era convinto che i partiti dovessero avere un ruolo essenziale nella democrazia ma non esserei titolari esclusivi dell’azione politica.

Pensava che i movimenti fossero essenziale per una democrazia aperta in grado di esercitare un ruolo di rinnovamento della politica.

Lombardi è straordinariamente attuale.

Il più attuale di tutti i leader storici della sinistra, sia socialisti che comunisti.

Aveva lucidamente previsto la crisi della socialdemocrazia tradizionale già negli anni70.

Aveva sempre detto che il comunismo realizzato non era affatto socialismo ma un capitalismo di stato fondato sul potere incondizionato di una borghesia burocratica.

 Il crollo del comunismo e il venir fuori dei limiti della socialdemocrazia, gli danno pienamente ragione.

L'idea del socialismo del XXI secolo non può prescindere da tutte le grandi riflessioni

fatte da Lombardi sulla democrazia, su socialismo e libertà, sui limiti dello sviluppo.

Nella ricostruzione della sinistra i Socialisti devono starci e bene.

 I Socialisti sono idee,  militanza, passione politica,che come dimostra ampiamente la storia di un gigante come Riccardo, sono indispensabili alla sinistra. A meno che qualche pazzo non voglia dare la titolarità della sinistra italiana ad una mediocre clonazione politica mal riuscita, come Ferrero.

Proprio questo non lo meritiamo.

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