NULLA DI TUTTO CIO'

6° parte - A scuola


Dopo il periodo natalizio come promessomi da Giovanni, ritornai a lavorare con lui a Francoforte.  Poichè pernottavo a Konigstain, un paesino non molto lontano da Francoforte, per evitare di farmi viaggiare mi diede il suo mini appartamento che teneva in affitto sopra il ristorante, in una palazzina che si trovava proprio di fronte la sede del giornale Frankfurter Allgemaine Zeitung. Era curioso notare la notte le luci accese della sede del giornale, con alcuni degli impiegati a lavorare.Francoforte era ed immagino sia ancora una bella citta, grande, moderna, cosmopolita. Ricordo che passato l'inverno, non molto rigido come mi aspettavo in realtà, la città cominciò a cambiare aspetto.  Le calde giornate primaverili, e il rifiorire degli alberi, coloravano di verde ogni via, ogni angolo di questa città.  Le strade, larghe e pulite erano sempre percorse da tanta gente che si spostava tra i numerosi uffici e i centri di ritrovo, quali pub, risoranti e centri commerciali circondati da gazebi dove era possibile sedersi e prendere un caffe ascoltando i vari musicisti da strada che intrattenevano i passanti con ogni genere di musica.Uno spettacolo! Davvero uno spettacolo. Nei momenti liberi, mi mescolavo tra la gente e percorrevo il centro, una zona eslcusivamente pedonale chiamata "Zeil", dove erano concetrati tutti i più importanti centri commerciali e non, per ascoltare i numerosi musicisti che si esibivano in strada. La primavera cambiava davvero questa città. I giorni passavano. Mi iscrissi in una scuola per stranieri per imparare meglio il tedesco. La Folkschule.  Ricordo che mi fecero un esamino per vedere la mia preparazione iniziale.  Avevo studiato tedesco per tre anni a Siracusa cosi mi fecero accedere ad un corso più avanzato, rispetto a quello iniziale.  Il corso durava per un anno ed era serale.  Tre volte la settimana dalle 16:00 alle 18:00.La scuola si trovava lontano rispetto a dove risiedevo io, pertanto mi muovevo in metropolitana.  Il primo giorno accadde un episodio divertente. Poichè dopo l'orario delle lezioni, sarei dovuto rientrare a lavorare nel ristorante, mi presentai a scuola in giacca e cravatta.  Mi fecero accomodare nell'aula e in attesa che arrivasse l'insegnante mi sedetti a sfogliare il libro che mi diedero in dotazione.Arrivarono tre ragazze filippine che si presentarono a me scambiandomi per l'insegnante.  Ci mettemmo tutti a ridere quando dissi che ero uno studente come loro.  Ben presto arrivò l'insegnante, una ragazza di 25 anni, carina che si presentò a tutti noi e ci accolse molto bene, chiedendoci da dove venivamo e che lavoro svolgevamo lì.Eravamo una ventina di studenti, alcuni erano francesi, un paio inglesi, molti orientali, filippini, indiani. Due erano argentini, padre e figlio. Il padre però era originario di Ragusa, pertanto parlava un pò il dialetto siciliano. Era curioso perchè io e lui parlavamo in dialetto e quando parlavo con il figlio, lui parlava spagnolo e io in italiano.   Le lezioni erano interessanti e l'insegnate molto capace. Riusciva a farti comprendere tutto senza tante difficoltà.  Mi piaceva frequentare le lezioni. Erano un ottimo svago alla monotonia del lavoro in ristorante ed inoltre, mi davano l'opportunità di conoscere altre persone, alltre culture.