Le dita di Dio

Camminiamo sulle orme dei veri saggi: i santi. Il resto è follia. Chiara Lubich

 

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È uno specchio, quello che ti mostro, che serve per farti comprendere il bene e il male

Post n°3 pubblicato il 08 Aprile 2013 da leditadidio

 

 

Beata Anna Maria Taigi

 

Nacque a Siena il 29 maggio 1769 e fu battezzata il giorno seguente. In seguito a dissesti finanziari i suoi genitori, Luigi Riannetti e Maria Masi, si trasferirono a Roma, quando lei aveva sei anni.

Nella città eterna venne affidata alle suore Maestre Pie Filippine, dove in due anni ricevette una completa formazione. Per aiutare i genitori bisognosi, si dedicò a lavori diversi, anche più umili.

Ancor giovane si sposò con Domenico Taigi, uomo pio ma di un carattere difficile e grossolano. Anna Maria vi passò sopra, e badò principalmente alla virtù. Così il matrimonio fu improntato ai più elevati principi cristiani. Conoscendone tutto il profondo valore etico-sociale, e considerandolo semplicemente come un'altissima missione ricevuta dal cielo, la Beata trasformò la sua casa in un vero santuario, dove Iddio aveva il primo posto. Docile al marito, evitava quanto poteva irritarlo e turbare la pace domestica. Sobria e laboriosa, non fece mancare mai nulla alla famiglia e, nel limite delle sue possibilità, fu larga con i poveri.

Ebbe sette figli dei quali tre morirono in tenera età: due maschi e due femmine diventarono adulti. Impartì loro un'educazione civile e religiosa accuratissima e completa. Fin da bambina imparò a corrispondere alla grazia e cominciò a vivere una vita spirituale intensa. Aveva un solo desiderio: amare Dio e servirlo in tutto; una sola preoccupazione: evitare anche l'ombra di una qualsiasi imperfezione volontaria. Fu devotissima alla SS.ma Trinità, di Gesù Sacramento e della Passione del Signore; per la Madonna ebbe una tenerissima devozione.

Abbracciato l'Ordine Secolare Trinitario il 26 dicembre 1808, ne visse perfettamente lo spirito, e divenne serva fervida e adoratrice della SS.ma Trinità. Iddio l'arricchì di molti doni carismatici; singolare fra tutti, quello di un sole luminoso, che per 47 anni brillò davanti al suo sguardo, e nel quale vedeva quanto accadeva nel mondo e lo stato delle anime in vita e in morte.

Volò al paradiso il 9 giugno 1837; fu beatificata il 30 maggio 1920. Il suo corpo si conserva a Roma, nella Basilica di S.Crisogono nella Cappella a lei dedicata.

La vita di Anna Maria Taigi, come la vita dei santi e dei mistici, è costellata al tempo stesso di pesanti croci e di gioie indescrivibili. Ciò che fa di lei un'eccezione e la colloca fra i mistici più celebrati della cristianità, è un dono che ricevette, il dono del "sole". Una sera, all'inizio dell'anno 1791, nel primo periodo della sua esperienza mistica, mentre si trovava da sola nella sua camera, raccolta nella preghiera, Anna Maria vide risplendere davanti a lei una grande luce, come un sole appena velato da sottili nuvole.

La giovane donna pensò come prima cosa ad un attacco diabolico. Si spostò e si stropicciò gli occhi, ma invano; il sole era sempre là, anche nei giorni seguenti, tanto che si abituò alla sua presenza. Questo sole misterioso, che si teneva sempre ad una distanza di "dodici piedi" circa, tre piedi sopra la sua testa, accompagnava Anna Maria dovunque andasse, di notte come di giorno, fino alla fine della sua vita. Per quarantasette anni il cerchio luminoso fu una fonte inesauribile di informazioni soprannaturali riguardanti sia il passato che il presente ed il futuro. Col tempo, il sole si faceva sempre più luminoso, fino a raggiungere lo splendore di "sette soli messi assieme".

"È uno specchio, quello che ti mostro, che serve per farti comprendere il bene e il male", le dichiarò il Signore. Anna Maria precisò anche che "nel disco, c'era una figura seduta, di un’infinita dignità e maestà, la cui testa era rivolta verso il cielo, come nell'immobilità dell’estasi; dalla sua fronte uscivano due raggi luminosi verticali". Questa figura simboleggiava evidentemente la saggezza. C'era anche nel "sole" l'immagine di una corona di spine e di una croce, che significavano l'incarnazione di Gesù. In sé, il sole simboleggiava il divino, vale a dire la Trinità. "In questo sole scorrevano delle immagini, come se ne possono vedere in una lanterna magica", spiega ancora Anna Maria. Sempre molto equilibrata e piena di buon senso, Anna Maria accettò questa manifestazione soprannaturale con umiltà, e se ne servì esclusivamente per il prossimo. Durante praticamente mezzo secolo, Anna Maria Taigi vide svolgersi, nel suo sole, gli avvenimenti sociali e politici di tutta l'Europa, in particolare quelli che riguardavano le vicissitudini della Chiesa.

Il cardinale Pedicini testimonia: "Non c’è alcun dubbio che là risiedeva in modo speciale la divinità. Infatti, grazie a questo dono straordinario e ancora sconosciuto, la Serva di Dio godeva della conoscenza scientifica di Dio di ogni cosa, nella misura in cui può possederla un’anima comunicatrice. Dono del Paradiso, dono che solo i beati hanno - là dove si trovano - in una maniera beatifica assoluta. È sicuro che Dio aveva stabilito la sua dimora nel cuore della Sua serva, Egli le confidava i suoi più grandi segreti". 

Nel “sole” che sempre l’accompagnava, di notte come di giorno, Maria Taigi vedeva con assoluta precisione i destini delle anime e gli avvenimenti futuri. Vide spesso grandi personaggi della Chiesa, sacerdoti e religiosi, precipitare all’inferno, mentre persone umili e povere, semplici come bambini, ascendevano diritte in paradiso.
In confessione rivelò al padre Ferdinando dell’Ordine dei Trinitari, nella chiesa di San Crisogono a Roma, che proprio in quel momento il Padre generale di quell’Ordine veniva ucciso insieme ai suoi frati dai francesi che occupavano la Spagna, e descrisse dettagliatamente i maltrattamenti che la soldataglia giacobina e atea stava infliggendo ai martiri. Due mesi dopo lettere dalla Spagna riferirono l’eccidio e confermarono in ogni dettaglio la visione.
Anna Maria Taigi aveva visioni di assoluta precisione, non frutto di illusioni o di immaginazione, descriveva esattamente luoghi che non aveva mai visitato, in Italia e altrove, profetizzò con straordinaria precisione un gran numero di avvenimenti, specie riguardanti le sorti della Chiesa, con molti anni di anticipo. Profetizzò il disastro napoleonico in Russia, quando non si aveva ancora idea che Napoleone avrebbe invaso quel paese, profetizzò pure che sarebbe morto a Sant’Elena e ne descrisse esattamente le esequie quando il corso era ancora vivo.
Fra le sue altre profezie vi è la conquista francese dell’Algeria, la rivoluzione a Parigi nel 1830, la guerra di Crimea, la liberazione degli schiavi nelle Americhe, la caduta di gran parte delle monarchie europee. Predisse il pontificato di Giovanni Mastai Ferretti, il futuro Pio IX, ne indicò la durata esatta, descrisse quello che il futuro Papa avrebbe fatto e le persecuzioni alle quali sarebbe andato incontro: Mastai Ferretti non era neppure ancora cardinale quando Anna Maria Taigi morì, e anche numerose altre profezie di lei si avverarono solo molti anni dopo la morte della veggente. 
Anna Maria Taigi fu beatificata il 30 maggio 1920 e il suo corpo, assolutamente incorrotto, si conserva nella basilica di San Crisogono a Roma.

Una delle sue profezie suona così: “(...) andranno per le vie della Eterna Città Santa [Roma] bagnata dal Sangue dei Principi [gli Apostoli Pietro e Paolo, martirizzati a Roma sotto Nerone], portando la Lussuria in processione. Sacrilegi compiranno contro lo Spirito Santo e contro la Religione: gli uomini si vestiranno da donne e le donne si vestiranno da uomini, la Voce del Santo Vicario non sarà ascoltata e la Sua figura sarà fatta oggetto di scherno e di risa”.

Non si potrebbe dare descrizione più perfetta, pronunciata con due secoli di anticipo, dell’evento anticristico e diabolico noto come Gay Pride, e dell’altro, non meno inquietante, fenomeno anticristico: l’impedimento al Papa di parlare alla cosiddetta “Sapienza” da parte dei sessantasette presuntuosi assatanati.

Se si vuole assomigliare un pò a lei....

Anna Maria Taigi recitava la "Corona di Cento Requiem" a suffragio delle Anime Sante perchè era devotissima delle Anime del Purgatorio.

Ella testimonia di aver ottenuto da Dio molti celesti favori nelle circostanze più diverse e nei bisogni più gravi, spirituali e temporali.

 
 
 
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