Le dita di Dio

«La pace sia con te, Filomena»


Santa FilomenaTante grazie le sono state chieste e altrettante sono state esaudite. Recitiamo la novena e sicuramente la sua potente intercessione ci accontenterà. Basti pensare a quanti devoti celebri le furono devoti, come: Leone XII, Gregorio XVI, Pio IX, Leone XIII, san Pio X, il Curato d’Ars, la serva di Dio Paolina Jaricot, la serva di Dio Maria Cristina di Savoia, il beato Bartolo Longo e padre Pio da Pietrelcina.Notizie di santa Filomena si possono ricavare dalla rivelazione privata che ebbe la serva di Dio suor Maria Luisa di Gesù (1799-1875), sua fervente devota.Nel dì 3 agosto 1833, suor Maria Luisa di Gesù, una religiosa di anni 34 di un ritiro di Napoli guardava nella sua stanza una statuetta di S. Filomena, dicendo fra sé: "il dì 10 di questo mese si festeggia in Mugnano l’arrivo del corpo di questa Santa".La Santa si degnò parlarle e le disse: “Dio dispose che il mio deposito si fosse portato in Mugnano nel giorno 10, onde festeggiandosi il mio arrivo, si festeggiasse ancora il giorno del mio martirio, perché nel dì 10 agosto, un’ora dopo mezzogiorno, Diocleziano mi fece troncare la testa.”La Religiosa lo disse al suo Confessore, il quale raccomandò a Dio l’affare, e poi le disse: "ebbene dite a S. Filomena che vi dica per intero la sua vita".La Religiosa rispose: "Io farò l’ubbidienza, ma se la Santa non vuole rispondermi, non ho da farci".La sera la Religiosa s’inginocchiò dinanzi la statuetta, e dopo la recita di tre Credo e tre Gloria, intese proferire dalla Santa ciò che segue: “Io sono figlia d’un Re della Grecia. I miei genitori erano sterili. Capitò fra noi un medico Romano chiamato Publio. I miei genitori lo fecero chiamare per conoscere da qual causa venisse la loro sterilità.Questo medico era cristiano. Sire, rispose a mio Padre, Se volete aver fgli, dovete ricevere il santo Battesimo ed abbracciare la Religione Cattolica. I miei parenti subito acconsentirono; si fecero istruire, ricevettero il santo Battesimo con i loro confdenti. Un anno dopo io nacqui, e mi posero il nome di Filomena. A questo fatto molte famiglie del regno si fecero Cattoliche. Io cresceva con l’educazione cristiana; e di 5 anni presi la prima Comunione, di 11anni feci a Dio voto di verginità. Pervenuta io a 13 anni, Diocleziano Imperatore intimò guerra al padre mio, che fu costretto di portarsi in Roma per trattare la pace ed evitare la guerra, e volle menar seco anche me e mia madre.Arrivati in Roma trovammo Diocleziano nel palazzo de’ Bagni. Appena mi vide promise al padre mio la pace e la sua protezione, a patto che dovesse dargli me in isposa. Mio padre acconsentì, e ritirateci da lui me ne passò parola, ma io risposi: Non posso, perché ho consacrato a Gesù Cristo la mia verginità.Incessanti preghiere mi fecero mio padre e mia madre, dicendomi: abbi pietà di tuo padre e di tua madre e della tua patria, ed io risposi: Il mio padre è Dio, la mia patria è il Cielo.Diocleziano faceva le più calde premure. Mo padre si portò a lui e gli disse: Filomena non vuol maritarsi.L’Imperatore gli disse: "menate qua la giovinetta, la farò persuadere dalle signore romane". Mio padre si vide forzato e mi condusse. L’imperatore mi ricevé con tutt’amabilità, e poi mi consegnò alle signore romane e mio padre insieme con mia madre dovettero ritirarsi.Quelle signore posero ogni studio per persuadermi di accettare le nozze con Diocleziano, ma vedendo la mia fermezza ne fecero conto l’Imperatore, il quale mi volle alla sua presenza, e vedendosi deluso nelle speranze perché io ero inflessibile a tutte le promesse, mi disse: "Non mi vuoi amante, mi sperimenterai tiranno".Io risposi: non vi curo amante, né vi temo tiranno. L’Imperatore infuriato ordinò che fossi chiusa in carcere, ed ogni 24 mi faceva portare pane a acqua.Dopo 37 giorni mi apparve la SS. Vergine, e mi disse: "Cara figlia tu resterai ancor 40 giorni in questo carcere, e poi sarai esposta a vari martirii; ma l’Arcangelo Gabriele e l’Angelo tuo Custode ti assisteranno, e ne uscirai vittoriosa". Compiti i 40 giorni fui esposta nuda alla flagellazione, donde uscita tutta piaghe e mezza morta mi gettarono in carcere. Ma Iddio presto mi guarì, e il domani mi trovarono affatto sana.L’Imperatore udendo tutto l’accaduto, mi fece di nuovo interrogare se lo volea per isposo, ma sentendo rinnovarsi il rifuto montò in maggiore sdegno, ed ordinò che fossi saettata.Di nuovo fui condotta nel carcere tutta ferita e piena di sangue. Al mattino quelli che mi credevano già morta, mi trovarono sana e rubiconda, cha cantava salmi in lode di Dio, imperocché la notte fu unto il mio corpo con unguento odorifero da un Angelo, onde restai perfettamente guarita. Allora si ordinò che fossi nuovamente saettata con saette roventi, ma legata appena fui rapita in estasi e le saette invece di ferire il mio corpo, tornando indietro uccisero sei saettatori. A questo prodigio per ordine dell’Imperatore fu presa un’ancora, me la legarono al collo e mi gettarono nel Tevere; ma gli Angeli spezzarono le corde dell’ancora, e mi fecero passare a piedi asciutti. Il popolo vedendo quest’altro prodigio, incominciò a gridare a’ carnefici: "E’ libera, è libera", ma quelli per paura di popolare rivoluzione mi troncarono la testa. Ciò avvenne nel giorno 10 agosto di venerdì un’ora dopo mezzogiorno.”Questa è l’intera rivelazione fatta da S. Filomena alla Religiosa nel dì 3 agosto dell’anno 1833.