Le Mie Emozioni...

Auschwitz-Birkenau:per non dimenticare....e perchè non accada mai più!


....circa un anno fa sono stata in questi luoghie precedentemente avevo già visitato altri campi di lavoro e di concentramento....ma l'emozione permane... anzi diventa sempre più forte....e solo a distanza di tempo riesco a mettere giù le emozioni, che mi hanno colpito quando ho visitato questo che io defiinisco l'inferno...non servono tante parole per capire....non servono rime, nè virtuosismi stilistici...le immagini parlano da sole....così gli scritti che ho riportato ed ho scelto....il silenzio è la cosa che rende tutto ancor più vero....i brividi corrono lungo la schiena....le lacrime si rinnovano a vedere solo immagini e video....di luoghi che ho visto e ho toccato con mano....le testimonianze che ho ascoltato hanno lasciato dentro di me un segno profondo...sentire le stesse sensazioni.... camminare in quei luoghi....entrare nei lagher....vedere reperti .... cose... buttate.... diventate museo ..... sì museo degli orrori ....mentre le lacrime scendono dinuovo da sole....ed è difficile fermarle.....e l'aria che manca.....il respiro si mozza ancora.... dinanzi ai miei occhi... la vera realtà delle cose....dinanzi ai miei occhi... una cruda realtà che mai più dovrà più essere....
 "È il silenzio infatti che mi rende nervosa di sera e più ancora di notte.....Non poter mai andar fuori mi opprime indicibilmente, e ho una gran paura che ci scoprano e ci fucilino. Non è certo una prospettiva piacevole...."sabato 11 luglio 1942Queste parole provengono da: Giorno della Memoria - Anna Frank - Ho una grande paura che ci scoprano e ci fucilino | Poesie della Memoria http://www.poesie.reportonline.it/Poesie-della-Memoria/giorno-della-memoria-anna-frank-ho-una-grande-paura-che-ci-scoprano-e-ci-fucilino.html#ixzz2JA928mpl
"Sono trascorsi due giorni da quella che la stampa ora chiama Kristallnacht, la notte dei cristalli, dei vetri infranti  ......La musica ossessionante di Wagner, credo che si trattasse del Viaggio sul Reno, sembrava un accompagnamento al mio rapporto piuttosto grave. C'erano stati trentasei morti. Quasi tutti gli ebrei che avevano opposto resistenza. La stampa estera non poteva far scalpore per questo. Sessanta sinagoghe erano state date alle fiamme e più di ottocento negozi e aziende ebraici erano stati distrutti. Dove i nostri sembravano aver passato il limite era negli arresti. Più di trentamila ebrei erano stati imprigionati.Ho provato una strana sensazione ad ascoltare la sua voce calma, mentre udivo la musica celestiale di Wagner levarsi in alto nella stanza. Lui ha fatto sembrare la cosa logica, inevitabile, il compimento di qualche ineluttabile processo storico".Berlino Novembre 1938
"Dalla morte di Heydrich sto con il cuore sospeso. Himmler, temendo di crearsi un altro rivale, non ha nominato alcun successore e sta cercando di dirigere tutto, i trasporti, i campi di lavoro, le nuove installazioni.Oggi sono stato ad Auschwitz, la vecchia città polacca di Osweicim. Sarà l'arena principale della soluzione finale. E' in prossimità di un nodo ferrovaiario, su una linea principale. E' circondata di foreste. Molti ghetti ebrei si trovano lì vicino. E nei dintorni c'è un intero complesso di fabbriche belliche. I.G. Farben, Siemens e altre.Rudolf Hoess, il comandante, è stato ad ascoltare attentamente mentre Himmler ha srotolato un'enorme mappa e gli ha spiegato ciò che voleva. « Le dimensioni di Auschwitz saranno raddoppiate. E questi nuovi sistemi dovrebbero essere immediatamente ampliati. »I sistemi sono ingegnosi: una zona di attesa, ampie sale piastrellate per l'operazione vera e propria, nastri trasportatori per portare i corpi ai forni. Naturalmente, questi erano già in funzione, ma in scala ridotta". Il diario di Erik DorfQuesta poesia proviene da: Olocausto - La notte dei cristalli | Poesie della Memoria http://www.poesie.reportonline.it/Poesie-della-Memoria/olocausto-la-notte-dei-cristalli.html#ixzz2JA9klDs6Poesia di Primo LeviLa treguaSognavamo nelle notti ferociSogni densi e violentiSognati con anima e corpo:Tornare; mangiare; raccontare.Finché suonava breve sommessoIl comando dell'alba:«Wstawac'»;E si spezzava in petto il cuore.Ora abbiamo ritrovato la casa,Il nostro ventre è sazio,Abbiamo finito di raccontare.È tempo. Presto udremo ancoraIl comando straniero:« Wstawac'».11 gennaio 1946Questa poesia proviene da: Poesia di Primo Levi - La tregua | Poesie della Memoria http://www.poesie.reportonline.it/Poesie-della-Memoria/poesia-di-primo-levi-la-tregua.html#ixzz2JABPbDX1
LE ARPE DI BIRKENAU(frammento)[…] Le ruote s’affrettano lungo la rottaspingendo la vittoria del crimine:trasportano, trasportano la gente al gas,la gente al crematorio, la gente alla pira cosparsa di benzina.Il fumo fluttua, denso e immondo…Qui, uomini bruciano altri uomini. E sui pali luminosibrillano i fili tesi.Queste sono le arpe di Brzezinka,le arpe di Birkenau.Zofia Grochowalska-Abramowicz, Birkenau, 1944
L’APPELLO DEL MATTINOIl sole sorge sul campo di Auschwitz, Splendente di un bagliore roseoStiamo tutti in fila, giovani e vecchi,Mentre nel cielo scompaiono le stelle. Ogni mattino stiamo qui per l’appelloOgni giorno, con la pioggia o con il soleSui nostri volti sono dipinti Dolore, disperazione, tormento.Forse proprio ora, in queste ore grigie, A casa mia piange un bambinoForse mia madre sta pensando a me…La potrò mai rivedere?In questo momento è bello sognare ad occhi aperti,Forse proprio ora il mio innamorato mi pensaMa — Dio non voglia — se Andassero a prendere anche lui?Come su uno schermo argentatoL’azione continua splendidaPoco lontano arriva qualcuno In una limousine nuova e brillante.Scendono con lentezza e con grazia,Le “Aufseherinnen” (1) indossano abiti blu.Ci trasformiamo immediatamente in pilastri di sale,Numeri, nullità inanimate.Ci contano con arroganza sprezzanteLoro — la razza più nobileSono i tedeschi, la nuova avanguardiaChe conta la marmaglia a strisce, senza volto.All’improvviso, come per una scossa elettrica, rabbrividiamoAl pensiero che simile a un razzo ci balena in testaCostei deve essere anche una moglie o una madreUna donna… E anche io sono una donna…La pellicola sensazionale si svolge lentamente“Achtung!” Sistemare la fila!Questo è un momento davvero speciale,Si avvicina il “Lagerkommandant”.È possibile che il mondo sia tanto pericoloso?Un fischio e, in un attimo, il silenzio Fra di noi pronunciamo una preghiera quieta Ma c’è qualcuno che ci può sentire?Il sole è di nuovo alto nel cielo,Brillanti e rosei sono i suoi raggi.O Dio caro, Ti chiediamoArriveranno giorni migliori? Krystyna Zywulska, settembre 1943(1) Sorveglianti.Le poesie esposte nella mostra “La Shoah e la Memoria”, composte nel lager durante la prigionia o successivamente da sopravvissuti e da parenti di internati, sono tratte dal volume The Auschwitz Poems pubblicato dal Museo Statale di Auschwitz-Birkenau nel 1999. I testi sono stati tradotti per la prima volta in italiano, su licenza del museo polacco, da Marilinda Rocca (curatrice, insieme al Prof. Adam A. Zych, della versione italiana di questa antologia poetica, di prossima pubblicazione)http://www.la-shoah-e-la-memoria.it/mostre/poesie.htm LETTERA ALLA MADRE frammento[…] Fili elettrici, alti e doppi,non ti lasceranno mai più rivedere tua figlia, Mamma.Non credere alle mie lettere censurate, ben diversa è la verità; ma non piangere, Mamma.E se vuoi seguire le tracce di tua figlia non chiedere a nessuno, non bussare a nessuna porta:cerca le ceneri nei campi di Auschwitz,le troverai lì. Ma non piangere — qui c’è già troppa amarezza.E se vuoi scoprire le tracce di tua figliacerca le ceneri nei campi di Birkenau:saranno lì — Cerca, cerca le ceneri nei campi di Auschwitz, nei boschi di Birkenau.Cerca le ceneri, Mamma — io sarò lì!Monika Dombke, Birkenau, 1943