La notte Cesare Pavese***Ma la notte ventosa, la limpida notteche il ricordo sfiorava soltanto, è remota,è un ricordo. Perduta una calma stupitafatta anch'essa di foglie e di nulla. Non resta,di quel tempo di là dai ricordi, che un vago ricordare.Talvolta ritorna nel giornonell'immobile luce del giorno d'estate,quel remoto stupore.Per la vuota finestrail bambino guardava la notte sui collifreschi e neri, e stupiva di trovarli ammassati:vaga e limpida immobilità. Fra le foglieche stormivano al buio, apparivano i colli dove tutte le cose del giorno, le costee le piante e le vigne, eran nitide e morte e la vita era un'altra, di vento, di cielo,e di foglie e di nulla.Talvolta ritornanell'immobile calma del giorno il ricordodi quel vivere assorto, nella luce stupita.
...ed ora accendi la tua nottefa sì che il sogno t'avvolga,il ricordo faccia piano ingresso alla porta del cuore,cullandolo lieveecavalcando la luna, accendendo man mano le stelle
e pian piano con una nota per mano arriverai a toccare ciò che è dentro di te,respiro di notte che palpita,quel desiderio riposto nella luce più blu della notte,nell'anfratto più angusto del cuorenel silenzio che danza tra speranze,attese e ricordi....*DOLCE NOTTE*per un miglior nuovo giorno