Creato da: LEONEZZA0 il 15/08/2006
un modo di conoscersi attraverso la filosofia di una ragazza 16enne

Area personale

 

Archivio messaggi

 
 << Luglio 2024 >> 
 
LuMaMeGiVeSaDo
 
1 2 3 4 5 6 7
8 9 10 11 12 13 14
15 16 17 18 19 20 21
22 23 24 25 26 27 28
29 30 31        
 
 

Cerca in questo Blog

  Trova
 

FACEBOOK

 
 

Ultime visite al Blog

ctthsoerolly_90SdoppiamoCupidofantasiacosentinaMr.Green_76LEONEZZA0
 

Chi può scrivere sul blog

Solo l'autore può pubblicare messaggi in questo Blog e tutti gli utenti registrati possono pubblicare commenti.
 
RSS (Really simple syndication) Feed Atom
 
 

 

 

L'ALTALENA

Post n°3 pubblicato il 15 Agosto 2006 da LEONEZZA0

L'altalena, ovvero un "gioco" che ci porta SU e GIU' , nel cielo e nella terra, tra i gabbiani, tra il cemento, ebbene, un giorno me la sono sognata, quest'altalena.

Ed è secondo me un sogno molto chiaro: questo sogno mi è rimasto impresso nel ventre come una cicatrice di una pugnalata.        L'altalena che andava su verso i gabbiani, la montagna e il sole rappresenta l'avvicinarsi all'età adulta, ovvero alle tre caratteristiche che la compongono: Il gabbiano: la libertà (non si è piu controllati dai genitori), il cielo, a sua volta simbolo di imponenza (il cielo che ci copre senza che lo vediamo) e di potenza (dal cielo dipende la nostra giornata,pioggia dole) ed infine alla montagna: la montagna,un ammasso di natura così grande che a volte, il più delle volte, ci spaventa e ci attrae: ci spaventa e ci attrae come l'età adulta, spaventosa per la perdita dell'innocenza dell'età infantile, e ci attrae per l'indipendenza che si acquista.

E poi c'èmappunto il tornare indietro, tornare "bambini" tra il cemento tutto uguale e duro, come l'età infantile in cui si gioca tutto il tempo.         L'aggettivo "duro" è una contraddizione: infatti da bambino si vede tutto "verde, morbido", il duro quindi è l'età infantile che non ci appartiene più.     Duramente, a volte, ma è destino.   Proprio come un bambino si stacca dal cordone ombelicale della mamma e diventa autonomo, proprio come un gambero si stacca dalla corteccia della mamma in attesa di crearsene una da sé, prorpio come un canguro si toglie dalla tasca della mamma.

L'altalena rappresenta quindi un mezzo con cui si rimane indecisi tra l'adultezza e l'età infantile, una scelta dura che si terminerà con il "grande salto" che ognuno compirà dall'altalena verso la montagna, i gabbiani e il cielo.

Oppure con le catene dell'altalena che cede, ma questa è un'altra storia...

 
Condividi e segnala Condividi e segnala - permalink - Segnala abuso
 
 

Post N° 2

Post n°2 pubblicato il 15 Agosto 2006 da LEONEZZA0

E va bene, vi avevo detto che avrei parlato di scienza e psicologia.

E così sia!

Uhm,non è che me ne intenda un gran ché, ma di certo so qualcosina,pensandoci. Che dire, vi potrei parlare delle sei fasi della paura, dei sei gradi, ma non ne sono ispirtata. Vi parlerò invece di Feud.       Freud, Sigmund Freud, un genio che studiò la psicologia, il sesso e i sogni.    Il sogno è un...arco di tempo, diciamo, in cui le nostre due aree del cervello (conscia e subconscia/inconscia) si uniscono, si mescolano, trovando un modo (uno dei pochi) di comunicazione attraverso appunto i sogni.

Il sogno lo si può quindi definire un.....si.....asso di tempo in cui, attraverso le immagini, l'area subconscia del nostro cervello entra in relazione con la nostra parte conscia. E sono prorpio queste immagini, dice Freud, che permettono di capire le nostre paure più incredibili e inaspettabili (paura del numero 4, che nei paesi asiatici significa la morte, claustrofobia, paura dei luoghi chiusi, aracnofobia, paura dei ragni...).che attraverso appunto i sogni, lo scorrere delle immagini, ci da spiegazioni logiche a cio che temiamo di piu.

Senza temere il peggio, quindi, bisogna approfittare di queste fortunate notti per interpretare al meglio i nostri sogni.

Quindi, se volete, e senza che cio vi metta in imbarazzo posso aiutarvi a chiarire i vostri sogni, ma sappiate comunque che non sono una veggente!

un (altro) bacetto a voi lettori

 
Condividi e segnala Condividi e segnala - permalink - Segnala abuso
 
 

PROBLEMI E UTOPIE

Post n°1 pubblicato il 15 Agosto 2006 da LEONEZZA0

Bene, proverò ad essere chiara.

Come tutti noi sappiamo, nella nostra comunità esistono dei problemi, numerosi problemi. Ma il problema più grosso è prorpio il fatto che noi non ce ne rendiamo conto, o meglio non VOGLIAMO rendercene conto.Sbaglio? Per cominciare vorrei parlare e discutere del problema del razzismo, qui a Brescia. Razzismo ce n'é, ed è inutile negarlo. Sarò semplice: Se adesso voi chiudete questa pagina di blog state subconsciamente negando il problema, e lo stesso se voi mentite e dite a voi o a me "non c'è nessun problema,capito?!" perchè allora entrereste nel personaggio: "Io-non-ho-visto-niente-ho-famiglia-capisci" Eh si, prorpio così.

Sapete, io penso che il problema non siete tanto voi, al contrario, il problema siamo noi, noi che pensiamo con la prorpia testa e che "abbiamo i coglioni"come avrebbe detto Alekos Panagulis. Si, noi, noi che non abbiamo trovato il modo di prendervi ad uno ad uno con la pinzetta e a farvi cambiare idea infilandovi le nostre mani nel vostro cervello.

Ma  noi non lo facciamo.Perchè?          Ci sono due risposte: O non abbiamo i "coglioni",  O ciò che pensiamo noi resta e resterà un utopia.

Mah, giudicate voi.

Per ultimo, offro un bacetto sulla guancia (eh si c'è ANCHE la ricompensa) a chi ha letto tutto quanta la pagina.

ciao 

 
Condividi e segnala Condividi e segnala - permalink - Segnala abuso
 
 

© Italiaonline S.p.A. 2024Direzione e coordinamento di Libero Acquisition S.á r.l.P. IVA 03970540963