Ordinaria follia

UNA GIORNATA A CASO.


Giorno libero dal lavoro e mi trovo qui davanti al pc chiusa in casa.Non c'è nulla da fare e diluvia.Non conosco nessuno in questo spettro di città e forse è meglio così, dati i soggetti con cui sono a contatto quasi ogni giorno.Mi sento un pò un incrocio tra il Dalai Lama e una sociopatica a passare tanto tempo in solitudine.Vedo la gente IDIOTA.Non ne posso davvero più di questa ipocrisia e bigottismo che circonda questo posto.Sono tutti uguali. Parlano delle stesse cose, indossano gli stessi abiti e sono IGNORANTI.Gente piena di pregiudizi che segue le massa perchè non ha un minimo di carattere.Due giorni fa prendevo un caffè al bar e ho incominciato a parlare con un signore sui 60 e passa del più e del meno.Un uomo molto elegante e colto che spiccava in mezzo a quell'immondizia.5 minuti di chiacchiere su arte, moda e libri.5 minuti di conversazione brillante che mi hanno salvato dall'ecatombe giornaliera a cui sono costretta.Poi il colpo al cuore."Sei sprecata qui, dovresti essere a Londra o a New York, perchè sei venuta qui?"Sì infatti..perchè?Per inseguire un sogno?Per la carriera?O perchè non ho avuto scelta?Amo profondamente quello che faccio per vivere e gli stimoli del mio lavoro.Finisce qui però.Perchè questa farsa che sto chiamando vita in realtà mi fa proprio schifo.Non so più chi sono. So chi sono e so quello che faccio per la mia azienda. Ma io non sono solo questo, anche se chi mi conosce nel settore crede che sia così, che sia tutto qui.Sono triste e certi giorni vorrei solo lasciare perdere tutto.E' solo un momento. E' solo un momento. E' solo un fottutissimo momento. V.