NOMADI E....IL MONDO

UNA STELLA SI E' ACCESA NEL FIRMAMENTO


Luciano Pavarotti ARRIVEDERCI E GRAZIE MAESTRO
Il 12 Ottobre 1935 Fernando Pavarotti si precipita senza neanche togliersi la divisa all'ospedale di Modena per la nascita del figlio Luciano. Sin dalla nascita il medico dell'ospedale, non potendo immaginare di avere per le mani un bambino che diventera' il tenore piu' famoso del mondo, un po' scherzando dice: "che vocina ardita, da grande farà il tenore". Ed in effetti, all'eta' di soli 4 anni gia' attirava l'attenzione della famiglia cantando a squarciagola La donna e' mobile . Il padre, pur essendo fornaio, cantava nella Corale Rossini di Modena e lui gia' si definiva un tenorino ; trascorreva inoltre molto del suo tempo ad ascoltare i dischi del padre. Una volta terminate le magistrali Luciano decide di intraprendere la carriera canora, seguendo il lavoro del padre ed avendo come maestri Arrigo Pola ed Ettore Campogalliani, che resteranno i suoi maestri di canto per tutta la vita. Ottiene il suo primo successo insieme al padre nel Galles, mentre il suo primo successo da solo si ha nel 1961 con il concorso internazionale Achille Peri . E' proprio in questo anno che inizia il successo in tutti i campi: oltre al successo in campo musicale come attore della Boheme al Teatro Municipale di Reggio Emilia, Pavarotti si sposa con Adua Veroni, con cui era fidanzato da 8 anni. Negli anni successivi continua a recitare la Boheme nei principali teratri delle altre citta' italiane cimentandosi anche con l'interpretazione del Rigoletto. Nel 1963 sostituisce Giuseppe di Stefano nella Boheme, ma anche in una trasmissione televisiva (Sunday Night at the Palladium) che riscuoteva un ottimo successo a quei tempi. Da quel momento ha recitato ruoli impegnativi ed importanti in molti teatri italiani, tra cui la recita al teatro La Scala di Milano, dove interpreta nuovamente la Boheme , ma stavolta e' stato espressamente richiesto dal maestro Herbert von Karajan. Da allora Pavarotti ha subito un successo senza precedenti, realizzando anche concerti nelle piazze (uno anche al Central Park di NewYork) anche in collaborazione con cantanti moderni, che attraggono le masse piu' facilmente.
 
15 Marzo 2004 Pavarotti: "E' la mia ultima Tosca da oggi non canterò più l'opera"
  "Sì, lo confermo, è la mia serata d'addio all'opera". Seduto nel camerino del Metropolitan Luciano Pavarotti è ancora provato dalla fatica e dall'emozione di una serata fuori dall'ordinario. Una fila incessante di amici, vip o semplici fans che sono riusciti a superare lo sbarramento di burberi guardiani sono venuti a salutarlo, la New York che conta vuole omaggiare personalmente il grande tenore. Ha fretta Pavarotti, è già mezzanotte e lo aspetta una cena con il segretario delle Nazioni Unite Kofi Annan e l'ex sindaco di New York Rudolph Giuliani. Saluta Lou Reed, congeda qualche amico e accetta di rispondere alle domande di un paio di giornalisti. È veramente la sua serata d'addio? Sì, è l'ultima volta che salgo su un palco per cantare un'opera. L'ultima al Metropolitan? No, l'ultima in assoluto. Non canterà più neanche in Italia? No, neanche in Italia. Non ci saranno ripensamenti? No, per come mi sento adesso non è possibile. Ormai convivo con questa cattiva compagnia (la malattia) e per tornare sulla scena dovrei sentirmi molto meglio. Come avete visto anche stasera non sono più in grado di muovermi come dovrei sul palcoscenico, faccio troppa fatica. E poi sono qui che devo prendere medicine. E la voce, quella c'è ancora? Sì, quella ancora c'è. Ma da sola non basta. Se la salute migliorerà? Se un giorno, magari fra un anno, sarò in grado di correre sul palscoscenico, chi lo sa. Ci vorrebbe un miracolo.... Si aspettava tutto questo amore da parte di New York? Sì, perché so che New York mi ama come del resto io amo New York. Da sempre. È un affetto reciproco che dura da trentasei anni. Quando ha cantato "Lucevan le stelle" ha interrotto l'opera. Sí, è stato un bel momento, un momento toccante. Il più bel ricordo di questi trentasei anni? Tutti, sono tutti bei ricordi.Un grazie di cuore a www.wlaciccia.it dal quale sono stte tratte le foto e le interviste.