ISTANTANEE EMOTIVE

PER NON DIMENTICARE


Sin dai tempi antichi scrivere è stato quasi sempre un modo di fotografare la realtà, personale o sociale che sia. Così, nel mio piccolo, ho sempre fatto altrettanto. Il 27 gennaio è, come certamente sapete, 'il giorno della memoria'. Il giorno dedicato alla commemorazione della Shoah.
La poesia che vi lascio oggi la scrissi di getto una domenica mattina di una dozzina di anni fa. Ero in autostrada e qualche giorno prima era stata celebrata questa triste ricorrenza. Di solito quando guido e sono da solo in macchina quei pochi neuroni che ho iniziano a correre all'impazzata nell'enorme spazio vuoto che trovano a loro disposizione. Anche in quella circostanza si ripetè questo fenomeno creativo e così mi accostai nella corsia di emergenza, presi il block notes che avevo nello zaino ed iniziai a scrivere. Di getto, senza riflettere. Questione di un paio di minuti. Passò anche una volante della stradale che si accostò per chiedermi se avessi bisogno di aiuto. Chiaramente non potevo dire che stavo scrivendo una poesia e mi inventai che avevo ricevuto una telefonata. "Bravo. Ha fatto bene. Non si parla al cellulare mentre si guida." mi disse l'agente mentre la volante si allontanava. Questa poesia poi non l'ho più fatta leggere a nessuno. Questo episodio mi è rivenuto in mente, e ve lo racconto, perchè nei giorni scorsi ho saputo di una piccola storia che merita di essere raccontata e che si lega a tutto questo.
(Clicca sull'immagine per saperne di più.) Il 20 gennaio prossimo in Campidoglio ci sarà la VII edizione di "UN BOSCO PER KYOTO", una manifestazione conosciuta a livello internazionale durante la quale una commissione dell'Università della Tuscia premierà 20 tra coloro che si sono impegnati nel difendere l'ambiente naturale e mitigare il clima sul pianeta. Nella sezione "musica e poesia" quest'anno verrà premiata una giovane musicista che ha inciso nel dicembre scorso un Cd molto particolare. E' il risultato di vari pezzi di spartiti che un musicista prigioniero di un campo di sterminio aveva riportato su vari pezzetti di carta ricavati di nascosto nella maniera più disparata e che riportava i canti degli altri prigionieri del campo.
 Lui non era un ebreo e non conosceva quei canti, ma volle fermarli su carta perchè potesse restarne traccia. Non scendo nei particolari della storia per il rispetto della privacy delle persone coinvolte in questa storia, ma trovo che anche questo sia un modo per ricordare. Un Cd davvero singolare questo realizzato dalla giovane musicista romana che, a distanza di anni, ha pazientemente raccolto tutti quei pezzetti di carta, nè ha fatto uno spartito completo ed è riuscita a ricavarne un disco. Sottolineo che in quei campi non vi erano solo ebrei, ma oppositori politici, omosessuali, zingari e che, a mio avviso, la shoah andrebbe estesa a tutti gli stermini di massa che sono avvenuti nella storia moderna. La storia e la sua memoria sono utili ad evitare che noi o altri per noi ripetano gli stessi errori e questo vale sia a livello personale che a livello sociale. Se perdiamo memoria del nostro passato siamo più indifesi dinnanzi al futuro che ci attende.MILIONI DI GESU' Milioni di Gesùpigiati in un trenoche conduce alla morte,senza più spazio per muoversi,senza più spazio per la vita.Li chiamano Campi,ma sono solo monumenti a futura memoria,perché l'umanità non si dimentichi di noi,anime bianche.Noi, si, tutti ugualieppure così diversiin questo inferno di Kapò e camere a gas.Noi che sopravviveremo comunquenei pettini che usereteper pettinare la vostra vanità,nel sapone che non basterà a lavare le vostre coscienze.
Per non dimenticare, mai.Dalla raccolta SENZA PRETESE