ISTANTANEE EMOTIVE

IL PAESE DEGLI INCHINI


Siamo proprio il paese degli inchini. Prima capitan Schettino, poi la processione della Madonna ad Oppido Mamertino, questa primitiva usanza che mi ricorda il "viva, viva S. Eusebio, protettore dell'anima mia" di un vecchio film con Nino Manfredi (Per grazia ricevuta), con doveroso inchino al boss locale. Infine, tra l'uno e l'altro inchino, quello continuo di Matteo Renzi all'altro boss, Silvio Berlusconi, con un patto schifoso che sta portando a riforme ancora una volta in difesa della casta e, soprattutto, dei politici inquisiti o arrestati, presenti e futuri.
Siamo proprio il paese degli inchini, degli ossequiosi salamelecchi del Maresciallo al Generale, del dipendente al Dirigente, della borbonica riverenza al potere, legale ma soprattutto illegale. Deputato in carcere che continua a prendere lo stipendio (solo i 5 Stelle avevano proposto la sospensione), un Senato non elettivo composto da assessori regionali (proprio quel bacino politico con maggior numero di inquisiti e condannati), immunità, 800 mila firme per il referendum invece di 500 mila (così ci riducono un altro strumento di democrazia), attività economica delle mafie calcolate nel pil, Calderoli che si occupa di riforme. Complimenti Matteo, sei proprio il figlio prediletto di Berlusconi. Neanche Piersilvio avrebbe saputo fare di meglio.
E se pure De Benedetti si allea con Berlusconi allora la democrazia come la intendevano i nostri padri è davvero finita. Ed io che invece immagino sempre il potere al servizio del popolo... Che ingenuo! Il prossimo Presidente della Repubblica sarà un pregiudicato... Indovinate chi...
"Mi inchino a vossia." Si, Matteo. Però sta attento alle spalle... Non stare troppo sereno...