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Post n°391 pubblicato il 13 Ottobre 2014 da Redendacc
Parto da quanto è "riaccaduto" a Genova, ma anche nel Gargano o in Sardegna e così via, per allargare il discorso ad un quadro più ampio. Ogni civiltà nella Storia ha avuto un inizio ed una fine. Penso a quella dell'Isola di Pasqua, imbarbaritasi progressivamente forse dopo aver abbattuto anche l'ultimo albero presente sull'isola, o alla fine dell'Impero Romano quando la corruzione e l'inettitudine hanno superato l'efficienza nella gestione dell'Impero vastissimo costruito dai precedenti imperatori e così via. Noi oggi, che amiamo definirci "civiltà occidentale", ci siamo comportati con il pianeta proprio come si comporta uno sciame di cavallette con un campo di grano, con la differenza che questo era l'unico campo di grano a nostra disposizione! Cerchiamo di tenere a bada i Paesi in via di sviluppo, perchè se tutti i Paesi del mondo cercassere di mantenere il nostro tenore di vita occorrerebbero 5 pianeti come la Terra per soddisfarne i bisogni, ma certi processi sono inevitabili. Per arrivare dove siamo arrivati noi oggi in occidente abbiamo devastato il territorio senza lungimiranza e abbiamo violentato il clima ignorandone le conseguenze. Quando qualche cavalletta più saggia, Mario Tozzi per esempio, faceva timidamente notare che si andava verso il disastro, veniva subito additata come un uccello del malaugurio o come uno stupido ed ingenuo amante della "New Age". Ma le previsioni degli esperti fatte negli anni '80 sono state anche troppo ottimistiche. Adesso la corda si è spezzata ed è inutile ora versare lacrime di coccodrillo. "Chi è causa del suo mal pianga se stesso." L'umanità non può che biasimare se stessa e Genova è solo un esempio triste di cosa ci aspetta in un futuro ormai fattosi presente. Rispettare il territorio nel costruire non è una cosa per geologi petulanti, ma qualcosa di essenziale. Poi non ci lamentiamo se piogge sempre più forti, conseguenza delle variazioni del clima, spazzano via tutto restituendo ai fiumi lo spazio che i palazzinari avevano rubato loro nel corso dei decenni. Hanno costruito case con vista sulla bocca del Vesuvio, poi non diamo la colpa al destino se un giorno il vulcano si risveglia e spazza via tutto. Le ultime stime parlano dell'82% di comuni a rischio idrogeologico e le famose "bombe d'acqua" saranno sempre più frequenti nei nostri cieli. Prepariamoci per i prossimi pianti e i prossimi messaggi di cordoglio dei politici. Non ho poesie da proporvi per questo argomento, solo tanto sdegno. |
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Buon pomeriggio caro Renato..un sorriso, Liliana
un abbraccio e baciotto