ISTANTANEE EMOTIVE

C'è stato un periodo della mia vita in cui viaggiavo spesso. In treno, in tram, in autobus, sulla metro... Evito la ritrita figura retorica del viaggio come percorso della vita. Viaggiavo per svariate ragioni, ma ogni volta diventava un'occasione per leggere e, principalmente, conoscere persone nuove. Soprattutto nei lunghi viaggi in treno mi è capitato più di una volta di incontrare persone che sentissero il bisogno di parlare, di raccontarsi, di sfogarsi. A volta è più facile essere sinceri ad uno sconosciuto che ad un amico. Così capitava di sentirmi raccontare tante vite. Poi il viaggio finiva. Ciascuno scendeva alla propria fermata e si tornava sconosciuti come prima. Anche se capitava di scambiarsi i numeri telefonici poi, di fatto, lontano dagli occhi lontano dal cuore... Io restavo un confessore occasionale incotrato su di un treno. Ma molte cose che ho scritto sono nate anche così. Questi versi ne sono la sintesi.

IN TRENO

In fondo

è solo un attimo

in questo universo

di atomi impazziti.

Se ci incontriamo

nell'immensità del tempo

è solo un attimo,

è solo un caso.

Scambiamo le nostre esperienze,

le nostre emozioni

come vecchi amici.

Poi, sconosciuti come prima,

torniamo alle nostre vite

di sempre.

BUON INIZIO SETTIMANA A TUTTI

Miei cari amici,

parafrasando un verso della Bibbia, vi dico che è più facile che un coccodrillo esca dal vostro w.c. che un parlamentare finisca in galera come un normale cittadino se commette un reato, con la sola eccezione di Alfonso Papa.   Leggete cosa dice il PM della DDA di Napoli che sta lavorando proprio sui Casalesi (30 miliardi l'anno di fatturato, 646 omicidi tra il 1985 e il 2004):

"Il clan dei Casalesi non sarà davvero finito finchè non si colpirà quell'area grigia del rapporto tra imprenditori e politici che hanno favorito gli imprenditori in cambio di voti. Politici che sono stati al governo del nostro Paese, che siedono sui più alti scranni del Parlamento. Un collaboratore di giustizia mi ha riferito che gli erano stati offerti 500 mila euro, poi portati a un milione, dall'emissario di un imprenditore dei rifiuti, per uccidere un mio collega, Alessandro Milita, il pm che aveva chiesto l'arresto di Nicola Cosentino. I collaboratori di giustizia hanno confessato che nel 1994 avevano avuto indicazioni per votare un certo partito" e che "effettivamente nel 1995 fu poi fatto un decreto svuota-carceri, grazie al quale molti detenuti furono messi agli arresti domiciliari. Tra questi era anche Michele Zagaria (il boss catturato nei giorni scorsi), che si è poi reso latitante fino a pochi giorni fa".

Avete presente chi è Cosentino? Nominato sottosegretario al Ministero dell'Economia, manco a dirlo, dal Presidente del Consiglio Berlusconi nel suo ultimo Governo, è attualmente Deputato del PDL. È parente acquisito di diversi camorristi: suo fratello Mario è infatti sposato con Mirella Russo, sorella del boss dei casalesi Giuseppe Russo (detto Peppe O' Padrino), che sta scontando un ergastolo per omicidio e associazione mafiosa; un altro fratello è sposato con la figlia del boss Costantino Diana, poi deceduto. Le prime accuse di collusione con la camorra arrivano dopo la pubblicazione su L'Espresso di una dichiarazione del boss pentito Carmine Schavone, che confermerebbe un patto elettorale siglato con Cosentino, ma tali affermazioni sono state successivamente giudicate false dal pm Raffaele Cantone, ragion per cui le indagini sono state archiviate.  Da qui in poi c'è tutto un susseguirsi di vicende giudiziarie per accuse di vario genere che vanno dal riciclaggio di rifiuti tossici a coinvolgimenti nelle indagini su irregolarità negli appalti per l'eolico in Sardegna e la P3, che portò all'arresto del faccendiere Flavio Carboni, fino a coinvolgimenti con il clan dei casalesi, quelli di cui anche Roberto Saviano si è occupato con il libro GOMORRA. Definito il "referente nazionale" delle cosche casalesi dal giudice delle indagini preliminari Egle Pilla, ne viene chiesto l'arresto una prima volta nel novembre del 2009, ma ovviamente la richiesta fu respinta. Nel settembre del 2010 la Camera dei Deputati ha anche respinto l'uso delle intercettazioni telefoniche di Cosentino chiesta dai P.M. di Napoli. Ma la Procura non si arrende e invia una seconda volta alla Camera, la scorsa settimana, la richiesta di custodia cautelare per l'ex sottosegretario e attualmente coordinatore regionale P.D.L. in Campania alla luce di nuovi elementi emersi. Come andrà a finire questa volta? Visto che hanno da poco arrestato il boss dei casalesi potrebbe esserci un cambio al vertice e quindi danno l'autorizzazione? O questa brava personcina di Nicola Cosentino la farà franca ancora una volta? Di una cosa sono certo: Cosentino è pagato dai cittadini italiani tutti. Ora vorrei che ci fosse ancora qualcuno che ha il coraggio di difendere mettendoci la faccia questo tizio, come fece a suo tempo il bel Pierferdinando Casini dicendo che su Cuffaro ci metteva la mano sul fuoco. Cuffaro ora è nelle patrie galere, ma Casini la mano non se l'è bruciata... Che uomo... Ora voglio nomi, cognomi e appartenenza politica di chi vuole ancora salvare Nicola Cosentino. Così, tanto per ricordarmene alle prossime elezioni...Se poi volete la lista degli altri indagati e/o condannati la trovate qui http://www.stopcensura.com/2010/08/ecco-la-lista-degli-indagaticondannati.html , tanto perchè la conoscenza ci rende uomini liberi. Inizio e finisco il post facendo riferimento alla Bibbia e poi l'ateo sono io...mah...