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Messaggi di Gennaio 2012

SCELTE DI VITA

Post n°155 pubblicato il 30 Gennaio 2012 da Redendacc
 
Foto di Redendacc

C'è stato un periodo della mia via in cui mi sono divertito a dedicare poesie ad oggetti. Questa né è un esempio.

DISTACCHI

 

Ero lì.

Tra pace e sonno

ero lì

sicuro al mio posto,

ma una mano impudica

strappò via la verginità

di quel mio nido tranquillo

e delicatamente

con due dita,

sottili e sicure,

mi adagiò…su di un piatto.

Morirò!

Morirò, ripetevo.

Ho perso il mio mondo.

Insopportabile sarà il dolore

di questo distacco.

Tutto intorno

d’improvviso prese a girare.

Tante note come stelle del cielo

nel cielo a solleticare l’aria

e il mio vinile.

 

Capii, vissi.

Finalmente vissi davvero:

era quella la mia vita.

 

Indovinato? Parla di un vinile, ma vuole essere uno spunto per tutti coloro che a volte si trovano nella situazione di dover spiccare il volo, di dover fare un cambiamento nella propria vita che sembra terribile, ma che in realtà porta al destino che ci attende. Eppure non sempre si ha il coraggio di affrontare quelle scelte così sconvolgenti e inconsapevolmente si rinuncia a quello che avrebbe dovuto essere il vero futuro. A volte, per liberare il proprio vero 'io' e raggiungere la felicità, bisogna anche avere il coraggio di compiere scelte difficili. Quando quel coraggio manca non facciamo che nascondere a noi stessi la nostra vera essenza e viviamo una vita di frustazioni e repressione interiore.

BUONA SETTIMANA A TUTTI.

 
 
 

UNA FINESTRA SULLA MUSICA un po' particolare...

Foto di Redendacc

 Questa settimana la mia rubrica musicale sarà un po' particolare. Innanzitutto perchè Francesco Guccini non ha bisogno nè di presentazione, nè di biografia. Guccini è Guccini. Poi perchè la scelta del brano è nata da alcuni articoli che ho letto di recente e che riguardano la popolazione italiana. Siamo un paese che sta invecchiando. Che il nostro non sia un paese per giovani lo notiamo già dall'età media dei nostri politici che è altissima. Negli altri paesi un 50enne si ritira dalla politica, in Italia ci si affaccia. Anche l'età media della nostra popolazione è altina, attualmente 43,5 anni. Più la popolazione invecchia e più diminuisce la forza lavoro. I pensionati peseranno sempre di più sull'economia del paese e arriveremo al punto che dagli attuali 61 milioni di abitanti l'Italia vedrà progressivamente calare la propria popolazione. I dati ISTAT indicano che la nostra salvezza potrebbero essere gli stranieri, che hanno un'età media bassissima, ma per aprire agli stranieri occorre un'intelligenza che ai più manca in Italia. Nonostante questo brano sia del 1976, contenuto nell'album 'Via Paolo Fabbri 43' della mitica 'L'avvelenata' e di cui custodisco gelosamente il vinile, trovo attualissimo il testo. Molti pensionati possono tranquillamente riconoscersi in questa descrizione. Dedico questo post a mia madre, vecchia e sola in una città lontana dalla mia, in una casa arredata di ricordi. So che non lo leggerà mai, ma so anche che già sa che le voglio bene. 'Il Pensionato', come quasi tutte le sue canzoni è una vera poesia e ve la propongo anche come testo. Ciao mamma...

Lo sento da oltre il muro che ogni suono fa passare,
l' odore quasi povero di roba da mangiare,
lo vedo nella luce che anch' io mi ricordo bene
di lampadina fioca, quella da trenta candele,
fra mobili che non hanno mai visto altri splendori,
giornali vecchi ed angoli di polvere e di odori,
fra i suoni usati e strani dei suoi riti quotidiani:
mangiare, sgomberare, poi lavare piatti e mani.

Lo sento quando torno stanco e tardi alla mattina
aprire la persiana, tirare la tendina
e mentre sto fumando ancora un'altra sigaretta,
andar piano, in pantofole, verso il giorno che lo aspetta
e poi lo incontro ancora quando viene l' ora mia,
mi dà un piacere assurdo la sua antica cortesia:
"Buon giorno, professore. Come sta la sua signora?
E i gatti? E questo tempo che non si rimette ancora..."

Mi dice cento volte fra la rete dei giardini
di una sua gatta morta, di una lite coi vicini
e mi racconta piano, col suo tono un po' sommesso,
di quando lui e Bologna eran più giovani di adesso...

Io ascolto e i miei pensieri corron dietro alla sua vita,
a tutti i volti visti dalla lampadina antica,
a quell' odore solito di polvere e di muffa,
a tutte le minestre riscaldate sulla stufa,
a quel tic-tac di sveglia che enfatizza ogni secondo,
a come da quel posto si può mai vedere il mondo,
a un' esistenza andata in tanti giorni uguali e duri,
a come anche la storia sia passata fra quei muri...

Io ascolto e non capisco e tutto attorno mi stupisce
la vita, com'è fatta e come uno la gestisce
e i mille modi e i tempi, poi le possibilità,
le scelte, i cambiamenti, il fato, le necessità
e ancora mi domando se sia stato mai felice,
se un dubbio l' ebbe mai, se solo oggi si assopisce,
se un dubbio l' abbia avuto poche volte oppure spesso,
se è stato sufficiente sopravvivere a se stesso...

Ma poi mi accorgo che probabilmente è solo un tarlo
di uno che ha tanto tempo ed anche il lusso di sprecarlo:
non posso o non so dir per niente se peggiore sia,
a conti fatti, la sua solitudine o la mia...

Diremo forse un giorno: "Ma se stava così bene..."
Avrà il marmo con l' angelo che spezza le catene
coi soldi risparmiati un po' perchè non si sa mai,
un po' per abitudine: "eh, son sempre pronti i guai" .
Vedremo visi nuovi, voci dai sorrisi spenti:
"Piacere", "E' mio", "Son lieto", "Eravate suoi parenti?"
E a poco a poco andrà via dalla nostra mente piena:
soltanto un' impressione che ricorderemo appena...

 BUON WEEK END A TUTTI

 
 
 

IL VUOTO - REMAKE

Post n°153 pubblicato il 23 Gennaio 2012 da Redendacc
 

Oggi, per augurarvi buon inizio settimana, vi ripropongo questa videopoesia realizzata in collaborazione con la mia amica MorganadiAvalon28 e rielaborata, soprattutto, nel brano che fa da colonna sonora che era quello scelto inizialmente, ma oscurato da youtube.

 

 Ciaooooooooooooo...

 
 
 

per un giorno soltanto...

Post n°152 pubblicato il 20 Gennaio 2012 da Redendacc
 
Foto di Redendacc

Credo che l'amore vero non sia un fuoco che brucia, perchè terminato il combustibile della passione la fiamma dell'amore si spegne. Il vero amore è ben rappresentato in questa foto. E' la serenità della nostra anima e della nostra vita replicata nel partner.

Nell'augurarvi buon fine settimana vi lascio questi miei versi giovanili sperando che l'amore possa sempre stupirvi come un tempo...

Per un giorno

 

 

Per un giorno soltanto

vorrei che per un attimo il mondo

si fermasse a guardarci, stupiti di tanto,

e convinti di un nuovo miracolo

prendesse ad imitarci.

 

 

 Dalla raccolta SENZA PRETESE

 
 
 

PER NON DIMENTICARE

Foto di Redendacc

Sin dai tempi antichi scrivere è stato quasi sempre un modo di fotografare la realtà, personale o sociale che sia. Così, nel mio piccolo, ho sempre fatto altrettanto. Il 27 gennaio è, come certamente sapete, 'il giorno della memoria'. Il giorno dedicato alla commemorazione della Shoah. La poesia che vi lascio oggi la scrissi di getto una domenica mattina di una dozzina di anni fa. Ero in autostrada e qualche giorno prima era stata celebrata questa triste ricorrenza. Di solito quando guido e sono da solo in macchina quei pochi neuroni che ho iniziano a correre all'impazzata nell'enorme spazio vuoto che trovano a loro disposizione. Anche in quella circostanza si ripetè questo fenomeno creativo e così mi accostai nella corsia di emergenza, presi il block notes che avevo nello zaino ed iniziai a scrivere. Di getto, senza riflettere. Questione di un paio di minuti. Passò anche una volante della stradale che si accostò per chiedermi se avessi bisogno di aiuto. Chiaramente non potevo dire che stavo scrivendo una poesia e mi inventai che avevo ricevuto una telefonata. "Bravo. Ha fatto bene. Non si parla al cellulare mentre si guida." mi disse l'agente mentre la volante si allontanava. Questa poesia poi non l'ho più fatta leggere a nessuno. Questo episodio mi è rivenuto in mente, e ve lo racconto, perchè nei giorni scorsi ho saputo di una piccola storia che merita di essere raccontata e che si lega a tutto questo. (Clicca sull'immagine per saperne di più.) Il 20 gennaio prossimo in Campidoglio ci sarà la VII edizione di "UN BOSCO PER KYOTO", una manifestazione conosciuta a livello internazionale durante la quale una commissione dell'Università della Tuscia premierà 20 tra coloro che si sono impegnati nel difendere l'ambiente naturale e mitigare il clima sul pianeta. Nella sezione "musica e poesia" quest'anno verrà premiata una giovane musicista che ha inciso nel dicembre scorso un Cd molto particolare. E' il risultato di vari pezzi di spartiti che un musicista prigioniero di un campo di sterminio aveva riportato su vari pezzetti di carta ricavati di nascosto nella maniera più disparata e che riportava i canti degli altri prigionieri del campo.  Lui non era un ebreo e non conosceva quei canti, ma volle fermarli su carta perchè potesse restarne traccia. Non scendo nei particolari della storia per il rispetto della privacy delle persone coinvolte in questa storia, ma trovo che anche questo sia un modo per ricordare. Un Cd davvero singolare questo realizzato dalla giovane musicista romana che, a distanza di anni, ha pazientemente raccolto tutti quei pezzetti di carta, nè ha fatto uno spartito completo ed è riuscita a ricavarne un disco. Sottolineo che in quei campi non vi erano solo ebrei, ma oppositori politici, omosessuali, zingari e che, a mio avviso, la shoah andrebbe estesa a tutti gli stermini di massa che sono avvenuti nella storia moderna. La storia e la sua memoria sono utili ad evitare che noi o altri per noi ripetano gli stessi errori e questo vale sia a livello personale che a livello sociale. Se perdiamo memoria del nostro passato siamo più indifesi dinnanzi al futuro che ci attende.

MILIONI DI GESU'

 

Milioni di Gesù

pigiati in un treno

che conduce alla morte,

senza più spazio per muoversi,

senza più spazio per la vita.
Li chiamano Campi,

ma sono solo monumenti

a futura memoria,

perché l'umanità

non si dimentichi di noi,

anime bianche.

Noi, si, tutti uguali

eppure così diversi

in questo inferno

di Kapò e camere a gas.

Noi che sopravviveremo comunque

nei pettini che userete

per pettinare la vostra vanità,

nel sapone che non basterà

a lavare le vostre coscienze.

Per non dimenticare, mai.

Dalla raccolta SENZA PRETESE

 

 
 
 
 
 

INFO


Un blog di: Redendacc
Data di creazione: 16/02/2011
 
 

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