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Messaggi di Novembre 2012

POESIA E ATTUALITA' - LO STATO PALESTINESE CHE VERRA'

Miei cari amici,

sapete che io cerco di coniugare sempre poesia ed attualità. In fondo il poeta non fa altro che descrivere il quotidiano. Per questo oggi voglio parlarvi rapidamente di una notizia che costituisce un piccolo passo avanti nella situazione molto delicata del conflitto israeliano-palestinese: il riconoscimento da parte dell'Onu della Palestina quale 'Stato osservatore non membro', con voto favorevole anche dell'Italia. Non è ancora il riconoscimento della Palestina come Stato, ma è un grosso passo avanti. Riconoscere la Palestina come Stato non vuol dire essere contro Israele o essere contro gli ebrei, ma significa riconoscere un diritto ad un popolo di avere un proprio Stato. Ovviamente Israele è difeso da tutti quei Paesi dove il loro potere economico-bancario è schiacciante, come negli States, ma bisogna smettere di confondere l'Olocausto e tutti i soprusi subiti dagli ebrei nel secolo scorso con l'attuale politica militare di Israele che, di fatto, si è appropriato indebitamente di territori non suoi e non compresi nei confini stabiliti nel 1948, anno in cui fu, appunto, riconosciuto lo Stato di Israele. Fatta questa doverosa premessa, vi propongo questa poesia di un autore palestinese, Mahmoud Darwish, di fatto ad oggi l'unica personalità palestinese alla quale siano stati concessi i funerali di stato, a parte Arafat, il 9 agosto del 2008.

 

Potete legarmi mani e piedi

Potete legarmi mani e piedi
togliermi il quaderno e le sigarette
riempirmi la bocca di terra
la poesia è sangue del mio cuore vivo
sale del mio pane,
luce dei miei occhi,
sarà scritta con le unghie,
lo sguardo
e il ferro.
La canterò nella cella della mia prigione
nella stalla
sotto la sferza
tra i ceppi
nello spasimo delle catene.
Ho dentro di me milioni di usignoli
per cantare la mia canzone di lotta.

Mahmoud Darwish

BUON FINE SETTIMANA A TUTTI

 
 
 

MEGLIO IN SILENZIO VIAGGIARE CON UN LIBRO

Post n°244 pubblicato il 26 Novembre 2012 da Redendacc
 
Foto di Redendacc

Ci sono momenti in cui si ha poco da dire. Quelli sono momenti in cui è meglio tacere e restare in ascolto, o magari leggere. Essere come un radar che intercetta ogni segnale intorno a noi servirà a riempire nuovamente la nostra mente. Verranno nuovi giorni in cui avremo nuove cose da dire. Così, in questi casi, faccio io che mi rifugio nei libri, perchè con loro è più facile viaggiare, in ogni senso, proprio come ci narra in questi versi la mia poetessa preferita, mediante la metafora del vascello. Viaggiare aiuta a crescere, ci apre a nuovi orizzonti. Un viaggio esaltante è anche quello dell’anima. Con la fantasia, infatti, ciascuno può viaggiare in un’infinità di mondi e luoghi lontani in modo accessibile a tutti, ricchi e poveri, in quello che non è altro che una fuga dalla realtà. Il ritorno sarà pieno di idee nuove.

Emily Elizabeth Dickinson 

Non esiste un vascello veloce come un libro 

Non esiste un vascello veloce come un libro
per portarci in terre lontane
né corsieri come una pagina
di poesie che si impenna  -
questa traversata
può farla anche il povero
senza oppressione di pedaggio  -
tanto è frugale
il carro dell’anima.

 
 
 

SUBLIMINARE LA SOFFERENZA ATTRAVERSO LA POESIA?

Post n°243 pubblicato il 21 Novembre 2012 da Redendacc
 
Foto di Redendacc

Ma le poesie si scrivono solo nei momenti bui della nostra esistenza? Io dico di no. Oggi vi propongo questi versi di Alda Merini, che una vita facile non l'ha mai avuta, dalla quale per una volta dissento. Non credo affatto che le poesie si scrivano soltanto sopra le pietre coi ginocchi piagati. La poesia esprime emozioni e, dunque, le emozioni possono essere positive o negative. Comunque occorre una sensibilità ed una capacità artistica non comune. Non basta soffrire, quindi, per scrivere. Massimo Troisi diceva: "C'è chi sostiene che per raccontare belle storie basta guardarsi attorno. Io non ci credo, perché se così fosse i vigili urbani sarebbero tutti Ingmar Bergman." 

da "La Terra Santa" (1983)

Le piu' belle poesie
si scrivono sopra le pietre,
coi ginocchi piagati
e le menti aguzzate dal mistero.
Le piu' belle poesie
si scrivono davanti
a un altare vuoto,
accerchiati da agenti
della divina follia.
Cosi', pazzo criminale qual sei,
tu detti versi all'umanita',
i versi della riscossa.


Alda Merini

 
 
 

WEEK END

Post n°242 pubblicato il 16 Novembre 2012 da Redendacc
 

Auguro a tutti un felice fine settimana e vi ricordo che fino a domani sono su Semplice_e_Angel  con il mio racconto breve "L'uomo è così" e per le prossime due settimane su professione...video con la videopoesia "Farfalle mancate".

 

Un addio

A un tratto il mondo

si fa troppo grande

e loro due puntini

sempre meno visibili.

 
 
 

PERCHE'?

Post n°241 pubblicato il 13 Novembre 2012 da Redendacc
 

Semplicemente mi chiedo: perchè?

 

Pensieri di un mancato bambino

 

Per me sognavo un abbraccio gentile,

ora guardo i tuoi occhi

imbracciando un fucile.

Per me sognavo un amorevole sguardo.

Mi supplichi invano,

adesso sono un bastardo.

Così vado avanti

scavalcando il tuo corpo:

per me oramai sei uno dei tanti.

 

 

 
 
 
 
 

INFO


Un blog di: Redendacc
Data di creazione: 16/02/2011
 
 

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