A.D. 13 di Settembre 2012Ottava puntata. Vaschedabagno.Abbiamo visto nella precedente puntata il codazzo di zattere che accompagna i due “pezzi grossi” della flotta comunarda, ma dobbiamo ancora dedicare qualche riga a quelle che abbiamo chiamato le due, tre vaschedabagno ideologico in Cig e ad un paio di pontoni armati, che completano l’organigramma della flotta rossa .. poi parleremo dei “corsari-clone” e degli stregoni complottardi.Dunque, sono almeno tre i pescherecci armati che accompagnano stabilmente i due capibastone: Giorgino, Paperino e Cacasenno.I primi due navigano di conserva al limite delle acque territoriali della democrazia, sbiadite figure di fiancheggiatori, robustamente ideologizzati, ma più adatti ad un “servizio d’ordine” della Fiom, che a contese intellettuali o teorizzazioni eversive .. insomma carne da cannone.Come vedremo le loro sporadiche battute di caccia al Pirata, si concluderanno con rapide inversioni di rotta alle prime bordate di risposta.Uno, Giorgino, quarantanove anni si descrive così:“Regno animale, genere umano, classe mammiferi, bipede, razza bastarda, sporco comunista.”Quello che lascia perplesso è il suo odio dichiarato per:“Il caldo porco, i moderati e gli intelligenti” (?!?)Se ne dovrebbe dedurre che ama il freddo e gli estremisti cretini .. e infatti basta dare un’occhiata alla sua (scarsa) lista amici !!!Vanta un diploma della Scuola Radioelettra, ma si dichiara precario .. non è dato sapere se la precarietà è legata alle sue approssimative capacità professionali (fino alla scossa fatale) o alla sua dichiarata fannullaggine.Naviga in una casa “galleggiante” su terreno liquefatto dal terremoto e racconta (illudendosi di essere divertente) di passare le giornate a pescare kilometriche anguille .. bah!L’altro, torinese col complesso di Walt Disney, è la vivente dimostrazione dell’alienazione da catena di montaggio, veste le piume del papero più sfigato del mondo, tinte di bianconero, spacciandosi per innocuo, ma non fa mai mancare la sua untuosa servile presenza al seguito del convoglio comunardo, sparacchiando col suo fuciletto a tappi … insignificante.
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A.D. 13 di Settembre 2012Ottava puntata. Vaschedabagno.Abbiamo visto nella precedente puntata il codazzo di zattere che accompagna i due “pezzi grossi” della flotta comunarda, ma dobbiamo ancora dedicare qualche riga a quelle che abbiamo chiamato le due, tre vaschedabagno ideologico in Cig e ad un paio di pontoni armati, che completano l’organigramma della flotta rossa .. poi parleremo dei “corsari-clone” e degli stregoni complottardi.Dunque, sono almeno tre i pescherecci armati che accompagnano stabilmente i due capibastone: Giorgino, Paperino e Cacasenno.I primi due navigano di conserva al limite delle acque territoriali della democrazia, sbiadite figure di fiancheggiatori, robustamente ideologizzati, ma più adatti ad un “servizio d’ordine” della Fiom, che a contese intellettuali o teorizzazioni eversive .. insomma carne da cannone.Come vedremo le loro sporadiche battute di caccia al Pirata, si concluderanno con rapide inversioni di rotta alle prime bordate di risposta.Uno, Giorgino, quarantanove anni si descrive così:“Regno animale, genere umano, classe mammiferi, bipede, razza bastarda, sporco comunista.”Quello che lascia perplesso è il suo odio dichiarato per:“Il caldo porco, i moderati e gli intelligenti” (?!?)Se ne dovrebbe dedurre che ama il freddo e gli estremisti cretini .. e infatti basta dare un’occhiata alla sua (scarsa) lista amici !!!Vanta un diploma della Scuola Radioelettra, ma si dichiara precario .. non è dato sapere se la precarietà è legata alle sue approssimative capacità professionali (fino alla scossa fatale) o alla sua dichiarata fannullaggine.Naviga in una casa “galleggiante” su terreno liquefatto dal terremoto e racconta (illudendosi di essere divertente) di passare le giornate a pescare kilometriche anguille .. bah!L’altro, torinese col complesso di Walt Disney, è la vivente dimostrazione dell’alienazione da catena di montaggio, veste le piume del papero più sfigato del mondo, tinte di bianconero, spacciandosi per innocuo, ma non fa mai mancare la sua untuosa servile presenza al seguito del convoglio comunardo, sparacchiando col suo fuciletto a tappi … insignificante.