LIBERTY BAY

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A.D. 4 di Ottobre 2012Tredicesima puntata. La guerra dei Fakes. Abbiamo visto come attorno al Nido della Lavandaia si affannano le zattere e approda talora qualcuno dei barconi di scorta, per fare un contorno solidale alla Signora dello Scopiazzo… In realtà molte tra le zattere sono coinquiline della Mutanda che, come un capo camorrista di Scampia, ha il controllo assoluto dello spaccio di idiozie, nel suo agglomerato di case popolari.Ma anche tra cosche mafiose non sempre regna la pace e infatti recentemente, dopo una breve pausa, si è riaccesa una faida tra i comunardi .. Da tempo l’unità granitica della cosca rossa si era incrinata per una zuffa tuttaltro che ideologica tra la Mutanda e una sua “compagna” di merende.Infaticabile portavoce del Chierico Rosso, (meglio noto come “colui che lavorò due giorni”: il triste valdese Ferrero) la Theologa, aveva navigato per anni di conserva alla Mutanda, in quello che molti avevano ritenuto un inossidabile sodalizio “a scopiazzare”. Ma, inopinatamente convinta di possedere eccelse virtù artistiche, la Thea aveva affiancato alla solita paccottiglia ideologica, anche un pretenzioso blog  museale, nel quale affiancava, senza ritegno, le proprie opere a capolavori pittorici del passato.Naturalmente non mancavano le espressioni di estasiastica ammirazione degli analfabeti comunardi, ma quando il Pirata, incrociando casualmente questo sacrario dell’arte, fece notare che un noto vaso greco era stato spacciato per etrusco, lo scontro si fece subito violento e le bordate di pernacchi aprirono ben presto un’insanabile falla nell’orgoglio dell’artista. Forse fu a causa del mancato (impossibile) supporto nella diatriba culturale, o forse solo per l’inopinata accettazione della stelletta di gold blogger, (che venne provvidenzialmente a sanare in parte l’umiliato orgoglio d’artista), sta di fatto che esplose repentina una violenta faida tra le due star.  La Pittrice “scissionista”, tutta impettita per la sua stelletta, fu subito costretta “ai materassi” (scusate il gergo da “Padrino” ma è inevitabile) e nel clan camorristico si aprì una sanguinaria e profonda spaccatura ..Mentre da un lato i fedelissimi della Mutanda strillavano al tradimento, taluni si barcamenavano sventolando multicolori stracci della pace .. ma quando nel corso del furioso cannoneggiamento il Lingerie e l’Anarcannabis (immancabile suicida) affondarono per l’ennesima volta, il conflitto divenne insanabile. Anche il Crostasinistra, il veliero della Pittrice, aveva riportato nello scontro non trascurabili danni e per qualche tempo si rifugiò nel sicuro Porto Rifondato, protetta (si fa per dire) dai soliti berciamenti ufficiali del suo Vate Valdese.Ma, riprendendo una sua vecchia e mai abbandonata passione per la fabbricazione di zattere-fakes, la Pittrice non tardò a riprendere il mare, al comando, per l’occasione, di una tinozza varata di fresco: il Vuotaserpe. Dotato del più trito e tradizionale armamento sinistro: da Gramsci a Di Vittorio, da Berlinguer ad Arrigoni, infilandoci per sovrappeso Verdi e Garibaldi, protetta dalle intoccabili corazze della Resistenza, il Vuotaserpe prese il largo, pronto a cannoneggiare gli attributi altrui con le castronerie di Ferrero. Naturalmente incrociò ben presto anche la rotta del Pirata e dei Liberi naviganti, rei di sparare, a tempi alterni, qualche bordata sulle miserevoli rovine del comunismo cubano e del suo putrefatto dittatore. Lo scontro, per oggettiva inferiorità argomentativa, fu breve e il Vuotaserpe abbandonò rapidamente la battaglia .. Non fu l’unico scontro .. le scaramucce dialettiche si moltiplicarono anche sul piano ideologico, ma essendosi sviluppate (stranamente) nel reciproco rispetto, si erano risolte senza affondamenti. La cosa evidentemente non poteva passare inosservata al Nido della Lavandaia, dove l’irriducibile Cacasenno, conduceva la crociata contro la scissionista.Nella più classica tradizione camorristico-mafiosa la breve tregua non poteva durare e infatti, all’ennesimo naufragio dei capi clan, colpiti da sconosciuti sicari e dopo una moria improvvisa di zattere, il conflitto si è improvvisamente riacceso, più violento che mai.
 Inutile dire che i Liberi Naviganti, Capitan Kiwai in testa, veleggiano al largo in preda a incontenibili risate.Ma ecco che nel bel mezzo dello scontro irrompono rumorosi, squallidi e demenziali fakes a dare manforte ai contendenti .. in una ridda caotica di insulti e accapigliamenti senza quartiere la camorra comunarda sprofonda nel caos .. tutti i particolari in cronaca. Che dire? Tiriamo la catena! Fine della tredicesima puntata.