LICKIN' LOLLIPOPS

RICCARDO Pt.2


Il cuore mi palpitava in gola, il sudore iniziava a scorrermi piu' veloce sulla pelle e il mio pene iniziava ad alzarsi sotto la pressione di quell'eccitazione imposta. Sapevo benissimo che quello era un abuso, una persona che t ricatta con il sesso e' sempre un abuso. Ma io volevo quell'animale. Da una parte me l'ero anche cercata. Ho passato notti a sognare quell'enorme fallo sfondare tutti i miei buchi. Soddisfare quello stronzo di Riccardo e' sempre stata una delle mie fantasie piu' ardenti. Ma ora che ero li, solo con quell'uomo sporco che prometteva di mantenere quel segreto perverso in cambio di una scopata, qualcosa iniziava a vacillare.Parliamoci chiaro, quando si tratta di scopare son il primo a non tirarmi indietro. Forse e' la situazione, il realizzrsi di una fantasia o la paura che quel ragazzo mi incuteva.Stando seduto sulla panca, il mio viso era all'altezza del suo cazzo ancora chiuso dentro ai pantaloncini in
 tessuto sintetico. Sentivo l'odore di quell'uomo. Entrava nelle mie narici, percorreva tutto il corpo arrivando fino al mio di cazzo e facendolo gonfiare di desiderio. Con un rapido movimento, Riccardo, mi prende la testa con la sua possente mano e me la sbatte sul suo pacco e inizia a strofinarmela. Dice di leccarglielo, mi chiama puttana, frocio e tutte le parole peggiori che gli vengono in mente. Sento l'animale indurirsi mentre la mia faccia e' a contatto con il suo corpo. Afferra i pantaloncini e se li abbassa. Il suo cazzone salta fuori con un balzo improvviso e mi colpisce una guancia per poi strofinarsi sotto il mio naso. Ora l'odore e' ancora piu' forte. Non si era ancora lavato dopo l'allenamento e sapeva da coglioni sudati. La mia lingua assaporava con voracità quei gusti aspri e sentivo il ruvido del suo pelo sulle labbra mentre giocavo con le sue palle. La mano che mi teneva la testa contro il suo cazzo si spostò lungo il mio viso fino ad afferrarmi il mento. Mi fece alzare lo sguardo verso il suo, occhi a contatto con i suoi occhi mentre con l'altra mano che impugnava il suo cazzo, iniziò a sbattermelo sul viso. Mi stava schiaffeggiando con il suo grosso pene duro. Lo sentivo ansiamare ad ogni colpo, quel farmi provare dolore a lui faceva provare piacere. Stringendomi più forte il mento, mi fece spalancare la bocca e con fare rapido mi infilò tutto quell'enorme bastone in bocca, fino alla gola. Avevo i conati, ma lui nn se ne preoccupava e mi scopava la bocca ancora incattivito.Dopo aver lubrificato bene il suo uccello nella mia saliva, mi fece alzare e voltare con gesti violenti. Mi ritrovai con le mani appoggiate alla panca in legno, le sue mani sulla mia schiena che scendevano fino a raggiungere i miei slip. Poi uno strappo improvviso. Mi aveva lacerato le mutande in centro, proprio dove ho il buco del culo, poi uno schiaffo, poi un altro. Sussultai e cio lo fece eccitare ancora di più perchè mi infilo un dito su per il culo. Mi rizzai e lui cinse il suo braccio muscoloso intorno al mio collo, mentre con l'altra mano continuava a masturbarmi il buco del culo. Sentivo i suoi pettorali leggermente pelosi e sudati contro la mia schiena, il suo fiato caldo e affannoso sul collo e  la sua lingua che seguiva una linea immaginaria lungo le mie orecchie.Una spinta inaspettata e mi ritrovai di nuovo con le mani sulla panca messo a novanta. Non mi ha dato neppure modo di prender fiato che subito il suo grosso cazzo mi squarciò il culo. Gridai, ma lui mi tappò repentinamente la bocca infilandoci dentro due dita.  Erano colpi selvaggi, senza sosta. Non riuscivo a respiare, reagire. Sentivo solo quel grosso animale dentro di me e quell'uomo infuriato che voleva sfondarmi. Senza preavviso sfila la sua spada dal mio culo e mi volta facendomi spalancare le gambe. Ricomincia a penetrarmi con la stessa foga, quella tortura stava diventando anche piacevole ma il suo membro era comunque troppo grosso e duro per il mio piccolo buchetto. Vedo i suoi occhi avvelenati di lussuria. La sua fronte bagnata. Si sdraia sopra di me senza far cessare i colpi. Sento il suo petto contro il mio, il suo sudore si unisce al mio facendo scivolare i nostri corpi uno sull'altro, i suoi occhi mi guardano e la sua bocca sussura: "ti piace eh" mentre stringe i denti. Assaporo il suo odore di uomo unito al calore che il suo corpo emanava. Lo lecco, lecco quel suo viso pieno di sudore e rabbia. E godo, godo come la peggiore delle puttane.Inaspettatamente quel dolore-piacere si interrompe, lui si alza fiero sopra di me, prende in mano il suo falco ed inizia a schizzare ansimando sempre più forte. Il primo schizzo è il più forte e raggiunge il mio viso, il secondo sul petto, come anche il terzo. Poi mi rinifila dentro il membro e finisce li la sua opera. Io non lo tocco e lui neppure. ll nostro unico contatto si riduce al suo membro dentro il mio culo.Quando riesce a riprendere fiato, sempre con la sua aria strafottente, mi dice che questo sarà il trattamento che mi riserverà ogni volta che mi incontrerà se voglio che continui a mantenere il mio segreto, che ora potevo prendere la mia roba e andarmene a casa perchè lui doveva farsi una doccia.Penserete che sarò matto, ma ancora oggi continuo a frequentare quella palestra, agli stessi orari e continuo a prendermi quel testa di cazzo di Riccardo, quel suo membro imponente. Sarà anche un abuso, ma non so se sia lui che abusa di me o io che abuso del suo cazzo.