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Nell'oscuro cuore della notte, ubicata su un davanzale, fuori da una finestra, se ne stava silente la fiammella di una candela. Senza preavviso, il freddo le si avvicinò e la strinse in un abbraccio, s'avvinghiò al suo tepore e intorpidito pronunciò le seguenti parole: " Anche questa notte andavo in cerca di ristoro e, puntuale, ti ho ritrovata al solito posto. La fiammella fece finta di niente rimanendo assorta nel suo silenzio, il freddo la stringeva sempre più forte e dopo una breve pausa irruppe nuovamente: " Perchè fai tutto questo per me? Forse mi ami? " Neanche queste ultime parole smosserò la fiammella che continuò a danzare sinuosa in direzione del cielo, il suo corpo, longilineo, canticchiava parole che solo gli occhi potevano udire. Passarono alcune ore, i due rimasero abbracciati senza più proferire parola, l'alba era imminente e la fiammella aveva ormai consumato tutta la candela, stava per spegnersi nel sopraggiungere della luce del sole e con le ultime forze rimaste fece una richiesta: " Spegnimi prima che sia l'ingrato tempo a farlo. Non so cosa sia amare e penso che conti poco che io lo sappia: il nostro lungo abbraccio è valso più di tutte le parole che avrei potuto dirti, perciò spegnimi e lascia che io continui a bruciare nel tuo ricordo più bello. " Il vento sospirò e la fiammella si spense, scorserò ancora alcuni istanti e nel primo raggio di sole si spense anche il freddo.