LIVIERI PER VENEZIA

VENEZIA E L'ELETTROSMOG - Esperienza politica dell'Ammiraglio/mozzo - 3° puntata


I comitati contro l'elettrosmog chiedono udienza a Cacciari«Le microcelle per la telemedicina»«Sperimentiamo le microcelle»  L'Ammiraglio/mozzo, mi raccontò dei meccanismi che lo avevano portato a diventare il Presidente della Commissione Scuola e Sport e in quel caso mi confidò che, secondo lui, sebbene ritenesse interessante il ruolo a lui affidato e da seguire con grande attenzione, un consigliere deve anzitutto capire quali sono le priorità del proprio territorio e impegnarsi su di esse. Il primo argomento che affrontò, in effetti, fu l'elettrosmog; aveva fatto parte dei comitati dei cittadini su questa tematica e, senza demonizzare l'uso della tecnologia, riteneva doveroso che la Municipalità si esprimesse per tutelare la salute dei cittadini. Portò avanti un documento che prevedeva che, nella Venezia insulare, non venissero installate nuove antenne di telefonia mobile, iter rallentato per alcuni disguidi e fraintendimenti, creati dal Presidente della Municipalità.Nel luglio del 2005 questo documento venne votato dal Consiglio della Municipalità che chiedeva al Comune di non installare nuove antenne per la telefonia mobile, ma che si impegnasse, invece, a fare  la sperimentazione delle microcelle o nanocelle nella Municipalità nei luoghi dove ce ne fosse stato bisogno, cioè nelle zone sprovviste di campo elettromagnetico.Una volta, davanti ad un buon caffè, il nostro Ammiraglio mi raccontò che il Presidente si doveva essere "confuso", perché aveva avuto un messaggio scritto, per fermare la sperimentazione delle microcelle da parte dell'allora Assessore all'ambiente.Venni in quel caso a conoscenza, sempre grazie al suo racconto, che La stessa legge nazionale prevede il principio di minimizzazione (limitare l'inquinamento elettromagnetico più possibile) e di precauzione (perché, anche se ancor oggi qualcuno lo nega, l'elettromagnetismo porta danno alla salute della popolazione). L'installazione delle antenne nella Venezia insulare risulta in realtà incompatibile con il territorio, quindi non si può parlare nemmeno di delocalizzazione, perché la legge prevede che vicino alle antenne non ci devono stare siti sensibili che nel nostro territorio vi sono continuamente (Scuole, ospedali, case di cura, aree per il gioco e lo sport). L'installazione, invece, delle microcelle consente almeno di minimizzare l'inquinamento elettromagnetico e offrire la possibilità di utilizzare la telefonia mobile. Il documento passò a larga maggioranza con qualche astensione.(continua...)La Prodiera S.Anesin