Samarate e non solo

Risposta al Consigliere Solanti, per le sue dichiarazioni sulla stampa locale


La nuova Palestra della Città di Samarate, il cui progetto preliminare verrà portato a breve dall’Assessore Brivio in Giunta Comunale per l’approvazione, non incide sulla decisione di applicare l’imu o al minimo o al massimo o di non farla pagare ai concittadini samaratesi, in quanto la “formula” scelta per il finanziamento dell’opera è il leasing, pertanto nell’annualità corrente saranno imputate solo le spese relative alla progettazione.A volte non capiamo, o non vogliono capire, che il tema del finanziamento dell’opera è stato valutato coerentemente con le scelte di bilancio pluriennali, perché di ciò che si tratta e non nell’annualità corrente; la scelta di eseguire il leasing è una scelta di carattere tecnico e realizzativo, in breve, finché l’opera non sarà pronta, e per pronta si intende usufruibile al 100% da parte dei cittadini samaratesi, delle scuole e delle associazioni sportive, il Comune di Samarate e quindi i concittadini non pagheranno un solo centesimo.A noi vengono in mente altri grandi opere effettuate dalle Amministrazioni che ci hanno preceduto, progettazioni lunghe e esecuzioni delle opere ancora più lunghe con tempi biblici, per poi riscontrare continui problemi nelle opere eseguite.Questo è quello che noi non vogliamo fare con i soldi dei nostri concittadini, e per questo abbiamo scelto il leasing quale metodo di finanziamento dell’opera, ma dare soluzione al programma elettorale, che è stato considerato il migliore dai cittadini samaratesi durante il voto.Siamo in grado di accettare le critiche costruttive per ciò che concerne i progetti, ma non polemiche non fondate sulla verità, al fine di trarre in inganno i cittadini samaratesi, confondendoli con il pagamento dell’IMU quale obolo per la costruzione della nuova palestra di Samarate, e nascondendosi dietro la tassa introdotta, con questo sistema dal Governo Monti, di cui chi ne parla (Partito Democratico) oggi, a Roma siede nella maggioranza di governo che sostiene e elargisce soldi, 2,3 miliardi di euro per incentivare lo sviluppo industriale al Sud Italia, mentre al nord le fabbriche chiudono e vanno nei paesi confinanti e i lavoratori rimangono senza lavoro.