Conoscerelalocride

Post N° 26


Zittiteci tutti . Killer oscura i ragazzi di Locri
Pasquetta al buio per il sito del movimento antimafia www.ammazzatecitutti.org che è andato in tilt per mano di un killer informatico penetrato nel server. Il virus ha reso illeggibile la prima pagina e inattivi i link alle rubriche. «Qualcuno è riuscito a penetrare nel server del sito, introducendo - secondo il portavoce Aldo Pecora - un vero e proprio virus, con l'ordine di replicare precise istruzioni». Un vero e proprio attentato informatico che al tempo di internet sostituisce le più tradizionali minacce contro chi ostacola la mafia.Pecora e alcuni giovani del movimento calabrese, nato a Locri dopo l'omicidio di Francesco Fortugno, vicepresidente del consiglio regionale calabrese, si sono subito accorti che stava accadendo qualcosa di strano alle pagine del loro sito, realizzato con il Cms "Joomla" e frequentato ogni giorno da alcune migliaia di visitatori. Sono quindi intervenuti, lavorando per tutta la notte e riuscendo a salvare i contenuti del sito. «Se non ci fosse stato un immediato intervento, questo attacco informatico, da imputare sicuramente a un esperto di computer, avrebbe potuto produrre danni irreparabili», ha detto Pecora, vittima anche di un incidente stradale sulla Salerno-Reggio Calabria avvenuto agli inizi di marzo, per il quale sono in corso delle indagini. Sulla prima pagina del sito del movimento antimafia, ripristinata martedì si legge una nota di Aldo Pecora a proposito dell'episodio di lunedì: «Denunceremo nuovamente tutto ciò, ma questa volta non solo alla Polizia delle Comunicazioni, ma anche al Prefetto ed alla Procura di Reggio Calabria. Scriveremo raccontando di quanto sta accadendo intorno ad Ammazzateci Tutti anche alle autorità europee ed internazionali. Lotteremo, con tutte le nostre forze, per difendere la nostra libertà d'espressione ed il nostro diritto ad esercitarla. Non potranno mai zittirci tutti».«Non è la prima volta che capita una cosa del genere - spiegano sul sito- infatti abbiamo notevolmente potenziato i sistemi di protezione hardware e software già un anno e mezzo fa, quando venne sferrato il primo attacco (quasi letale) al nostro forum telematico». E nella nota Aldo Pecora ci tiene a sottolineare «non chiamateli hacker, che per loro cultura e filosofia non distruggono nulla, chiamateli lamer, cracker o più semplicemente killer». Killer perché a detta del responsabile del sito del movimento, «è evidente che ormai qualcuno ha dato l'ordine di annientarci» colpendo il movimento direttamente al «cuore», cioè «la comunicazione, la diffusione e la condivisione delle informazioni», laddove - spiega Pecora - «internet per noi è di fondamentale importanza».                                                                                                   Il Sogno