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Creato da conoscerelalocride il 02/12/2005
blog sui giovani della locride
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Calabria
Limoni su uno sfondo bianco e azzurro
dove il cielo con il mare si confonde:
è questa la mia terra
acre e dolce ad un tempo,
dove le donne vanno fiere e calme,
quasi sottomesse,
ma in verità regine
del loro mondo sfumato di emozioni
e denso di realtà gioiose e tristi.
Questo blog parlera di tutta la Calabria ma sopratutto di tutto ciò, che e la Storia del passato e presente della Locride.
Volevo dire che in questo Blog fara anche un servzio News sulla Calabria e la Locride e altri posti del Mondo.
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'Ndrangheta, 40 fermi a San Luca
Sicari di Duisburg ancora latitanti
Quaranta presunti affiliati alle cosche della 'ndrangheta coinvolte nella faida di San Luca sono stati fermati nell'ambito di una maxi-retata di Polizia e Carabinieri in provincia di Reggio Calabria. Le accuse contestate sono di associazione mafiosa, omicidi e traffico di armi, ma tra i fermati, appartenenti alle famiglie Strangio-Nirta e Vottari-Pelle, non ci sono i responsabili della strage di Duisburg, in Germania.
Ci sono anche i fratelli di due delle vittime della strage di Duisburg. Si tratta - secondo l'agenzia Ansa - di Achille Marmo, fratello di Marco, e di Giovanni Strangio, fratello di Sebastiano. Un provvedimento è stato emesso anche nei confronti di Giovanni Nirta, considerato il boss della omonima cosca.
L'operazione potrebbe segnare la fine delle complesse indagini sulle cosche di San Luca, protagoniste della cruenta faida che da oltre un decennio sta insanguinando il paese della Locride. Conflitto culminato con il massacro in Germania, nel quale sono state uccise sei persone ritenute dagli investigatori vicini alla cosca Vottari-Pelle-Romeo.
La strage di Duisburg per gli inquirenti è la risposta del gruppo Nirta-Strangio all'omicidio della moglie di Giovanni Nirta, ritenuto il boss della cosca, uccisa la sera di Natale dello scorso anno. I fermati sarebbero i presunti mandanti ed esecutori dell'agguato compiuto il giorno di Natale nel 2006 a San Luca, nel quale fu uccisa Maria Strangio. Nell'agguato rimase illeso il marito della donna, Giovanni Nirta, uno dei presunti capi della cosca, mentre altre tre persone, tra le quali un bambino di cinque anni nipote della donna, rimasero feriti. L'omicidio di Maria Strangio ha segnato una recrudescenza della faida iniziata nel 1991 dopo un banale lancio di uova avvenuto a Carnevale.
Nascosti nel bunker
I carabinieri hanno scoperto anche un bunker con tre persone nascoste all'interno. I tre sono nell'elenco dei destinatari del provvedimento di fermo. Il rifugio era stato realizzato sotto una palazzina nel centro di San Luca.
I Killer sfuggiti per un soffio alla polizia
I killer che hanno compiuto la strage di Ferragosto a Duisburg sono riusciti a sfuggire per un soffio alle autorità tedesche: lo ha affermato Uwe Weidemann, portavoce della polizia di Duisburg, spiegando come nel corso della maxi-retata di venerdì scorso gli agenti siano entrati in un appartamento che era stato abbandonato precipitosamente solo pochi minuti prima. "Stavamo proprio per mettere le mani su quei tipi", ha precisato Weidemann, secondo il quale nel locale perquisito "c'erano ancora bottiglie e bicchieri quasi pieni sui tavoli". I poliziotti nell'appartamento in questione hanno altresì confiscato un ingente quantitativo di denaro.
La strage durante un rito di iniziazione
Nel frattempo in Germania gli investigatori hanno ricostruito quasi del tutto le circostanze che hanno preceduto il massacro del 15 agosto, e hanno reso noto che la sera dell'eccidio nella pizzeria 'Da Bruno' non si stava festeggiando il diciottesimo compleanno di una delle vittime, Tommaso Venturi, bensì era in corso la cerimonia di iniziazione per il suo ingresso nella 'ndrangheta. Sul cadavere di una delle persone trucidate è stata infatti rinvenuta l'immagine di un santino bruciacchiato, comunemente utilizzato per il rituale di ingresso dei nuovi membri nell'organizzazione criminale.
Il portavoce della polizia di Duisburg ha poi precisato che le indagini condotte sul posto dagli inquirenti tedeschi hanno contribuito alla riuscita dell'operazione messa in atto a
San Luca, in Calabria, dai colleghi italiani.
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