s-vagando

vecchio


Oggi, ho visto un vecchio farsela addosso.O meglio, quando sono arrivata, ho visto un vecchio che l’aveva già fatta addosso ….Bussano alla porta dell’ufficio. La domanda: “c’è un signore all’ingresso, un vecchio, che ha bisogno del bagno, lo facciamo entrare?”   mentalmente mi dico: “non ci posso credere” …. E non è riferito al signore del bagno, ma a chi chiede. Che sa già la risposta, la dovrebbe sapere. Non è per piacere letterario che si scrivono disposizioni. Sa bene, dovrebbe sapere, che le regole in alto dicono niente estranei. Non siamo un cesso pubblico. Qui intorno è pieno di posti dove poter andare. Rispondo dicendo sabenecheno e  se appunto ha gentilmente allontanato il signore indicandogli un luogo più idoneo. Non l’ha fatto. Nel frattempo il collega arriva. Lo sento fuori la porta che dice: “troppo tardi, l’ha fatta” …. Mi alzo, per andare a vedere. E penso: “che cazzo” … Da uno che se l’è fatta addosso in pubblico, ti aspetti imbarazzo, vergogna. Disagio ….Per me e per lui, ribadisco: “che cazzo”Questa è una scuola. In una cittadina dove ci sono un paio di ospizi, scusate, case di riposo, adesso si chiamano così…un  ospedale, un centro di terapia riabilitativa, terme, uffici, ecc. ecc. … alta percentuali di vecchi, alcuni soli,  e badanti … insomma, capita spesso che persone più o meno giovani, più o meno rincoglionite, si presentino alla porta. Non mi risultava, finora, per chiedere un cesso. Di solito la litania è:“centro di collocamento?” … “no, è più giù, guardi, le faccio vedere”  … e ti chiedi: “che cazzo di lavoro pensi potrebbero offrirti in un posto con farfalline e fiori attaccati alla porta? … fauno nei boschi? spacciatore?“   a uno una volta l’ho chiesto, ma non l’ha capita. Ci sono i bambini, e l’utilizzo promiscuo dei cessi da parte di estranei, ancorchè vecchi e/o rincoglioniti, è vietato. Questioni igieniche, di sicurezza e tutte quelle menate che dovrebbero proteggerci e invece ci isolano, ci chiudono, rendendoci più vulnerabili. La paura dell’altro.Ma questo lo penso io.Arrivata nell’ingresso, due mamme esprimevano già il disappunto, parlando fitto tra loro: “che schifo” “vergogna, che schifoso” ….  Santo amore di mamma, insomma …... “Porca puttana” penso  …. In due anni che sono qui, è la prima volta che succede. Che se la fa addosso qualcuno, intendo. Ma che ben due mamme fossero nell’ingresso mentre un vecchio se la fa addosso ….è la legge diMurphy… Roba grossa, cacca … eh si, perché mi aspettavo la pozza, e invece … solo puzza!!! … a terra niente, puzza parecchia,a dire il vero, ma l’omino, che di questo si trattava, un vecchietto minuto e tranquillo, teneva con grazia con la mano sinistra la gamba del pantalone, a metà coscia, contenendo evidentemente la fuoriuscita … salvo almeno da vestiti bagnati. Fuori fa freddo, ti ci puoi ammalare. Lo guardo negli occhi. E’ andato, ma nel modo che hanno a volte i vecchi, che ritornano bambini. Meglio, mai visto un lattante che si vergogna di fare la cacca. Anzi, mi sa che se non ci insegnassero tutti noi la faremmo così… Mi avvicino, un sorriso negli occhi e nel cuore. Accosto da destra, gli appoggio sulla spalla una mano, leggera, e guidandolo fuori inizio a parlare,con la voce più dolce che posso trovare. Spiegando perché. Tranquillo, si lascia accompagnare e ringrazia, andandosene per le scale. Scopro poi che ha aspettato di essere fuori dal cancello, per “scaricare” … A vent’anni, mi sarei licenziata per protesta. Ma non lavoravo. Ora capisco il concetto di regole. Mi pagano. E servono soldi, per vivere.E  … cazzo, le mamme non le ho cagate di una lira …. annoto sul planning:"ricorda che ama il prossimo tuo come te stesso non significa amailprossimotuochetipiace"il simpatico cappellone sapeva usare le parole …. Peace& love