Creato da occhineri590 il 09/02/2013
Riflessi della mente e dell'Anima
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Parigi.
Il rinomato Café de Flore in Boulevard Saint-Germain a Saint-Germain-des-Prés, all’epoca ritrovo di intellettuali come Jean-Paul Sartre e Simone de Beauvoir.
Atmosfera notturna, le sedie accatastate, nessuno dentro il locale e una coppia di innamorati che non vuole andare via, seduta all’unico tavolino rimasto fuori. Ormai due bicchieri vuoti.
Cartacce in terra, e un cameriere stanco che si appoggia alla scopa e non vede l’ora di chiudere e tornare a casa.
“Un cameriere forse un po’ scocciato, ma tutto sommato paziente, e due giovani che in realtà sono “ailleurs” (altrove), per dirla con Jacques Prévert, fuori del tempo e dello spazio, nell’“éblouissante clarté” (l’abbagliante splendore) del loro amore.
Uno scatto che cattura e ferma per l’eternità uno stato di grazia che pare non debba avere mai fine, racchiuso com’è in una bolla di felicità, lindo tra tanta confusione, e indifferente alla presenza dell’adulto. Che però non ha dimenticato, e capisce e ricorda... e si fa complice in un’attesa che vuole trattenere quello che purtroppo è soltanto un “attimo” della vita.
Una foto asciutta, dove gli elementi della narrazione sono tutti in primo piano, semplice eppure di grande suggestione, dolce e spiritosa.
Stock quasi come Prévert, anche nella semplicità del linguaggio”.
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"But in my mind
I could still climb inside your bed
And I could be victorious
Still the only man to pass through the glorious arch of your head, o-oh
Oh, you were majesty".......
Ci sono incontri che vengono segnati dal destino e dalla musica ....
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Non posso vivere povero nell’ignoranza
Mi occorre vedere sentire e abusare
Sentirti nuda e vederti nuda
Per abusare delle tue certezze
Per fortuna o per disgrazia
Io conosco a memoria il tuo segreto
Tutte le porte del tuo impero
Quelle degli occhi quelle delle mani
Dei seni e della bocca dove ogni lingua si scioglie
E la porta del tempo aperta tra le tue gambe
Il fiore delle notti d’estate alle labbra della folgore
Alla soglia del paesaggio dove il fiore ride e piange
Pur serbando questo pallore di perla morta
Pur donando il tuo cuore pur aprendo le tue gambe
Sei come il mare tu culli le stelle
Sei il campo d’amore tu unisci e separi
I folli e gli amanti
Sei la fame il pane la sete la grande ebbrezza
E l’ultimo connubio tra sogno e virtù.
Paul Eluard
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FORSE PIOVERA'
Grumi di nuvole catrame
mescolano il cielo.
Lame di tramonto
le squarciano.
Guglie di platani svettano
ondeggiando ai lati della strada.
Stormi di passeri
disegnano faune costellazioni,
che si rincorrono
al calare
di questa sera d'autunno:
forse pioverà!
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Inviato da: occhineri590
il 19/05/2013 alle 10:59
Inviato da: coluci
il 19/05/2013 alle 09:02
Inviato da: asimov_2013
il 02/05/2013 alle 12:50
Inviato da: asimov_2013
il 01/05/2013 alle 15:22
Inviato da: asimov_2013
il 01/05/2013 alle 15:19