Sara non capisce perchè in mezzo a tante persone si continui a sentire tremendamente sola. Sara non comprende perchè si continua ad accontentare, sebbene la realtà sia stampata candidamente avanti a lei.Sara non sopporta di tornare a piangere senza un motivo, o per un motivo le cui ragioni d'esistere sono nulle.Sara sente la mancanza di tutto, di tanto, e vorrebbe scappare e raggiungerlo, riprendersi ciò che s'è perso.Sara lo sa che sarà tutto come è sempre stato, che la parvenza, l'illusione di un presente diverso si sfalda, ed il teatrino non regge più, e non afferra la voglia, la lascia fluire. Sara è la parentesi in una serata, in una mattina, in un pomeriggio, in mezzo alla vita, quando la monotonia abbaglia, e tutto il resto s'incrina. Sara non vuole, non lo pretende, che tutto si aggiusti in un solo istante, ma Sara lo spera, che poi alla fine, sappia gestire questo marasma. Ci sono emozioni che non sa controllare, vorrebbe scappare, ma in fondo rimane, perchè è codarda e teme anche peggio, non immagina che alla fine della strada si accorgerà di non aver scoperto nulla di nuovo, solo in più tanti chilometri, e la stanchezza nelle membra, le ossa pesanti. La fine è come l'inizio, tutto si chiude in un cerchio.Sara lo sente, e ride nel pianto, tutti si prendono gioco di lei, ma l'abitudine è ancora soffrire, non lo riesce più a evitare. Sara si offende, quando l'insultano, Sara è trattata alla stregua di un topo, quando la vedono s'infastidiscono, poi l'assimilano ad un fumetto. Chiudono gli occhi, cancellan brutture, ne evidenziano i tratti simpatici, poi la sopportano e ne approfittano, si autosoddisfano e ne fanno immondizia.Sara sorride, adesso non piange, Sara conosce la sua vera amica, lei la consola, non parte, non va, lei che rimane, accanto le sta. Solo scrivendo, elaborando, le sofferenze s'acquietano un poco, Sara ha un nemico, lo teme, lei trema, il letto malefico al quale adesso io l'abbandono.
...perdìo...
Sara non capisce perchè in mezzo a tante persone si continui a sentire tremendamente sola. Sara non comprende perchè si continua ad accontentare, sebbene la realtà sia stampata candidamente avanti a lei.Sara non sopporta di tornare a piangere senza un motivo, o per un motivo le cui ragioni d'esistere sono nulle.Sara sente la mancanza di tutto, di tanto, e vorrebbe scappare e raggiungerlo, riprendersi ciò che s'è perso.Sara lo sa che sarà tutto come è sempre stato, che la parvenza, l'illusione di un presente diverso si sfalda, ed il teatrino non regge più, e non afferra la voglia, la lascia fluire. Sara è la parentesi in una serata, in una mattina, in un pomeriggio, in mezzo alla vita, quando la monotonia abbaglia, e tutto il resto s'incrina. Sara non vuole, non lo pretende, che tutto si aggiusti in un solo istante, ma Sara lo spera, che poi alla fine, sappia gestire questo marasma. Ci sono emozioni che non sa controllare, vorrebbe scappare, ma in fondo rimane, perchè è codarda e teme anche peggio, non immagina che alla fine della strada si accorgerà di non aver scoperto nulla di nuovo, solo in più tanti chilometri, e la stanchezza nelle membra, le ossa pesanti. La fine è come l'inizio, tutto si chiude in un cerchio.Sara lo sente, e ride nel pianto, tutti si prendono gioco di lei, ma l'abitudine è ancora soffrire, non lo riesce più a evitare. Sara si offende, quando l'insultano, Sara è trattata alla stregua di un topo, quando la vedono s'infastidiscono, poi l'assimilano ad un fumetto. Chiudono gli occhi, cancellan brutture, ne evidenziano i tratti simpatici, poi la sopportano e ne approfittano, si autosoddisfano e ne fanno immondizia.Sara sorride, adesso non piange, Sara conosce la sua vera amica, lei la consola, non parte, non va, lei che rimane, accanto le sta. Solo scrivendo, elaborando, le sofferenze s'acquietano un poco, Sara ha un nemico, lo teme, lei trema, il letto malefico al quale adesso io l'abbandono.