LUBOPO

LA NOTTE DELLA TAMMORRA


La Notte della Tammorra 2019Nella tradizione campana le “castagnette” accompagnano il ritmo della tammorra, di solito impugnate dai danzatori per scandire il tempo del ballo (tammurriata e tarantella). Due parti concave di legno che producono un suono secco, come anche per il tamburo si dividono in maschio e femmina, la mano destra per l’uno, la sinistra per l’altra. Il ballo della tradizione campana si distingue in tarantella napoletana e del cilento e “ballo sul tamburo”, tammurriata. Le due forme si caratterizzano per una basilare differenza ritmica e coreutica. La Tarantella oltre ad avere un ritmo più animato e sussultorio, è in primo luogo, il ballo mitico di una sola persona, in genere una donna. La principale funzione della tammurriata, è quella di accompagnare con il ballo il canto tradizionale (canto sul tamburo). La tammorriata si presenta in una o più coppie: maschio e femmina, femmina e femmina, maschio e maschio. La tammurriata ha una gestualità tutta ritualizzata, una sommaria classificazione di questi gesti può essere così ordinata: • gesti naturali o spontanei • gesti derivati dal lavoro quotidiano • gesti magici • gesti di imitazione degli animali Per questi ultimi, l’imitazione o la possessione è denunciata anche a livello vocale non solo dai ballatori, ma anche dai cantatori. C’è da sottolineare che ogni gesto assume un significato simbolico desumibile solo dal tessuto culturale della comunità. Chi entra nel ballo rituale, assume una dimensione sessuale ermafrodita. Questo ci porta ad una antica simbologia corporea secondo la quale il corpo umano è metà maschile e metà femminile. Del resto, senza appellarci al mondo antico, basta osservare molte immagini di Madonne meridionali che hanno nell’iconografia il Sole e la Luna: archetipi simbolici, maschile uno, femminile l’altra.