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...INNOCENTI EVASIONI (FISCALI)


GLI ITALIANI E LE TASSE METÀ SOTTO 15MILA EURORepubblica — 04 aprile 2009   pagina 2   sezione: ECONOMIA ROMA - Non c' era ancora la crisi. Gli italiani spendevano a man bassa, eppure i redditi dei lavoratori autonomi nel 2006 erano da fame. O da evasione.È una storia che si ripete, anno dopo anno, ogni volta che l' Agenzia delle entrate pubblica le dichiarazioni dei redditi. Albergatori che con il loro lavoro guadagnano 6.400 euro l' anno, fruttivendoli e panettieri che tutte le mattine si alzano all' alba per mettere insieme, a fine anno, poco più di 6.700 euro, un reddito da fame, più basso solo di quello dei meccanici di auto e motorini, che con le riparazioni riescono a racimolare appena 4.600 euro ogni 12 mesi. Questo è quanto viene dichiarato al rigo "lavoro autonomo" del modello Unico, perché in effetti la dichiarazione, grazie ad altri redditi è un po' più alta, ma tant' è. Se il popolo delle partite Iva dovesse vivere del proprio lavoro cambierebbe mestiere. Guadagni magri anche per gli imprenditori: un industriale del tessile in media dichiara 18mila euro, un costruttore 21mila. Un po' più ricchi solo gli immobiliaristi, con una media di 40mila euro e i petrolieri che lavorano nella raffinazione, con 50mila. Una società su due ha un bilancio in rosso. Non solo: un contribuente su tre è nella no-tax area, sotto i 10mila euro, non paga tasse, ma in compenso usufruisce di tutte le agevolazioni sociali (asili nido, sanità, ecc.). Un italiano su due dichiara meno di 15.000 euro l' anno. Insomma se non ci fossero lavoratori dipendenti e pensionati (che dichiarano in media rispettivamente 21.230 e 16.100 euro) e quella manciata di ricchi che guadagna oltre i 150mila (ma su 40mila contribuenti sono lo 0,9%), la macchina dello Stato andrebbe fallita. Il 78% del reddito Irpef dichiarato arriva infatti da chi timbra il cartellino e da chi è a riposo. «Un paradosso», commenta Agostino Megale (Cgil), «un tasso di evasione fiscale che continua a essere su livelli insopportabili», dichiara Domenico Proietti (Uil). La «vera emergenza nazionale», quei 200mila miliardi che sfuggono al Fisco. Eppure a leggere le tabelle aggregate del ministero viene fuori che i lavoratori autonomi dichiarano, in media, più dei dipendenti (25mila contro 21mila). È la prima volta. «Nei titolari di partita Iva - spiega un esperto - sono state inserite categorie come insegnanti e operatori sanitari che fanno schizzare in alto il reddito. Non era mai accaduto prima». - BARBARA ARDÙ