Inventa una Storia..

IN DISCOTECA


Corrado, Aldo, Giacomo, Gianni, Letizia e le amiche  erano davanti all’ Erresy,  una delle più  belle e esclusive discoteche della collina torinese.C’era un uomo  armadio all’ingresso che come al solito faceva la selezione.La fila era chilometrica, davanti l’armadio stava dicendo a tre ragazzi di spostarsi e di fare passare 2 bell’imbusti con 2 ragazze con minigonna mozzafiato.Intanto arrivava a parcheggiare una Porsche Carrera rossa fiammante da cui uscivano 2 ragazzi che da quando si capiva  giocavano in serie A.La gente che veniva scartata si spostava dalla fila e ingombrava però il passaggio e molti di questi avevano un aria minacciosa.Ma l’armadio e il collega poco più piccolo , l’armadietto, non si facevano intimorire anzi avevano sguardi assassini che scoraggiavano i ribelli.Dopo mezz’ora di fila arrivarono all’ingresso.L’armadio lì  squadrò da capo a piedi, e chiese se erano solo loro quattro.Giacomo rispose che erano insieme alle ragazze, e allora li fece passare.Finalmente si trovarono dentro.All’interno c’era già una marea di gente, la maggior parte figli di papà che non sapevano cosa voleva dire rimboccarsi le maniche e lavorare, e lo sforzo massimo che avevano fatto nella vita era di fare il self service al benzinaio.Questo tipo di locale non piaceva molto ai ragazzi soprattutto a Giacomo  e Corrado.Aldo intanto rimaneva a boccheggiare perlustrando parti nude di ragazze che fuoriuscivano dai vestitini.Dopo aver lasciato giacche e borsette al guardaroba  furono pronti  ad entrare in pista.Era mezzanotte e la musica era appena cominciata, e il volume a palla stordiva le orecchie e il corpo.Il Gruppo riuscì a sedersi in un tavolo, e qualcuno si diresse  al bar  e Corrado si avviò verso i bagni.Stava per uscire quando due ragazzi dall’aria minacciosa gli si avventarono addosso, uno gli sferrò un pugno e lui cercò di difendersi ma l’altro lo prese da dietro all’americana.Quello davanti gli disse “non hai seguito l’avvertimento, lascia in pace la mia ragazza. Letizia è mia”, e cominciò a tirare calci e pugni sullo stomaco del malcapitato che alla fine crollò sul pavimento.