Post n°65 pubblicato il 26 Marzo 2014 da lupa.mora
"Posso anche non condividere la tua idea, ma darei la vita affinché tu la possa esprimere." (voltaire)
Per libertà di parola si intende il più ampio diritto di parlare, manifestare, scrivere, ed esprimersi come noi riteniamo più opportuno, nella convinzione che l’atto di pronunciare un pensiero, una opinione, non sia mai un crimine. Questo diritto non è un diritto naturale di per sé ma deriva anch’esso dal diritto di proprietà. Noi abbiamo il diritto di fare ciò che vogliamo con il nostro corpo (incluse le corde vocali) dove vogliamo (se è nostra proprietà). Parlare liberamente non significa quindi dire quello che vogliamo dove ci pare ma solamente dire quello che vogliamo dove ne abbiamo diritto (a casa nostra, in un posto affittato per l’occasione, a casa di un nostro amico compiacente, ecc…). Allo stesso modo libertà di stampa non significa poter scrivere sui muri di proprietà di altri, ma sul muro di casa nostra - La costituzione italiana (art. 21) ci dice che "tutti hanno diritto di manifestare liberamente il proprio pensiero con la parola, lo scritto e ogni altro mezzo di diffusione". La mia attività in Rete mi ha fatto conoscere moltissimi permalosi/violenti. Per loro ho confezionato una risposta standard; dopo due o tre risposte "costruttive", una volta verificato che il livello di incompatibilità è alto (e quindi inutile un dialogo via mail) mando una risposta standard: "Le nostre posizioni sono troppo distanti. Non replicare tanto non ti rispondo più". Naturalmente il permaloso/violento non sa smettere e, volendo avere l’ultima parola, rimanda una mail, spesso chilometrica (che ovviamente non leggo neppure). Al che riceve nuovamente la mia mail standard e così via. Il record è di un soggetto che su un tema piuttosto banale è riuscito a rispondere 18 volte alla mail standard pur di avere l’ultima parola. Alcuni ritengono che giudicare sia sbagliato e si vantano di non giudicare mai. Se è vero che molte persone non le valutiamo semplicemente perché entrano marginalmente nella nostra vita, è altresì vero che quelle che "ci toccano" da vicino subiscono la nostra valutazione. Il santo tende a essere tollerante (anche se a volte confonde la tolleranza con il rispetto), ma tollerare non vuol dire non giudicare, tant’è che comunque non può esimersi dall’usare aggettivi negativi quando parla di persone con lui incompatibili, soprattutto moralmente. Può permettersi di credere di non giudicare solo perché porta a sé stesso esempi in cui tutto sommato non gli importa nulla del difetto dell’altro. Se però ha un minimo di personalità, ecco che, quando discute di argomenti per lui vitali, non lesina a mostrare valutazioni indirette come stima, biasimo ecc. Se ha una personalità forte, un alibi che usa molto spesso è di disprezzare comportamenti o categorie, ma non direttamente i singoli, senza accorgersi che quando disprezza un comportamento disprezza automaticamente tutti coloro che lo manifestano e quando disprezza una categoria disprezza tutti coloro che vi appartengono. La soluzione – In realtà basta considerare ogni giudizio valido non in assoluto bensì relativamente al nostro modo di vedere il mondo che, a meno di non essere intolleranti, è una delle possibilità, uno dei punti di vista, non l’unico (per esempio, sono convinta che XXX sia una strada che porta alla felicità, non ho la pretesa che sia l’unica). Quindi cerchiamo di non vivere di utopie, ma chiediamoci quale sia il limite della libertà d’espressione. A mio avviso, dico che tale limite è nell’incompatibilità dell’espressione con la società in cui ci si esprime. Quindi tu che stai leggendo ricorda :- prima di parlare pensa,prima di giudicare pensa,se ti riferiscono pensa , prima di intrufolarti nella vita degli altri senza sapere che sia verità pensa, prima di parlare di una persona pensa.Anche se credi di avere il potere di farlo.....! lupa.mora
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Post n°64 pubblicato il 12 Marzo 2014 da lupa.mora
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Post n°63 pubblicato il 28 Febbraio 2014 da lupa.mora
Succede spesso anche a me di ricercare, di voler ricreare, momenti o situazioni di vita trascorsa, ma non si può. Certe cose sono belle in un determinato momento e non in un altro. La fortuna è di averle vissute ma occorre poi depositarle nello scrigno della memoria e trasformarle in felici ricordi. Il tempo non torna indietro, soltanto nella mente, fa giri concentrici su se stesso. E'curioso come piccoli momenti...un semplice gesto...o un odore...riescano a portati indietro nel tempo o ti aiutino a ricordare situazioni passate che oggi giorno...con qualche anno in piu...ti accorgi quanto erano indispensabili...non perché avessero un ruolo determinante...ma perché nella loro semplicità erano bellissime...e una volta vissute si legavano a te per sempre...nella tua mente... Mi ritrovo ad alzarmi presto per andare fuori ... già nell' aria sento che c'è qualcosa di diverso...e me ne accorgo proprio quando vado in cucina e vedo la colazione pronta...era dai tempi della scuola che non accadeva...poi, con il passare del tempo e il lavoro, i miei orari sono cambiati rispetto agli altri e cosi quei piccoli momenti sono spariti...ma guardando quella tazza di caffellatte...mi è venuta in mente proprio questa domanda...passerò per nostalgica, ma quella tazza mi ha regalato un mezzo sorriso...e tanti bei ricordi... lupa.mora
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Post n°62 pubblicato il 26 Febbraio 2014 da lupa.mora
È inutile illudersi, "certe cose non tornano più.… anche se son le cose che hai amato di più…"
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In te
e solo in te
si confondono
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quando dei
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e per ultimo l’uomo
si intrecciano
inestricabili
tra le onde dei tuoi capelli danzanti
al ritmo dei tuoi devoti
e dei suoni
che da sempre
abitano
il vasto universo
....Sei tu che l’ebbrezza
del comune sentire
concedi ai viventi
che in cuore ti onorano
per il dono del vino lucente
che levando lo spirito
dalle strette di affanni infiniti
mette le ali alle dolci
ingannevoli attese
......Tu che radici
hai profonde
nella oscura
nell’umida terra
tu parimenti
nell’alto del cielo
scagli le gemme
dei fruttiferi rami
e col canto ispirato
di poeti
che del tuo sangue
si nutrono
scandisci il duro cammino
perché si sciolga
in amabile danza
Tu della vita
ci conduci ai confini
dove la nera soglia
delle tue grandi pupille
ci invita
con riso dolente
ad inoltrarci
in oscuri sentieri
che non hanno ritorno
se la dolce promessa
del tuo eterno rinascere
non ci accompagna
più amica
Inviato da: leggenda2009
il 20/03/2015 alle 19:40
Inviato da: leggenda2009
il 22/02/2015 alle 08:45
Inviato da: leggenda2009
il 07/02/2015 alle 16:39
Inviato da: virgola_df
il 23/12/2014 alle 09:48
Inviato da: raniero9
il 15/05/2014 alle 17:53