PIERLUIGI LUPO

Il piccolo vampiro


Adesso a Roma non si fa che parlare del piccolo Ivan Piris, che nel linguaggio dei tifosi romanisti è diventato “il vampiro”. Non va in giro di notte a succhiare il sangue, ma di sicuro ci ha tolto il sonno. Mi sono un po’ informato ed ecco che cosa ho scoperto. A parte il fatto che si tratta del primo paraguaiano della storia giallorossa e qui la battuta verrebbe anche troppo facile, ma poi ho scoperto che nel campionato scorso Piris è stato un vero disastro. Allora, mi chiedo: Sabatini noto per seguire tutto il calcio sudamericano, minuto per minuto, non sapeva che Piris nel San Paolo aveva perso il posto da titolare? Le ultime giornate non le ha passate neanche in panchina, ma in tribuna. Per non buttarmi troppo giù, ho cercato altre notizie e mi è capitata una scheda tecnica del calciatore, ne riporto qualche brano: “Si fa preferire per le sue qualità difensive più che per gli spunti d’attacco. In particolar modo, ha mostrato di sapersi destreggiare egregiamente sia come laterale in una difesa a quattro che come marcatore in uno schieramento a tre. Le sue abilità principali risiedono nella rapidità sul breve che gli permette di fronteggiare avversari con notevole corsa, situazione di gioco dove raramente si fa trovare impreparato. Ha qualche lacuna nei cross.” A leggerla oggi questa scheda viene da ridere. Il fatto che non sa crossare, quando nei terzini di Zeman il cross è tutto. Poi c’è la prima frase che sembra quasi una barzelletta. Se Piris è così bravo in difesa, figuriamoci in attacco che cos’è. Insomma, un altro Jose Angel e pure col fiato corto, perché oltre la metà campo non l’abbiamo ancora mai visto. Forse per un po’ sarà meglio non vederlo per niente.