PIERLUIGI LUPO

ROMA SOTTO AL TRENO


Cinque partite, quattro sconfitte. E si parla dell’arbitro. Questo succede a Roma. Dalla società ai tifosi, passando per l’allenatore la stampa e le radio romane. Insomma, la colpa è degli arbitri. La verità è un’altra. La Roma non sta più in piedi. E pur volendo giustificare la squadra con le molte assenze per infortunio… ci sono nuovi! Ma i nuovi sono delle bufale. Giocatori presi per il nome e poco stimati da Spalletti. Cicinho è l’esempio più lampante. Per non parlare della Bestia, una specie di omone che non fa paura neanche ai bimbi di tre anni, una versione patinata di Fabio Junior. Riise, risata, me fa tanto ride… diceva Verdone in un film. Ma c’è poco da ridere, è un giocatore normale e che in questo momento fatica a raggiungere la sufficienza. Menez potrebbe essere l’unico buono, ma siamo lontani anni luce dalle magie di Mancini. Ecco le note più dolenti. Le cessioni. A cuor leggero si è fatto a meno di Mancini, il giocatore più forte dopo Totti. Poi si è lasciato partire Ferrari che comunque faceva la sua parte e Giuly. Cerci, il talentino di casa, viene quasi venduto all’Atalanta. Insomma, il disastro. Per non parlare di Spalletti. Finto quanto una Lacoste venduta a Portatportese. A Parigi quest’estate aveva sognato di allenare il Chelsea, poi si è ritrovato a passeggiare sull’erbetta secca di Trigoria e a contare i soliti noti. Sempre troppo pochi per spiccare il volo.