PIERLUIGI LUPO

Lampada Osram


Giorni fa ascoltavo una vecchia canzone di Claudio Baglioni. Il ritornello ripeteva continuamente “lampada Osram” e non capivo perché. Così ho fatto delle ricerche scoprendo quanto segue.  Nel 1960, in occasione delle Olimpiadi di Roma, la società Osram fece installare a sue spese, sul piazzale antistante alla stazione Termini, un enorme lampione. Un palo molto alto, con sopra una serie di lampade a vapori di mercurio. All'epoca una novità. Oltre a illuminare la piazza divenne punto di incontro per molti romani. Ci si beccava con gli amici: “a Termini, sotto la lampada Osram”. E quello fu anche il luogo d’appuntamento della ragazza della canzone. Sognava che lui fosse soltanto un poco in ritardo. Nell’attesa si lasciava trasportare dalle emozioni. Quando arriverà gli metterà un po’ il muso, pensava. Poi lui, per farsi perdonare, mi porterà davanti a un tramonto per dirmi: “Mi piaci tanto tanto”. Ma lui non era più venuto. Lei, a testa bassa, riprendeva il tram per tornare a casa. “Biglietto, signorina” era la voce del bigliettaio, vedendola smarrita. La lampada non c’è più. Qualcuno sa che fine ha fatto?