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Johan Sebastian Bach
 
 
 
 
 
 
 

 

 

Enrico Caruso

Post n°8 pubblicato il 28 Febbraio 2007 da fatinapink
 

Enrico Caruso

Enrico Caruso nacque a Napoli, il 25 febbraio 1873 e vi morì il 2 agosto 1921. 
I suoi genitori, Marcellino e Anna Baldini, si erano sposati il 21 agosto 1866 a Piedimonte d'Alife (attuale Piedimonte Matese), dove vivevano, in Via Sorgente 10, in condizioni economiche non buone.Così decisero di recarsi a Napoli, in cerca di lavoro.Qui Marcellino fu assunto nelle officine Meuricroffe, come meccanico. In quella stessa città nacque Enrico, in via Santi Giovanni e Paolo, n. 7,  nel quartiere popolare detto di San Giovanniello, situato tra Piazza Ottocalli e Piazza Carlo III.All’età di dieci anni Enrico iniziò il lavoro del padre in una fonderia di Napoli.Dopo aver frequentato le scuole elementari, Enrico s’iscrisse ad una scuola serale per continuare, in qualche modo, gli studi. In questa scuola manifestò notevole interesse per il disegno, tanto da riuscire egregiamente nell’esecuzione di caricature dei più importanti personaggi del tempo. Famose sono le caricature di Toscanini, di Marconi e quella di se stesso.Oltre al lavoro di operaio meccanico, Enrico esercitava anche quello di disegnatore, alle dipendenze di vari datori di lavoro. Durante il lavoro, egli cantava per rallegrare i compagni. Ben presto fu chiaro a tutti quelli che lo ascoltavano che egli possedeva una voce che lo avrebbe condotto verso un’attività diversa: quella di cantante.Così cominciò a cantare nelle chiese, per prima nel coro dell'oratorio di Padre Giuseppe Bronzetti, nelle stazioni balneari, durante i concerti tenuti per festeggiamenti vari (serenate per innamorate, feste danzanti, onomastici,…).Egli cantava con voce spontanea, non ancora tecnicamente curata, impostata tra quella del tenore e quella del baritono, quando decise di andare a lezione di musica dal maestro Guglielmo Vergine di Napoli.Nel febbraio del 1894, Enrico fu chiamato al servizio militare a Rieti, con un distaccamento del XIII Artiglieria. Ma, dopo solo 45 giorni, poté ritornare a casa, per continuare gli studi di canto. Poiché Enrico non aveva sufficienti risorse economiche per pagare le lezioni, accettò la proposta del maestro Vergine di versargli il 25% degli incassi nelle recite che avrebbe tenute nei successivi cinque anni.Ma questa scelta si rivelò sbagliata, perché il maestro lo introdusse nel mondo della lirica, nella qualità di tenore, troppo presto. Così Enrico dovette soffrire la mortificazione di gravi insuccessi, in alcuni teatri di Napoli, specialmente al S. Carlo.

 
 
 

Antonio Vivaldi

Post n°7 pubblicato il 23 Febbraio 2007 da fatinapink
 

Antonio Vivaldi

(Venezia 1678 - Vienna 1741)

Figlio di Giovan Battista, apprezzato violinista della cappella di San Marco, studia nella città natale prima con il padre e successivamente, pare, con Giovanni Legrenzi. Nel 1703 viene ordinato sacerdote, scelta dettata più dalla convenienza sociale che dalla vera vocazione. Subito soprannominato per la sua capigliatura il "prete rosso", chiede la dispensa dal celebrare messa a causa delle cattive condizioni di salute dovute ad una forma abbastanza grave di asma. Nello stesso anno entra come insegnante di violino all'Ospedale della Pietà, dove rimane fino al 1740, ricoprendo anche le cariche di maestro di cappella, maestro di coro, maestro dei concerti ed infine direttore. L'Ospedale era uno dei quattro istituti veneziani dove a titolo gratuito venivano avviate alla musica le bambine e ragazze orfane, figlie illegittime o malate. La scuola, esclusivamente femminile, era famosa in tutta Europa per l'attività musicale delle "putte" le quali, al riparo degli sguardi del pubblico grazie ad una fitta grata, ogni domenica e giorno festivo facevano sfoggio della loro abilità come cantanti e strumentiste. Lo stesso Vivaldi ha scritto per loro buona parte dei suoi concerti, musiche sacre e cantate.Nel 1705 viene pubblicata la prima di quattordici raccolte di composizioni, mentre nel 1713 viene messa in scena a Vicenza la prima opera, Ottone in villa. A questa prima esperienza nel melodramma ne seguono altre quarantacinque, tra le quali sono di particolare rilevanza Arsilda, regina di Ponto (1716), Teuzzone (1719), La verità in cimento (1720), Il Giustino (1724), Farnace (1726), L'Orlando furioso (1727) e La fida Ninfa (1732), L'Olimpiade (1734), Griselda, 1735).Le notizie sulla sua vita non sono dettagliate. Si sa per certo che il compositore ha compiuto molti viaggi, spesso in compagnia della cantante Anna Giraud, in Italia e ad Amsterdam, ospite d'onore per il centenario del locale teatro, Praga, Vienna. Inoltre non si hanno documenti che attestino la sua presenza all'Ospedale della Pietà tra il 1725 ed il 1735.Non è neanche chiaro il motivo della sua permanenza a Vienna, dove muore misteriosamente ed in povertà.

da opera_italiana

 
 
 

Elvis Presley

Post n°5 pubblicato il 14 Febbraio 2007 da fatinapink

Elvis Presley

Elvis Aaron Presley (Tupelo, 8 gennaio 1935 - Memphis, 16 agosto 1977), noto anche come Il re del rock and roll (o anche solo Il re, The King in inglese), è stato uno dei più celebri musicisti rock and roll e rockabilly di tutti i tempi.La sua presenza scenica pressoché inimitabile, ha avuto un impatto sulla cultura statunitense e mondiale senza precedenti. Molto stimato da fans e critici, come altre personalità dello star system del suo tempo - da Marilyn Monroe ai Beatles - ha saputo andare oltre l'arte che rappresentava, quella musicale, finendo per diventare una vera e propria icona della cultura pop del XX secolo.Tra gli altri soprannomi con il quale era - ed è tuttora - conosciuto vi sono The Hillbilly Cat, con il quale iniziò la sua carriera, e Elvis the Pelvis, per il suo esuberante stile di esibizione caratterizzato da bruschi (ed ammiccanti) ondeggiamenti del bacino (in lingua inglese, appunto, pelvis). The Hillbilly Cat è un soprannome che non è mai stato molto gradito da Elvis.Eccetto cinque concerti tenuti in Canada, non si esibì mai fuori dagli Stati Uniti. La sua morte, prematura ed improvvisa, gettò nella disperazione milioni di fan sparsi ai quattro angoli della Terra.

 
 
 

Johann Sebastian Bach

Post n°4 pubblicato il 12 Febbraio 2007 da fatinapink
 

bach

Gli anni giovanili. Inutile sottrarsi alla classica formula di apertura dei cenni biografici: Johann Sebastian Bach nacque il 21 marzo 1685 a Eisenach, una cittadina che all'epoca contava circa seimila abitanti. «L'infanzia di Bach è poverissima di notizie, eccezion fatta per alcuni avvenimenti familiari [...]. L'aneddotica tradizionale vuole Sebastian intento ad apprendere i primi rudimenti musicali dal padre Ambrosius, che gli avrebbe insegnato a suonare il violino e la viola, o occupato a voltare le pagine dei manoscritti mentre il secondo cugino Johann Christoph suonava l'organo nella Georgenkirche» ¹. «Nel 1693-95 frequentò la scuola di latino di Eisenach e , dopo la morte dei genitori (1694-95), fu accolto a Ohrdruf dal fratello Johann Christoph, che gli impartì lezioni di organo e clavicembalo. Nel 1700 lasciò la famiglia del fratello per recarsi a Luneburg, dove entrò a far parte del coro della Michaeliskirche e conobbe G. Bohm. Frequentò inoltre la biblioteca locale, che raccoglieva numerose musiche dei secc. XVI e XVII [...]. Dopo essere stato per poco tempo violinista presso la corte di Sassonia-Weimar, nel 1703 divenne organista titolare di S. Bonifacio ad Arnstadt e in breve tempo acquisì una vasta rinomanza come virtuoso. Nel 1705 si recò a piedi a Lubecca (400 Km) per ascoltare il famoso organista D. Bextehude e anche con la speranza di succedere all'ormai anziano maestro; ma tale speranza non si attuò e il giovane musicista trovò un'altra sistemazione (1707) come organista di S. Biagio a Muhlhausen, dove sposò la cugina Maria Barbara, e compose un gran numero di pezzi per organo e le prime cantate che ci sono pervenute.

A Weimar.   Alcuni dissidi con gli immediati superiori lo indussero nel 1708 alle dimissioni e al trasferimento presso la corte di Sassonia-Weimar come organista e musico di camera (violinista e violista). A Weimar continuò la composizione di musiche organistiche, particolarmente gradite al duca, conobbe il cugino J.G. Walther ed ebbe modo di studiare le contemporanee musiche italiane, trascrivendo concerti di A. Vivaldi, A. e B. Marcello e altri e copiando di proprio pugno i Fiori musicali di G. Frescobaldi. Nello stesso tempo crebbe la sua fama di insuperabile organista, consacrata dai concerti che tenne nel 1713-17 a Dresda, halle, Lipsia e in altri centri.

Alla corte di Kothen. I motivi per cui Bach abbandonò nel 1717 il posto a Weimar, in completa disgrazia presso il duca, non sono stati ancora definitivamente chiariti. Nello stesso anno assunse la carica di maestro di cappella alla corte riformata del principe Leopoldo di Anhalt-Cothen a Kothen, con l'incarico di comporre cantate d'occasione e musiche concertistiche. Il fatto che la musica sacra non fosse praticata a Kothen (la corte era di confessione calvinista e perciò ostile all'impiego della musica nel culto) gli consentì di dedicarsi con maggiore applicazione alla musica strumentale; a quel periodo risalgono appunto i 6 Concerti brandeburghesi, le suites e sonate per strumenti soli o accompagnati e soprattutto molta musica per clavicembalo, fra cui spicca il primo volume del Clavicembalo ben temperato. Nel 1721, dopo la morte di Maria Barbara, Bach sposò in seconde nozze la cantante Anna Magdalena Wulcken, figlia di un trombettista locale. Il periodo di Kothen si concluse nel 1723, quando bach accettò il posto di Kantor nella chiesa di S. Tommaso a Lipsia, lasciato vacante da J. Kuhnan.

La maturità a Lipsia. Pur continuando a mantenere il titolo di Kappellmeister a Kothen, non abbandonò più Lipsia, anche se dissidi con i suoi superiori laici ed ecclesiastici gli procurarono non poche amarezze. Durante i primi anni di attività a Lipsia compose un gran numero di cantate sacre e le grandi Passioni, ritornando alla musica strumentale solo verso il 1726.  Nel 1729 e fino al 1740 ca assunse la direzione del Collegium Musicum universitario, per il quale compose numerose cantate profane e concerti per uno o più cembali, nonchè molta musica strumentale di vario genere. Il ventennio 1730-50 fu occupato dalla composizione della Messa in si minore (1733; in parte dedicata all'elettore di Sassonia e re di Polonia Augusto III, cattolico), alla rielaborazione di sue musiche precedenti, alla soluzione di problemi di contrappunto (esempi illuminanti in tal senso sono il secondo volume del Clavicembalo ben temperato, i corali organistici della raccolta del 1739 e le Variazioni Goldberg ). Nel 1747 il re federico II di Prussia lo invitò a Potsdam, riservandogli grandi onori e assistendo ammirato alle sue magistrali improvvisazioni. Tornato a Lipsia, Bach riconoscente inviò al sovrano l'Offerta musicale, rigorosa elaborazioni berlinesi. Verso il 1749 la salute del compositore cominciò a declinare; la vista si affievolì sempre più e a nulla valsero le operazioni tentate da un oculista inglese di passaggio a Lipsia. Ormai completamente cieco, Bach dettò l'Arte della fuga (la sua ultuma grande composizione, rimasta incompiuta) prima di esser colto da collasso cardiaco, sopraggiunto poche ore dopo un prodigioso recupero delle facoltà visive». Morì il 28 luglio 1750.

da tiscali web

 
 
 

Giuseppe Verdi

Post n°3 pubblicato il 07 Febbraio 2007 da fatinapink
 

Verdi

VERDI GIUSEPPE FORTUNINO FRANCESCO

Nacque da povera famiglia a Roncole di Busseto il 10 Ottobre 1813.
Sviluppatasi in lui molto presto una vigorosa inclinazione musicale, egli ebbe come primo maestro l' organista delle Roncole Pietro Baistrocchi; si esercitava su una modesta spinetta e aiutava i genitori nella bottega, una modesta osteria di paese.A dodici anni si recò a Busseto per aiutare negli affari il suo futuro protettore Barezzi, e fu a Busseto che studiò musica con il maestro di banda Provesi e latino con il canonico Seletti.Fu in seguito a Milano con una borsa di studio del Monte di Pietà e con un sussidio del Barezzi: a diciannove anni tentò di entrare in Conservatorio, ma non vi fu ammesso (!!!) e decise di proseguire gli studi conil maestro Lavigna.Tornato a Busseto, venne nominato maestro di musica del comune e direttore della banda.Nel 1835 sposò la figlia del suo protettore Margherita Barezzi, da cui ebbe due figli che perirono con la madre a Milano negli anni 1838-1840, dove la famiglia Verdi si era nel frattempo trasferita.La sua prima opera fu "Oberto Conte di San Bonifacio"(1839) rappresentata con successo al Teatro La Scala di Milano. La seconda opera "Un giorno di regno"(1840), a soggetto comico, cadde rovinosamente e aggiunse così nuovo dolore alle sciagure familiari.Proprio allora iniziò la straordinaria produzione di opere. La sua instancabile e prodigiosa attività non cedette nemmeno alla vecchiaia che trascorse prevalentemente nella villa di Sant'Agata a pochi chilometri da Busseto, insieme alla inseparabile, fedelissima Giuseppina Strepponi, vissuta con lui dal 1849.Giuseppe Verdi morì a Milano il 27 gennaio 1901 ed è oggi sepolto nella Casa di Riposo dei Musicisti da lui fondata.

Atto di nascita del Maestro Giuseppe Verdi:

L'anno milleottocentotredici, il giorno dodici ottobre, alle ore nove, avanti di noi Vice Sindaco del Comune di Busseto, Ufficiale dello Stato Civile del Comune suddetto, Dipartimento del Taro, è comparso Verdi Carlo di anni ventotto, oste, domiciliato a Roncole, il quale ci ha presentato un bambino di sesso maschile nato il giorno dieci corrente alle ore otto da esso dichiarante e da Luisa Uttini, filatrice, domiciliata a Roncole, sua moglie ed al quale egli ha dichiarato di dare i nomi di Giuseppe, Fortunino, Francesco. Le dette dichiarazioni e presentazioni sono state fatte in presenza di Romanelli Antonio, di anni cinquantuno, usciere del Comune, e di Carità Giacinto, di anni sessanta, portiere, domiciliati a Busseto. Dopo aver dato lettura del seguente atto, al dichiarante ed ai testimoni, essi si sono con noi sottoscritti: Verdi Carlo - Antonio Romanelli - Giacinto Carità - Vicesindaco Vitali.
 

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