Adorabile Bisbetica

Marcel e l'amore


Giocava a dadi per poter stare con me,e non so cosa facesse per vincere ma spesso me lo ritrovavoin camera con un sorriso che arrivava alle orecchie e facendomi segnocon le dita per quanti giorni mi aveva tutta per sè.Non era il primo cliente che si era legato a me, ma di certo il primo che pagavasenza toccarmi, con me parlava ore ed ore sino ad addormentarsi sulla miapancia, poi sul terrazzo mangiavamo insieme e di nuovo a parlare di mille cose,sin che una notte svegliandosi mi trovòcon miou miou in braccio davanti alla finestra che piangevo a dirotto, non potevasapere perchè, ma mi accorsi mentre raccontavo a lui di quando vidi mia madremorire che l'espressione del suo viso era cambiata a tal punto da sembrarequasi un'altra persona, si avvicinò abbracciandomi, chiedendo di smetterlae mentre mi accarezzava i capelli mise il mio viso sulla sua spalla, aspettandodi sentirmi tranquilizzare. Mi ci volle un po', ma quando allontanai il viso dalla suacamicia zuppa di mie lacrime, le sue labbra si posarono sulle mie quasicome una promessa. Non potevamo baciare i clienti, i baci erano riservatiai nostri uomini si diceva da sempre e forse proprio per quello misi le bracciaattorno al collo e presi a baciarlo. Non sapevo baciare, divertente no?!facevo tutto con gli uomini, tranne che godere e baciarli e quando la sualingua sfiorò la mia bocca rimasi quasi come paralizzata e incredula.Ci spogliammo lenti, facemmo l'amore per ore arrotolandoci ovunque, baciandocicontinuamente e nel farlo mi accorsiche mai avevo toccato un uomo così, nemmeno sapevo che lo stavo accarezzandoma comprendevo che nemmeno lui del resto aveva mai ricevuto le attenzionimie con amore sino ad ora.era ormai ora giunta l'ora di salutarci ed io mi chiedevo quando avrebbe rivintoai dadi pur di riaverlo tra le mie braccia, continuammo ad amarci per oltre un annocosì, sin che un giorno affrontai la Grande Madre."Lavorerò per meno soldi e più ore ma vi prego lasciate che Marcel resti con menon nelle vesti di un cliente!"Dopo poche ore ero nella sua stanza a definirne gli accordi e da quella notteMarcel rimse sempre al mio fianco.Lavoravo ore su ore, accontentandomi di molto meno di quanto prendevanole altre, quel che contava era che nulla potesse più separarci se non la nostradecisione, lui usciva e rientrava dalla camera quando voleva e spessorimaneva dietro al tendone rosso a guardarmi mentre scopamo con gli altri,non era facile all'inizio, mi vergognavo come una ladra, ogni voltadopo aver chiuso la porta dicevo che non potevamo continuare così, chemi vergognavo essere guardata, ma lui non ascoltava ragioni, mi prendevasbatteva sul letto e mentre mi possedeva continuava a ripetermitanto lo so che sei solo mia, ti vedo su questo letto, ti ascolto mugolare, sentocosa ti dicono, quel che pretendono, non dici mai no pur di non perderlie di rischiare che mi butti fuori la grande madre, ma poi quando sei con mesei tu, sento che la voglia di me è dentro ad ogni poro, il bisogno dellatua lingua intrecciarsi tra la mia, la tua bocca sul mio pene scorre come notemusicali e affamata fai tuo il mio seme come mai faresti con altri, mi ripetevaquesto in mille modi diversi, mi diceva in diverse maniere che sapeva e sentivache amavo solo lui. Mi basta parlarti per farti godere, se solo ti sfiorosento le mani ricolme della tua voglia, il tono dei tui orgasmi è libero, caldoe nel dirmi che godevo solo della sua verga mi veniva addosso dentro facendomigodere sia con il corpo, che con il cuore ma anche con la mente. Marcel era tuttoera il mio passato, presente e futuro, ero sua e questo mi bastava per direappena bussavano alla porta "Due minuti e poi fallo salire"lui tornava dietro la tenda, io mi preparavo ed incipriavo il naso ...il cliente entrava ed io fingevo di amarlo e in quel fingere osservavo la tendae amavo chi era là dietro ogni volta di più. >>>