Babbo Natale Babbo Natale è realmente esistito; egli è un personaggio cristiano appartenente alla tradizione medievale: San Nicola di Mira. San Nicola nacque a Patara (Turchia) ed apparteneva ad una ricca famiglia del luogo. Divenne vescovo di Mira (in Licia) nel VI secolo D.C. Quando morì le sue spoglie furono deposte a Mira e, nel 1087, queste furono trafugate da un gruppo di cavalieri italiani camuffati da mercanti e trasportate a Bari. Tuttora tali spoglie sono conservate nella famosa città pugliese di cui San Nicola è divenuto il santo protettore. Si narra che San Nicola regalava cibo alle famiglie meno abbienti. Questi "doni" erano calati, in maniera anonima, attraverso i camini o le finestre. Da qui nasce la credenza di un arzillo vecchietto che, dopo aver fabbricato giocattoli per bambini con l'ausilio di una slitta trainata dalle renne, distribuisce i regali calandosi dal camino. In ogni caso San Nicola divenne nella fantasia popolare "portatore di doni", compito eseguito grazie ad un asinello nella notte del 6 dicembre (S. Nicola, appunto) o addirittura nella notte di Natale. Il vischio Si narra di un paese tra i monti ove viveva un vecchio mercante. L'uomo viveva solo, non si era mai sposato e non aveva più nessun amico.Una notte il vecchio mercante non riusciva a prendere sonno. Uscì di casa e vide gente che andava da tutte le parti verso lo stesso luogo. Qualche mano si tese verso di lui. Qualche voce si levò: - Fratello, - gli gridarono - non vieni? Fratello, a lui fratello? Lui non aveva fratelli. Era un mercante e per lui non c'erano che clienti: chi comprava e chi vendeva. Per tutta la vita era stato avido e avaro e non gli importava chi fossero i suoi clienti e che cosa facessero. Ma dove andavano? S'incamminò per un po', curioso. Si unì a un gruppo di vecchi e di fanciulli. Fratello! Oh, certo, sarebbe stato anche bello avere tanti fratelli! Ma il suo cuore gli sussurrava che non poteva essere loro fratello. Quante volte li aveva ingannati? Piangeva miseria per vender più caro. E speculava sul bisogno dei poveri. E mai la sua mano si apriva per donare.No, lui non poteva essere fratello di quella povera gente che aveva sempre sfruttata, ingannata, tradita. Eppure tutti gli camminavano a fianco. Ed era giunto, con loro, davanti alla Grotta di Betlemme. Ora li vedeva entrare e nessuno era a mani vuote, anche i poveri avevano qualcosa. E lui non aveva niente, lui che era ricco. Arrivò alla grotta insieme con gli altri; s'inginocchio insieme agli altri. - Signore, - esclamò - ho trattato male i miei fratelli. Perdonami. E cominciò a piangere. Appoggiato a un albero, davanti alla grotta, il mercante continuò a piangere, e il suo cuore cambiò. Alla prima luce dell'alba quelle lacrime splendettero come perle, in mezzo a due foglioline. Era nato il vischio. La legenda delle palline di natale Un artista di strada molto povero si trova a Betlemme nei giorni seguenti alla nascita del Bambino Gesù. Voleva andare a salutarlo ma non aveva nemmeno un dono da portargli. Dopo qualche esitazione decise di recarsi alla grotta e di andarlo a trovare. Gli venne in mente un'idea: fece quello che gli riusciva meglio, il giocoliere, e fece ridere i piccolo bambino. Per questo, da quel giorno, per ricordarci delle risate di Gesù Bambino si appendono delle palline colorate all'albero di Natale. Rudolph, la renna dal naso rosso La slitta di babbo Natale viene trainata da nove renne di cui una dotata di un naso rosso scintillante. Questa piccola renna, derisa dal proprio branco per colpa di questa stranezza fisica, fu invece di grande aiuto per Babbo Natale in una fredda e nebbiosa notte di Vigilia. Grazie al suo naso luminoso illuminò la strada e Babbo Natale riuscì a consegnare i regali a tutti i bambini. I bastoncini di zucchero Chi non conosce il famoso bastoncino fatto di zucchero, bianco e rosso a strisce? La leggenda narra che un pasticcere lo creò per ricordare Gesù alle persone. Questo bastoncino infatti racchiude in sé molti significati cristiani: il caramello (di cui è fatto il bastoncino) rappresenta Gesù come la roccia solida su cui sono costruite le nostre vite;la forma a "J" sta per Jesus (Gesù) come anche la rappresentazione del bastone da pastore (Gesù è il nostro pastore);il colore bianco rappresenta la purezza e l'assenza del peccato; le strisce rosse grandi rappresentano il sangue di Cristo versato per i nostri peccati;le strisce sottili invece rappresenterebbero i segni lasciati dalle frustate che Gesù ricevette dai soldati romani per ordine di Ponzio Pilato; il sapore di menta piperita ricorda il sapore dell'issopo, che è una pianta aromatica usata nel vecchio testamento per purificare. Il pettirosso Perchè questo uccellino ha il petto rosso? A Betlemme un piccolo uccellino marrone divideva la stalla a con la Sacra Famiglia. La notte, mentre la famiglia dormiva, l'uccellino notò che il fuoco che li scaldava stava per spegnersi. Così, per tenere caldo il piccolo, volò verso le braci e tenne il fuoco vivo muovendo le ali per tutta la notte. Il mattino seguente l'uccellino fu premiato con un bel petto rosso brillante come simbolo del suo amore per Gesù Bambino. ----------------------------------------------- Leggende di Natale in FRANCIA In Francia Babbo Natale non lascia i suoi regali sotto l'Albero di Natale, ma dentro le scarpe dei bimbi! Il presepe, chiamato "creche" è molto popolare. Si brucia il legno di Natale, un grande legno che deve ardere durante tutto il giorno di Natale, dopodiché si mangia la "Buche de Noel", una torta al cioccolato che assomiglia ad un legno. Leggende di Natale in POLONIA In Polonia, la vigilia di Natale è chiamata Festa della Stella, e la tradizione vuole che, sino a quando non compare in cielo la prima stella, non si debba iniziare la cena. Le famiglie polacche celebrano il Natale con un pasto di 12 portate. Si lascia sempre un po' di spazio in tavola, in caso arrivi un ospite inatteso. In molte case ancora oggi si mettono dei covoni di grano nei quattro angoli di una stanza, in memoria della stalla dove nacque Gesù Bambino. Leggende di Natale in SPAGNA In Spagna le celebrazioni per il Natale iniziano l'8 Dicembre con l'Immacolata Concezione. I presepi sono chiamati "Nacimientos", e proprio come da noi, si preparano all'interno delle case e delle chiese. Le famiglie si riuniscono per cantare i canti tipici di Natale davanti alla scena della Natività. Si donano vestiti e cibarie ai più poveri per portare fortuna nel nuovo anno. Il 6 Gennaio i Re Magi (sulla via per Betlemme portano dei doni ai bambini. Leggende di Natale in GERMANIA ED IN AUSTRIA L'albero di Natale è originario della Foresta Nera in Germania. Alcuni dolci tipici del Natale, come il marzapane, sono tipici di questa zona. Qui si utilizzano moltissimo il Calendario dell'Avvento e la Ghirlanda dell'Avvento per segnare quanti giorni mancano sino al Natale. I bimbi ricevono i doni da San Nicola(St. Nicholas). Leggende di Natale in FINLANDIA In Finlandia, oltre al classico albero di Natale, viene preparato all'esterno delle case un secondo alberello per gli uccellini. Si tratta, infatti, di un covone di grano legato ad un palo e addobbato con semi appetitosi. Anche in altri paesi c'è questo simpatico pensiero verso i piccoli volatili che riempiono con il loro cinguettio le ore della giornata; ad esempio, in Germania, soprattutto nel sud, la gente sparge del grano sul tetto delle case affinché anche gli uccellini possano far festa il giorno di Natale.
Le leggende di Natale in Italia e nel mondo
Babbo Natale Babbo Natale è realmente esistito; egli è un personaggio cristiano appartenente alla tradizione medievale: San Nicola di Mira. San Nicola nacque a Patara (Turchia) ed apparteneva ad una ricca famiglia del luogo. Divenne vescovo di Mira (in Licia) nel VI secolo D.C. Quando morì le sue spoglie furono deposte a Mira e, nel 1087, queste furono trafugate da un gruppo di cavalieri italiani camuffati da mercanti e trasportate a Bari. Tuttora tali spoglie sono conservate nella famosa città pugliese di cui San Nicola è divenuto il santo protettore. Si narra che San Nicola regalava cibo alle famiglie meno abbienti. Questi "doni" erano calati, in maniera anonima, attraverso i camini o le finestre. Da qui nasce la credenza di un arzillo vecchietto che, dopo aver fabbricato giocattoli per bambini con l'ausilio di una slitta trainata dalle renne, distribuisce i regali calandosi dal camino. In ogni caso San Nicola divenne nella fantasia popolare "portatore di doni", compito eseguito grazie ad un asinello nella notte del 6 dicembre (S. Nicola, appunto) o addirittura nella notte di Natale. Il vischio Si narra di un paese tra i monti ove viveva un vecchio mercante. L'uomo viveva solo, non si era mai sposato e non aveva più nessun amico.Una notte il vecchio mercante non riusciva a prendere sonno. Uscì di casa e vide gente che andava da tutte le parti verso lo stesso luogo. Qualche mano si tese verso di lui. Qualche voce si levò: - Fratello, - gli gridarono - non vieni? Fratello, a lui fratello? Lui non aveva fratelli. Era un mercante e per lui non c'erano che clienti: chi comprava e chi vendeva. Per tutta la vita era stato avido e avaro e non gli importava chi fossero i suoi clienti e che cosa facessero. Ma dove andavano? S'incamminò per un po', curioso. Si unì a un gruppo di vecchi e di fanciulli. Fratello! Oh, certo, sarebbe stato anche bello avere tanti fratelli! Ma il suo cuore gli sussurrava che non poteva essere loro fratello. Quante volte li aveva ingannati? Piangeva miseria per vender più caro. E speculava sul bisogno dei poveri. E mai la sua mano si apriva per donare.No, lui non poteva essere fratello di quella povera gente che aveva sempre sfruttata, ingannata, tradita. Eppure tutti gli camminavano a fianco. Ed era giunto, con loro, davanti alla Grotta di Betlemme. Ora li vedeva entrare e nessuno era a mani vuote, anche i poveri avevano qualcosa. E lui non aveva niente, lui che era ricco. Arrivò alla grotta insieme con gli altri; s'inginocchio insieme agli altri. - Signore, - esclamò - ho trattato male i miei fratelli. Perdonami. E cominciò a piangere. Appoggiato a un albero, davanti alla grotta, il mercante continuò a piangere, e il suo cuore cambiò. Alla prima luce dell'alba quelle lacrime splendettero come perle, in mezzo a due foglioline. Era nato il vischio. La legenda delle palline di natale Un artista di strada molto povero si trova a Betlemme nei giorni seguenti alla nascita del Bambino Gesù. Voleva andare a salutarlo ma non aveva nemmeno un dono da portargli. Dopo qualche esitazione decise di recarsi alla grotta e di andarlo a trovare. Gli venne in mente un'idea: fece quello che gli riusciva meglio, il giocoliere, e fece ridere i piccolo bambino. Per questo, da quel giorno, per ricordarci delle risate di Gesù Bambino si appendono delle palline colorate all'albero di Natale. Rudolph, la renna dal naso rosso La slitta di babbo Natale viene trainata da nove renne di cui una dotata di un naso rosso scintillante. Questa piccola renna, derisa dal proprio branco per colpa di questa stranezza fisica, fu invece di grande aiuto per Babbo Natale in una fredda e nebbiosa notte di Vigilia. Grazie al suo naso luminoso illuminò la strada e Babbo Natale riuscì a consegnare i regali a tutti i bambini. I bastoncini di zucchero Chi non conosce il famoso bastoncino fatto di zucchero, bianco e rosso a strisce? La leggenda narra che un pasticcere lo creò per ricordare Gesù alle persone. Questo bastoncino infatti racchiude in sé molti significati cristiani: il caramello (di cui è fatto il bastoncino) rappresenta Gesù come la roccia solida su cui sono costruite le nostre vite;la forma a "J" sta per Jesus (Gesù) come anche la rappresentazione del bastone da pastore (Gesù è il nostro pastore);il colore bianco rappresenta la purezza e l'assenza del peccato; le strisce rosse grandi rappresentano il sangue di Cristo versato per i nostri peccati;le strisce sottili invece rappresenterebbero i segni lasciati dalle frustate che Gesù ricevette dai soldati romani per ordine di Ponzio Pilato; il sapore di menta piperita ricorda il sapore dell'issopo, che è una pianta aromatica usata nel vecchio testamento per purificare. Il pettirosso Perchè questo uccellino ha il petto rosso? A Betlemme un piccolo uccellino marrone divideva la stalla a con la Sacra Famiglia. La notte, mentre la famiglia dormiva, l'uccellino notò che il fuoco che li scaldava stava per spegnersi. Così, per tenere caldo il piccolo, volò verso le braci e tenne il fuoco vivo muovendo le ali per tutta la notte. Il mattino seguente l'uccellino fu premiato con un bel petto rosso brillante come simbolo del suo amore per Gesù Bambino. ----------------------------------------------- Leggende di Natale in FRANCIA In Francia Babbo Natale non lascia i suoi regali sotto l'Albero di Natale, ma dentro le scarpe dei bimbi! Il presepe, chiamato "creche" è molto popolare. Si brucia il legno di Natale, un grande legno che deve ardere durante tutto il giorno di Natale, dopodiché si mangia la "Buche de Noel", una torta al cioccolato che assomiglia ad un legno. Leggende di Natale in POLONIA In Polonia, la vigilia di Natale è chiamata Festa della Stella, e la tradizione vuole che, sino a quando non compare in cielo la prima stella, non si debba iniziare la cena. Le famiglie polacche celebrano il Natale con un pasto di 12 portate. Si lascia sempre un po' di spazio in tavola, in caso arrivi un ospite inatteso. In molte case ancora oggi si mettono dei covoni di grano nei quattro angoli di una stanza, in memoria della stalla dove nacque Gesù Bambino. Leggende di Natale in SPAGNA In Spagna le celebrazioni per il Natale iniziano l'8 Dicembre con l'Immacolata Concezione. I presepi sono chiamati "Nacimientos", e proprio come da noi, si preparano all'interno delle case e delle chiese. Le famiglie si riuniscono per cantare i canti tipici di Natale davanti alla scena della Natività. Si donano vestiti e cibarie ai più poveri per portare fortuna nel nuovo anno. Il 6 Gennaio i Re Magi (sulla via per Betlemme portano dei doni ai bambini. Leggende di Natale in GERMANIA ED IN AUSTRIA L'albero di Natale è originario della Foresta Nera in Germania. Alcuni dolci tipici del Natale, come il marzapane, sono tipici di questa zona. Qui si utilizzano moltissimo il Calendario dell'Avvento e la Ghirlanda dell'Avvento per segnare quanti giorni mancano sino al Natale. I bimbi ricevono i doni da San Nicola(St. Nicholas). Leggende di Natale in FINLANDIA In Finlandia, oltre al classico albero di Natale, viene preparato all'esterno delle case un secondo alberello per gli uccellini. Si tratta, infatti, di un covone di grano legato ad un palo e addobbato con semi appetitosi. Anche in altri paesi c'è questo simpatico pensiero verso i piccoli volatili che riempiono con il loro cinguettio le ore della giornata; ad esempio, in Germania, soprattutto nel sud, la gente sparge del grano sul tetto delle case affinché anche gli uccellini possano far festa il giorno di Natale.