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Carnevale di Ivrea


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Piazza di Città: il "carnevale dei berretti frigi".Lo Storico Carnevale di Ivrea è una manifestazione carnevalesca istituzionalizzata nel 1808 sulla base di antiche feste rionali e che da allora si svolge pressoché ininterrottamente nell'omonima città piemontese.In relazione alla sua tradizione e agli accadimenti celebrati nel corso della festa, mescolando riferimenti all'esercito napoleonico e alle rivolte popolari, tra le quali il tuchinaggio, che ebbero luogo nel Canavese in epoca medievale, la sua denominazione ufficiale è quella di "Storico Carnevale di Ivrea".« Il Carnevale di Ivrea è l'unico che abbia mantenuto un legame con il Medioevo, epoca in cui questa festa nasce: né quello di Venezia, risvegliatosi circa trent'anni fa, né quello di Viareggio, con i carri allegorici e i fantocci di cartapesta, istituito nel 1873, possono vantare una tradizione ininterrotta. »(Chiara Frugoni, Medioevo sul Naso, Editori Laterza, 2004.)Il carnevale di Ivrea si caratterizza soprattutto per il complesso cerimoniale folcloristico denso di evocazioni storico-leggendarie, per l'obbligo imposto a tutti i partecipanti di indossare una berretta rossa, e per la spettacolare "Battaglia delle arance" che è divenuta l'icona stessa del carnevale.La battaglia delle aranceLa battaglia delle arance rappresenta il momento più spettacolare del carnevale, motivo di richiamo turistico annuale per migliaia di visitatori.Le origini della battaglia sono incerte, ma risalgono verosimilmente ad anni intorno alla metà dell'Ottocento quando presero ad essere praticate scherzose schermaglie tra le carrozze e la gente sui balconi.La battaglia condotta con le modalità attuali nacque nel XX secolo, e precisamente nell'immediato dopoguerra, quando si formarono le prime squadre a piedi di aranceri e si allestirono i primi carri da getto. L'iniziativa sorta "anarchicamente" al di fuori dell'ufficialità delle celebrazioni carnevalesche, fu subito riportata al contesto storico-leggendario del carnevale, stabilendo che i carri dovessero rappresentare i ben armati manipoli di sgherri agli ordini del tiranno e che le squadre a piedi dovessero essere intese come bande popolane in rivolta. La battaglia diventò così anch'essa simbolo delle lotte del popolo contro la nobiltà.La battaglia ha per teatro le principali piazze della città; essa si svolge, come detto, tra i carri che passano al seguito del corteo e le squadre [9] che presidiano la piazza [10].I carri, pittorescamente bardati, sono trainati da pariglie o quadriglie di cavalli; ciascuno di essi trasporta un gruppo formato da non più di una decina di "aranceri", protetti da costumi con vistose imbottiture e da terrificanti maschere di cuoio con grate di ferro per riparare il viso: sono aranceri abituati a lanciare con entrambe le braccia in modo da aumentare la "potenza di fuoco". Ogni banda a piedi è formata da centinaia di aranceri - uomini e donne - che vanno all'assalto del carro che transita dalla piazza cercando di colpire soprattutto gli avversari sulla maschera protettiva, in modo che il succo delle arance entri loro negli occhi. Indossano colorati costumi con campanelli alle caviglie e con casacche legate in vita, semiaperte sul davanti in modo da contenervi una buona provvista di arance; non dispongono di alcuna protezione che li ripari dai colpi nemici.
La battaglia delle aranceUna speciale commissione osserva, nei tre giorni di suo svolgimento, l'andamento della battaglia ed assegna un premio alle bande a piedi ed ai carri da getto che, per ardore, tecnica e lealtà, si sono maggiormente distinte[11].Con la popolarità assunta – anche in virtù dei mass media – dalla battaglia delle arance il numero di squadre a piedi e di aranceri che in esse militano è andato vistosamente accrescendosi nel tempo. Si sono costituite associazioni di aranceri, dai nomi pittoreschi, che si occupano di organizzare la partecipazione al carnevale La sfilata del sabato sera, un tempo prerogativa della goliardia degli universitari, è diventata la festa degli aranceri che provvedono, con le loro associazioni, ad addobbare strade e piazza con striscioni e stendardi che espongono i loro simboli, colori e slogan di battaglia.Ad Ivrea la battaglia delle arance ha, da sempre, dato luogo a polemiche, per i supposti sprechi (in realtà le arance che, al termine di ogni giorno di battaglia, ricoprono interamente, con i loro sfasciumi, le strade e le piazze della città, sono quasi prive di valore commerciale), per il "bollettino dei feriti" che ogni anno debbono ricorrere al pronto soccorso ospedaliero, per gli episodi individuali di intemperanza e malcostume.[12]Squadre degli aranceri a piedile squadre degli aranceri sono 9:Aranceri Asso di Picche: casacca rosso-blu e foulard nero. Luogo di tiro piazza di CittàAranceri della Morte: casacca nera, pantaloni rossi, con un teschio nero su sfondo bianco. Luogo di tiro in piazza di CittàAranceri Tuchini del Borghetto: casacca verde, pantaloni rossi e un corvo nero su sfondo bianco. Luogo di tiro in BorghettoAranceri degli Scacchi: casacca a scacchi bianco-nera e una torre arancione. Tiro in piazza OttinettiAranceri Pantera Nera: casacca nera e una pantera nera su sfondo giallo sulla schiena. Tiro in piazza del RondolinoAranceri Scorpioni d'Arduino: casacca gialla, pantaloni verdi e scorpione nero. Luogo di tiro in piazza OttinettiAranceri Diavoli: casacca giallo-rossa e diavolo arancione con luogo di tiro in piazza del RondolinoAranceri Mercenari: casacca granata, pantaloni gialli e stella gialla con spade granata. Luogo di tiro in piazza del RondolinoAranceri Credendari: casacca blu, pantaloni gialli. Luogo di tiro in piazza Freguglia