La camera azzurra

...

Oggi la tua voce mi ha scossa.

Sarà la tensione del viaggio,
sarà che è passata una settimana dal nostro ultimo bacio(quello rubato),
sarà che hai una voce tremendamente sensuale,
sarà tutto,
ma mi ha scossa.

Come vorrei poter realizzare quello che ti ho scritto:
Amarti con la bocca e le mani,
fino a sentire il tuo sapore,
fino a sentire il piacere che percorre il tuo corpo come un brivido,
ma non mi fermo
e continuo ad accarezzarti e baciarti
finchè le forze non ti abbandonano.

La quiete dopo la tempesta.

Ed è questo che vorrei essere per te:
una tempesta che ti scuote anima e corpo
per poi lasciarti navigare in un mare di ricordi...

...

Questa notte pensavo...
Ricordavo.

Sono a letto sdraiata, leggermente intorpidita dal sonno, fuori la luce dell'alba,
mi volto e ti vedo:

Troppo alto per quel letto, i piedi abbandonati nel vuoto,
troppo bello per quel lenzuolo, che con rispetto ti copre solo in parte, lasciando ai miei occhi il tuo corpo nudo,
troppo eccitante quell'immagine di te...

Sto per sfiorarti quando un gabbiano ti sveglia col suo inconfondibile richiamo...

D'ora in poi quel verso, così familiare per una donna di mare come me, sarà per sempre legato alle tue mani che mi sfilano l'unico pezzo di stoffa che divide il nostro piacere e al tuo sesso che, quasi brutalmente, mi prende al mattino,
mentre quel gabbiano si libra sulla mia città.

...

Un mese senza le tue parole,
senza i messaggi del mattino,
senza le telefonate del giorno.

Passerà un mese appena, ma a me sembrerà un secolo.

La cosa di cui sono sicura, amore mio,
è che sarà un mese di pensieri e di ricordi
che da un paese lontano, dall'altra parte del pianeta, 
giungeranno a te, vibrando sulla tua pella liscia, 
sulle tue labbra piene, sussurrandoti parole d'amore. 

Aspettami.

...

Se, guardandomi intorno, gli occhi mi dicono che non sei qui accanto a me,
le mani e le labbra, nel buio, percorrono ricordi vividi:

Carezze, baci, carne su carne.

E se ancora non ti vedo, sento la tua voce
- palpabile, calda, roca - 
e le tue parole risvegliano desideri impronunciabili.

...

Ti guardavo l'altra notte, nudo e rilassato, dopo l'amore,
ti guardavo e dentro di me pensavo: "Com'è bello!"

E  sempre l'altra notte sopra di te, mentre ti amavo - sudata, eccitata e felice -
mentre ti amavo, sussurravo piano alle tue orecchie: "Sei bello."

Tu mi hai detto: "devi dirmelo sempre."
E come potrei non farlo?

Tu sei dannatamente bello.

... 

Conservo ancora il tuo sapore sulle labbra e dentro di me.

Scriverei per ore di noi, ma non mi è possibile, dunque, per il momento, ti lascio un bacio e un'immagine che indelebile è impressa nella mia mente:

Quello specchio e i nostri corpi.

Guardo incredula quell'immagine di me riflessa.

Guardo, ascolto e sento.

Guardo il movimento dei tuoi lombi, 
ascolto il rumore sordo dei tuoi colpi e i miei gemiti
e ti sento muovere dentro di me.

(Mi manchi già e sono passate solo 5 ore...)

La finestra della torre

Sento ancora il tuo peso su di me, la mia pelle conserva il tuo profumo, il tuo sapore e la tua impronta. E' una sensazione che mi accompagna per ore dopo l'amore con te.

Siamo nudi e appagati.
Forse non sazi.

Io  mi alzo, prendo qualcosa dalla borsa, mi siedo sul letto al tuo fianco e infilo le scarpe, alte.

Tu mi guardi. Hai capito e sorridi. Sai cosa voglio.

Mi fermo davanti a te qualche minuto, ti guardo muta, voglio che ammiri il mio corpo nudo, voglio vedere la tua eccitazione, poi mi volto.

Lentamente cammino, muovendo i fianchi e sollevando i capelli sulla schiena.

Fuori è buio, la vista dalla torre mi presenta la mia città illuminata, il mare.
E' bella e vista da qui, è quasi magica.

Mi appoggio al davanzale con le mani, la schiena inarcata, le gambe socchiuse.

Sento le tue mani sui fianchi, le sento che strizzano la mia carne.
Sento la tua lingua sul collo, mi mordi e mormori parole forti ed eccitanti.
Sento il tuo sesso sul mio, che lentamente entra dentro di me e poi mi prende con  forza.

Amore, è così che vorrei vedere la mia città tutte le notti. Da quella torre.

Se penso...

La camera azzurra

"Ti ho fatto male?".
" No ".
"Ce l'hai con me?".
" No ".

Era vero. In quel momento tutto era vero, perché viveva ogni cosa così come veniva, senza chiedersi niente, senza cercare di capire, senza neppure sospettare che un giorno ci sarebbe stato qualcosa da capire.
E non solo tutto era vero, ma era anche reale: lui, la camera, Lei ancora distesa sul letto sfatto, nuda, con le gambe divaricate e la macchia scura del suo sesso da cui ancora colava un filo del suo seme.

Così inizia il romanzo di Simenon.

Immagini evocative per noi. Vero?

Se chiudo gli occhi la vedo: Una camera, anzi no... tante camere, sempre diverse, ma con una cosa che le accomuna: la passione che hanno ospitato tra le loro mura per una notte.

E' difficile spiegarti la natura di "questa passione", ma forse non c'è bisogno che io ti dica cosa provo quando ti guardo, perché i miei occhi, le mie mani, la mia bocca e la mia lingua saranno più esaustive di mille parole.

Questo Blog è per noi amore.