I CUGINI

Il giorno dell'acaro...


Il giorno dell'acaro è una antica festività mistico-insurrezionale, legata al culto del Maiale Surreale, che si tramanda dalla notte dei tempi. Le sue origini ci vengono narrate dallo storico tardo latino (nel senso che era veramente ritardato) Piattone nel suo "de rerum rerum rerum". Eccovi una fedele traduzione: “Nella notte dei tempi non essendoci i lampioni nessuno ci vedeva granchè e nemmeno ci capiva molto. C’erano solo la luna, le stelle e le lucciole. La luna guidava i viandanti. Le stelle guidavano i marinai. Le lucciole guidavano bighe di lusso. Come dunque gli occhi erano ottenebrati lo era anche l’anima e, di conseguenza, la mente. Non vedendosi nulla, inoltre, il disordine regnava sovrano; polvere e sporcizia si accumulavano un po’ ovunque. “Epperchè nessuno puliva di giorno?”, si chiederanno i più? Perché, per l’appunto, le menti erano ottenebrate e nessuno era mai potuto giungere a questa conclusione. E così la polvere cresceva e cresceva e si ammucchiava e si solidificava…finchè un dì il Maiale Surreale sommo sulla sommità del Monte Ammuzzo vide che un monte di monnezza minacciava l’incontrastata altezza della sua divina vetta. Capì allora, lui che, divino, non era ottenebrato nemmeno dall’eccesso smodato di Lambrusco Giacobazzi, di dover porre rimedio prima che qualcuno si insediasse sul monte di monnezza a sfida del suo scranno. Il Sommo creò allora l’acaro, umile servitore del surreale ordine celestiale, votato a mantenere la pulizia olimpica nutrendosi delle innumerevoli secrezioni che ormai pullulavano. Felice e beato nel suo gusto e della sua vita nel rusco l’acaro così salvo il mondo. Quel natale ancora oggi si ricorda e festeggia. Non ovunque invero. Solo in un luogo nell’universo non è dì di festa. Ivi all’acaro venne proibito di entrare. Questo luogo doveva fungere da monito per l’umanità tutta e far capire quanto grande era la bontà e la lungimiranza del divino che con la sua creazione aveva impedito che il mondo tutto si imbarbarisse. Questo luogo venne chiamato “Napoli”.”