La Cucina Italiana

Salute e benessere: l'agricoltura biologica


La nascita dell'agricoltura si fa risalire circa a 12.000 anni fa, quando l'uomo fu costretto a modificare il suo rapporto con l'ambienteDa allora, le tecniche agricole si svilupparono lentamente finché, nel XVIII secolo, si iniziò a introdurre lo sfruttamento dell'energia meccanica delle macchine al posto di quella umana e animale.Per "agricoltura biologica" si intende un sistema di gestione delle aziende agricole che comporta forti restrizioni nell'uso di fertilizzanti e antiparassitari, al fine di tutelare l'ambiente e promuovere uno sviluppo agricolo durevole.Schematizzando si può dire che l'agricoltura biologica prevede tecniche "pulite", attuate con concimi naturali e sistemi di lotta biologica (per esempio, combattendo i parassiti infestanti con gli insetti che sono loro nemici naturali) e senza ricorrere a pesticidi o ad altre sostanze chimiche di sintesi.I consumatori che oggi scelgono prodotti biologici dichiarano di farlo per una triplice motivazione: poiché li considerano più sicuri, perché sono più nutrienti e perchè ne preferiscono il gusto.Quest’ultima affermazione è particolarmente importante perché segna l'uscita del biologico dal "ghetto" dei prodotti salutisti, ma poco soddisfacenti per il palato.Frutta e verdura sono i prodotti biologici più acquistati, ma cresce anche la quota di chi compera latticini, pasta, biscotti, riso succhi di frutta e pane.A questo proposito bisognerà specificare che le ultime ricerche hanno dimostrato che i prodotti biologici sono effettivamente più nutrienti di quelli che vengono coltivati con modalità diverse.Per quello che riguarda la sicurezza del biologico va ricordato che questa produzione può contare oggi su una normativa precisa e su un esteso sistema di controlli.In tutti gli stati della CE, operano appositi organismi di controllo che hanno proprio il compito di certificare le produzioni veramente biologiche, ottenute nel rispetto delle indicazioni dell'IFOAM.L'agricoltura intensiva e il falso biologicoNei paesi più ricchi, capaci di sostenere gli investimenti economici per realizzare la meccanizzazione e adottare le nuove tecniche di coltivazione, l'agricoltura moderna si è sviluppata aumentando costantemente le capacità produttive del terreno, così che al crescere della produzione agricola complessiva ha corrisposto spesso una diminuzione delle superfici coltivate (agricoltura intensiva).Sono sempre più evidenti, oggi, alcuni importanti aspetti negativi legati allo sfruttamento intensivo del terreno: l'uso esagerato di fertilizzanti chimici e di antiparassitari crea gravi problemi di inquinamento ambientale, l'irrigazione è causa della salinizzazione del suolo, i terreni sono meno resistenti all'azione dell'acqua e del vento…Un’attenzione particolare va dedicata all’argomento “pesticidi”.Solo il 10% dei pesticidi si biodegrada, mentre il resto è tutto assorbito dal terreno e dagli alimenti.La legge, infatti, fissa dei limiti per la presenza dei vari residui chimici negli alimenti, ma non tiene conto dell'accumulo di residui diversi nello stesso prodotto.Il  risultato è che  possiamo trovare in commercio ortaggi considerati "in regola", anche se contengono 7 o 8 pesticidi diversi, a patto che ognuno rientri nel suo specifico limite di legge.Il consumatore è dunque dinnanzi ad un problema che coinvolge la sua salute e quella del pianeta; non è però trascurabile il fatto che, dove l’agricoltura intensiva occupa la fetta maggiore di spazio coltivato, quei pochi appezzamenti biologici ne sono largamente contaminati, è dunque lecito chiedersi se non sia in parte un’illusione quella che seguendo una scelta etica si tuteli maggiormente anche il proprio benessere fisico.